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Mondiali U20: gli azzurrini di Nunziata cadono in finale, Uruguay campione

Tecnico azzurri: «Uruguay oggi è stato più bravo di noi"

URUGUAY (4-2-3-1): Rodriguez 6; Chagas 6, Matturro 6.5, Boselli 6, Gonzalez 6; Garcia 6.5, Rodriguez 7 (51' st Homenchenko sv); Diaz 6.5, Franco Gonzalez 6.5, De Los Santos 6 (47' st Sosa sv), Duarte 6 (18' st Ferrari 6). In panchina: Arbio, Machado, Antoni, De Ritis, Ponte, Abaldo, Siri.

Allenatore: Broli 6.5.

ITALIA (4-3-1-2): Desplanches 6.5; Faticanti 5.5 (1' st Zanotti 5.5), Turricchia 5.5, Ghilardi 6, Guarino 6; Prati 6, Casadei 5, Giovane 5.5 (45' st Lipani sv); Baldanzi 5.5 (45' st Pisilli sv); Ambrosino 5.5 (11' st Montevago 5.5), Pafundi 5.5 (11' st Esposito 5.5). In panchina: Sassi, Zacchi, Fiumanò, Fontanarosa, Degl'Innocenti.

Allenatore: Nunziata 6.

ARBITRO: Nyberg (Svezia) 5.5.

RETI: 41' st Rodriguez.

NOTE: serata serena, campo non in perfette condizioni.

Ammoniti: Guarino, Ambrosino, Prati, Zanotti, Homenchenko.

Angoli: 8-3. Recupero: 3

Il sogno dell’Italia U20 si infrange sul più bello, in finale contro l’Uruguay: allo stadio Diego Armando Maradona di La Plata, la Celeste allenata da Broli si impone per 1-0, grazie alla rete di Luciano Rodriguez all’86', convalidata dopo controllo Var.
All’Italia è mancato l’apporto dei suoi uomini di maggiore qualità in una partita non spettacolare sul piano tecnico, anche a causa delle condizioni pessime del terreno di gioco. Tanto Uruguay e poca Italia nel primo tempo: gli azzurrini di Nunziata faticano nell’uscita di palla dalla difesa e soffrono l’aggressività degli avversari. Dopo un discreto inizio, Pafundi e Baldanzi si eclissano e non riescono ad incidere con la loro qualità.

L’Italia si affida prevalentemente alla soluzione del lancio lungo per Ambrosino, senza però alcun risultato. L'Uruguay, sospinto dalla quasi totalità del pubblico, mette all’angolo l’Italia, accompagnando l’azione offensiva con tanti uomini. Nel quarto d’ora iniziale l’Uruguay non entra quasi mai nell’area di rigore italiana, ma la squadra di Broli si rende comunque più volte pericolosa con le conclusioni dalla distanza, provate da Diaz, Rodriguez e Matturro.

La palla gol migliore capita alla Celeste al 23' su sviluppo di corner: il colpo di testa di Duarte viene, però, respinto da una grande parata d’istinto di Desplanches. Uruguay che fraseggia il minimo e arriva con pochi passaggi subito alla conclusione. Nella ripresa Nunziata inserisce Esposito e Montevago e la fisionomia dell’attacco azzurro cambia di conseguenza, guadagnando maggiore fisicità. L’Italia continua a commettere parecchi errori in impostazione, ma, col passare dei minuti, la Celeste inizia a pagare fisicamente il conto dell’aggressività tenuta da inizio gara e gli Azzurri prendono campo. A dieci minuti dalla fine il Var salva Prati dall’espulsione, comminata dall’arbitro. In una partita così tattica e bloccata serve un episodio per cambiare le carte in tavola.
Dal nulla, proprio quando le energie sembravano venir meno all’Uruguay, la formazione sudamericana passa in vantaggio al 41' su sviluppo di calcio d’angolo. Luciano Rodriguez è l’eroe che indirizza la finale: il centrocampista riceve la palla dopo una mischia in area e insacca con un colpo di testa da posizione ravvicinata regalando il Mondiale alla sua squadra

«Sono stati più bravi di noi, stavano meglio fisicamente e hanno corso più di noi. E il campo non ci ha aiutato, ma il nostro è stato un percorso incredibile, e dobbiamo solo ringraziare i ragazzi per quello che hanno fatto in questo mese. Questa partita non cancella quanto di buono fatto fin qua». Così ai microfoni della Rai il tecnico dell’Italia Under 20, Carmine Nunziata. «Giocare sette partite ogni tre giorni non è facile - ha aggiunto - oggi loro stavano meglio di noi a livello fisico»

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