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Coronavirus, Nadal: "In Spagna commessi errori, basta riconoscerlo"

Rafael Nadal

Appena tornato ad allenarsi a casa di un amico, Rafael Nadal affida in una videochiamata a "La Voce della Galizia" le sue opinioni sulla gestione della Spagna della pandemia di Covid-19. "Non mi interessa se governano a sinistra, a destra, al centro... - ha detto il 33enne fuoriclasse maiorchino, numero 2 del ranking Atp - Quando parlo, non lo faccio pensando alla politica. Parlo come cittadino, senza pensare se governa il Partito popolare, il Partito Socialista, Ciudadanos, Podemos o Vox. Quello che voglio è che chi governa lo faccia nel migliore dei modi. Se mi si chiede come è stata gestita l’emergenza sanitaria, preferisco tenere per me la mia opinione, che ho molto chiara. E’ un pò triste, perchè chiunque può dire qualcosa sui social network ma, per ciò che sono, sembra che io abbia meno possibilità di commentare".

Nadal, però, qualche commento anche 'politico' se lo fa sfuggire: "Ci sono stati errori ed è umano riconoscerlo. Tutti capiscono che i politici possono sbagliare, è umano, anche io faccio errori ogni giorno. Quello che mi piace meno è quando gli errori non vengono riconosciuti, perchè smetti di avere credibilità".

Il periodo di lockdown ha fatto riflettere Nadal: "Se hai vinto 30 Grand Slam, ma non hai amici, avrai un futuro infelice. E’ meglio avere zero Grand Slam e andare al lavoro ogni giorno con uno stipendio mensile discreto e avere una buona vita sociale. Questo ti dà la felicità più di qualsiasi denaro tu possa avere o qualsiasi risultato tu possa ottenere"

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