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Scandalo nel Challenger di Napoli, Brancaccio “boicottato” da parte del pubblico di casa che aveva... scommesso su Herbert

Un incubo. Non ci sono altri termini per definire ciò che ha vissuto il tennista campano Raul Brancaccio, "vittima" dell'antisportitività prima che del suo avversario in campo. Andiamo ai fatti. Nella partita del Challenger di Napoli - l'atleta è originario di Torre del Greco - è successo un qualcosa di surreale che ha poco a che fare - anzi, per nulla - con lo sport. Perché il pubblico di casa (ma solo in teoria...) è diventato all'improvviso avverso. E non perché dall'altra parte della rete ci fosse un campione da Top Ten (per quanto il francese Pierre-Hugues Herbert sia un avversario di tutto rispetto che, in passato, ha raggiunto anche la 36esima posizione del ranking). Il motivo, infatti, è ben più sconvolgente: gran parte del pubblico aveva scommesso sulla sconfitta del tennista di casa e ha dato vita a un tifo sfegatato (molto, ma molto oltre il lecito, soprattutto in una partita di tennis) rendendo il finale di partita insopportabile per Brancaccio che, alla fine della gara, ha perso nonostante abbia avuto sette match point a disposizione, mandato fuori giri dalle urla dei sostenitori. Una pagina tristissima per il tennis, ma non per l'atleta italiano che, attraverso un post, ha dimostrato di aver fatto tesoro della brutta vicenda. Quanto agli indiavolati tifosi "occasionali" (ché evidentemente hanno più familiarità in location differenti dai campi da tennis...) non resta che autoesporsi al pubblico ludibrio. Perché ciò che hanno combinato ai danni di un loro conterraneo (e comunque a prescindere dalla territorialità) è qualcosa di assolutamente vergognoso.

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