Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Milano-Sanremo, al traguardo sventola la bandiera belga: capolavoro firmato Jasper Philipsen

Scintille sul Poggio, un ritmo infernale e una volata ristretta che parla ancora una volta belga. Il capolavoro su Via Roma questa volta è stato quello dipinto da Jasper Philipsen, in uno sprint ristretto il velocista della Alpecin-Deceuninck ha battuto Michael Matthews e Tadej Pogacar: allo sloveno non è riuscito il colpo sul Poggio, con un paio di scatti il leader della UAE Emirates ha fatto la differenza nell’ultima salita di giornata portando ai chilometri finali soltanto un gruppo ristretto. Il piano però questa volta non è riuscito, niente bis dopo la vittoria nella Strade Bianche: ad alzare le braccia (e la bicicletta) sul traguardo ci ha pensato il belga dopo un 2023 da sogno con quattro vittorie di tappa al Tour de France. Mancava l’acuto in una classica, questa volta la delusione del secondo posto nella Parigi-Roubaix dello scorso anno è stata spazzata via da quel pezzetto di ruota messo davanti ai propri avversari. Poco, anzi pochissimo, ma tanto è bastato per salire sul gradino più alto del podio.
La trama 115^ edizione della prima Classica Monumento della stagione è stata abbastanza lineare, senza troppi scossoni: dieci gli uomini che hanno tentato la fuga ovvero Davide Baldaccini, Valerio Conti e Kyrylo Tsarenko (Team Corratec - Vini Fantini), Sergio Samitier (Movistar Team), Romain Combaud (Team dsm-firmenich PostNL), Davide Bais, Mirco Maestri e Andrea Pietrobon (Team Polti Kometa), Alessandro Tonelli e Samuele Zoccarato (VF Group - Bardiani CSF - Faizanè). Gli attaccanti sono riusciti a guadagnare un vantaggio massimo di 2'50", fino a quando a 70 chilometri dall’arrivo le squadre hanno iniziato a forzare l’andatura: rimonta pressoché scontata, a muoversi per prima è stata la UAE sulla Cipressa, subito dopo Pogacar ha provato ad acceleraresul Poggio, ma gli scatti dello sloveno non hanno fatto la differenza. Diverse le azioni di contropiede nei chilometri finali, prima Mohoric e poi Sobrero hanno cercato di mescolare le carte senza però mettere in crisi i velocisti rimasti: nello sprint ridotto è stato Philipsen ad attendere il momento giusto uscendo di fatto all’ultimo istante utile.
Buona prova da parte degli azzurri, quinto posto per Alberto Bettiol mentre Filippo Ganna mastica ancora amaro, il cronoman della Ineos si è staccato a quattro chilometri dalla fine. "È una sensazione incredibile vincere la Milano-Sanremo. Mi rende davvero orgoglioso e felice, soprattutto dopo il lavoro fatto da Mathieu van der Poel - ha dichiarato il vincitore -. Siamo andati forte tutto il giorno, ma mi sentivo molto bene. Credevo in me stesso, ma affinchè vincessi tutto doveva andare alla perfezione. Non ero abituato a sprintare dopo quasi 300 km e ho sentito la differenza. Non mi aspettavo che Michael Matthews stesse così bene, ma sono contento di essere riuscito a batterlo". E la volata finale ha chiuso il cerchio su una delle corse più veloci di sempre, con la media di 46,1 km/h è stato battuto il record dell’edizione 1990 vinta da Gianni Bugno, che si concluse in 45,8 km/h. Si chiudono gli appuntamenti delle corse di un giorno di marzo: la prossima Monumento, la 121^ Parigi-Roubaix, è in programma il 7 aprile.

Caricamento commenti

Commenta la notizia