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Vialli-Mancini, i gemelli del gol che fecero grande la Samp

Anno 1984: Genova, sponda sampdoriana, nasce la leggenda dei 'gemelli del gol'. Roberto Mancini, detto "Mancio", fantasista di immenso talento, e Gianluca Vialli, attaccante con fiuto del gol veloce e opportunista sotto porta: la coppia blucerchiata rappresenta una delle più affiatate mai viste in Italia e, in 8 stagioni alla Sampdoria, tra il 1984 e il 1992, a furia di gol portano la squadra di Paolo Mantovani ai vertici del calcio mondiale (con tanto di finale di Coppa dei Campioni persa col Barcellona). La prima stagione insieme vide anche la conquista del primo trofeo della storia del club, la Coppa Italia, vinta a spese del Milan, con i 'gemelli del gol' entrambi a segno. Quello fu solo l’inizio.

Il tandem Vialli-Mancini era destinato a grandi cose e per far questo aveva solo bisogno di un allenatore che sapesse valorizzarlo al massimo. E quell'allenatore arrivò: Mantovani scelse Vujadin Boskov, tecnico di caratura europea che aveva allenato grandi squadre come il Real Madrid. Con lui come guida tecnica e i 'gemellì a macinare gol i blucerchiati ottennero altre due vittorie consecutive in Coppa Italia, nel 1987/88 e nel 1988/89, una finale della Coppa delle Coppe persa col Barcellona nel 1989 e una vinta l’anno dopo - grazie a una doppietta di Vialli servito sul secondo gol da Mancini - contro l’Anderlecht ai supplementari per 2-0.

Poi arrivò, nella stagione 1990/91, la vittoria del primo e unico scudetto della sua storia. Una vittoria non di poco conto visto che in quel campionato ebbero la meglio sul Napoli di Maradona, sul Milan di Sacchi e degli olandesi e sull'Inter di Lothar Mattheus. Gianluca Vialli, inoltre, vinse anche la classifica dei marcatori con 19 reti, mentre Roberto Mancini ne segnò 12. L’anno successivo, nella stagione 1991/92, la Sampdoria dei 'gemelli del gol' raggiunse l’apice della sua gloria arrivando in finale nella più importante competizione europea per club, la Coppa dei Campioni. Contro ogni pronostico e dopo una cavalcata inarrestabile che travolse anche i campioni in carica della Stella Rossa di Belgrado in semifinale, la Sampdoria trascinata dai 'gemelli del gol' arrivò in finale. Ancora una volta fu il Barcellona a interrompere i sogni di gloria dei blucerchiati che comunque si arresero solo ai supplementari, sconfitti per 1-0.

Fu quello l’ultimo atto della gloriosa storia sportiva dei 'gemelli del gol': dopo quella partita, infatti, Vialli lasciò la Sampdoria per passare alla Juventus. Andò via anche Boskov, mentre Mancini rimase e fece ancora in tempo a vincere un’altra Coppa Italia nel 1993/94, poco dopo la scomparsa del presidente Mantovani. Poi anche Mancini lasciò Genova e iniziò il declino del club blucerchiato che non visse mai più i fasti di quel decennio. I 'gemelli del gol' della Sampdoria hanno poi proseguito con grande successo e grandi vittorie divisi. Per rivederli insieme, stavolta fuori dal campo, bisogna aspettare novembre 2019 quando Vialli entra nei ranghi della Figc come capo delegazione della nazionale italiana, allenata dall’ex compagno Roberto Mancini. Si ricongiunge simbolicamente la coppia dei 'gemelli del gol'.

E proprio Vialli è uno degli uomini simbolo della vittoria dell’Italia a 'Euro 2020' con quegli abbracci plateali all’ex compagno di squadra ora ct dopo i vari successi coronati con la conquista del torneo. «E' un rapporto che abbiamo da molto tempo, siamo quasi cresciuti insieme, un rapporto che va oltre l’amicizia - ha spiegato il 'Manciò - è come avere un fratello. Accade un pò per tutti quelli che hanno giocato in quella Samp». Una coppia fantastica e affiatata dentro e fuori dal campo che oggi si divide per sempre.

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