La pandemia ha riscritto le regole della vita. Figurarsi se non avrebbe fatto lo stesso con quelle dello sport. E così, anche il tennis, tra le poche discipline che hanno cercato di non sconvolgere la normalità, si è dovuto piegare alle velleità del patogeno. Quando tutto sembrava far propendere per una ripresa regolare della stagione 2021, i vertici del movimento si sono resi conto che sarebbe stato troppo rischioso affrettare i tempi. Moreale della favola? Il primo grande appuntamento della nuova stagione, ovvero gli Australian Open, slitta di qualche settimana. Non più il 18 gennaio, come da calendario, ma dall'8 al 21 febbraio.
Il “doppio turno” australiano
Nel confermare lo slittamento, l’Atp ha comunicato che il turno di qualificazione maschile si svolgerà dal 10 al 13 gennaio a Doha, in Qatar, dopodiché i giocatori qualificati e i loro rispettivi team si recheranno in Australia per
completare una quarantena obbligatoria di 14 giorni. Resta da stabilire l'avvio della sessione di qualificazione femminile.
Federer freme
Uno scenario ideale per Roger Federer. Il tennista svizzero aveva annunciato la probabile rinuncia allo Slam australiano per una questione di tempistiche: avrebbe voluto rientrare con calma dalla seconda operazione al ginocchio a stretto giro di posta. Le settimane in più “offerte” dall'Atp potrebbero favorirne il rientro già in Australia. Non male per i tifosi del campione svizzero che, altrimenti, non avrebbe certamente mai più giocato nella terra dei canguri, alla luce del probabilissimo ritiro al termine del 2021.
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