Segnatevi questo nome: Riccardo Calafiori. Classe 2002, romano e romanista. Dopo Totti, De Rossi, Aquilani e Florenzi c'è lui. Ancora a lungo in giallorosso? E' da vedere, ma intanto dopo il calvario che ha dovuto attraversare alla sua giovane età, si è già tolto la soddisfazione di segnare in Europa League e balzare agli onori della cronaca. La rete è arrivata ieri: come il sole dopo una notte lunga. Fonseca crede in lui e per la seconda volta consecutiva in Europa lo butta nella mischia confermando l'ormai collaudato 3-4-2-1. Esterno sinistro, il suo ruolo. Il baby ripaga firmando all'Olimpico il 2-1 (3-1 finale) sullo Young Boys con un bolide mancino. “Non so da quant’è che sognavo di segnare un gol e farlo più bello di così era difficile, con il pubblico sarebbe stato più bello ma mi accontento”, ha commentato. Una liberazione, per un giovanissimo che ne ha viste di tutti i colori. Prima un grave infortunio che lo aveva fermato in Primavera, poi il Covid e sullo sfondo il rinnovo del contratto che deve ancora arrivare. L'anno scorso un gol annullato a Torino, segnato di destro. Questa stagione se l'è già ripreso con gli interessi, alla terza presenza in prima squadra. Fisico, corsa, spunto, cross e a quanto pare...anche tiro. Dopo il gol il bacio alla maglia e la dedica “all'amico De Rossi”. La Roma non può farselo scappare e sarebbe pronto un contratto da cinque anni. Lavorano sull'intesa Mino Raiola, suo agente, e la dirigente capitolina.