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Dea nell'olimpo d'Europa League, 3-0 al Marsiglia per volare in finale a Dublino. Roma il cuore non basta, a passare è il Leverkusen

L’Atalanta si è qualificata per la finale di Europa League battendo 3-0 il Marsiglia a Bergamo. La partita di andata si era conclusa sull'1-1

Lookman controsterza nell’angolino per spianare la strada all’appuntamento dell’Atalanta con la storia, Ruggeri insacca il 2-0 sotto l’incrocio a inizio secondo tempo e il Marsiglia, mai davvero in partita nonostante l'occasione colossale di Ndiaye di pareggiare poco dopo l'intervallo, concede al club ospitante la prima finale in una competizione Uefa.

Una semifinale di ritorno letteralmente dominata dopo l’1-1 al Velodrome e chiusa allo scadere dalla lunga fuga per il 3-0 di Touré, la ciliegina su una torta sontuosa. Il forcing di casa trova sbocchi già dopo sei minuti, quando Gigot, al rientro dalla squalifica come Hien sul fronte bergamasco, deve contrastare la corsa verso la porta di Koopmeiners su appoggio dalla trequarti di Scamacca: la palla finisce a De Ketelaere, che defilato a sinistra non può inquadrare lo specchio. Dal palleggio prolungato di marca atalantina, poco prima del quarto d’ora, provano a uscire le coppie Veretout-Aubameyang e Clauss-Ndiaye, ma l’asse tra giocatori in recupero palla e punte finisce rispettivamente preda di Hien e della mira alta della seconda punta ospite. Poco più tardi De Ketelaere fa correre verso l’area piccola Scamacca, il cui diagonale da destra è troppo largo; di Zappacosta la terza chance verso il ventesimo, accentrandosi sull'appoggio di Lookman da sinistra per un rasoterra lento.

Non c'è partita, o quasi. La nuova accelerata produce la traversa di Scamacca di esterno e la parata di Lopez sul successivo colpo di testa di De Ketelaere al 25', pericoli provocati da Koopmeiuners, murato dalla difesa e poi battitore a rientrare dalla bandierina. A due minuti dal sospirato vantaggio, dettato da lontano da De Ketelaere per la corsa verso la gloria del nigeriano con deviazione di Gigot, il timido tentativo marsigliese, sempre dalla distanza, con Kondogbia. L'ex portiere romanista evita la capitolazione di fronte alla sofferenza totale dell’undici di Gasset. Al 34', uscendo su Lookman, che perde l’equilibrio, per poi chiudere il palo a Koopmeiners sullo scarico dal fondo di Scamacca. Due minuti dopo, chiudendo le gambe davanti a De Ketelaere, smarcato dal centravanti romano ma sul piede debole, il destro. Gasperini rientra negli spogliatoi col rammarico del mirino appannato nel finale di tempo dello stesso Scamacca, che si trova a meraviglia nel tridente, e Zappacosta, che servito lungo da Ederson calcia sull'esterno della rete. La ripresa comincia con l’1-1 sprecato da Ndiaye, che calcia a lato il pallonetto suggeritogli dal lancio di Harit, a Djimsiti e Musso fuori causa, e prosegue col raddoppio di Ruggeri, bergamasco doc di Zogno, Valle Brembana, cresciuto a Zingonia, un destro all’incrocio dall’area sullo scambio proprio con chi aveva schiodato il punteggio. Dalla panchina si alzano Miranchuk, Scalvini e Pasalic per concedere riposo a Scamacca, Ederson con scalata di De Roon in difesa e De Ketelaere in vista della partita di campionato con la Roma che può valere l’ultimo posto per la Champions in solitario. Seguono alla mezzora Touré per Lookman e Hateboer per Zappacosta, un turnover in corso d’opera riuscito quanto il piano gara. A dieci dal novantesimo, Koopmeiners si vede respingere di pugno la botta che sarebbe valsa il 3-0; due minuti e Musso effettua la prima parata sulla punizione di Veretout a scavalcare la barriera, una presa comoda. Sul tris del maliano, corsa da centrocampo da sinistra e piattone aperto nell’angolo opposto, la festa può esplodere, dallo stadio fino in centro città

ATALANTA (3-4-3): Musso 6; Djimsiti 7, Hien 7, De Roon 6.5; Zappacosta 6.5 (32'st Hateboer 6), Ederson 6.5 (11'st Scalvini 6.5), Koopmeiners 7, Ruggeri 7; De Ketelaere 7.5 (16'st Pasalic 6), Scamacca 6.5 (11'st Miranchuk 6), Lookman 7.5 (32'st Touré 6). In panchina: Carnesecchi, Rossi, Bakker, Adopo, Bonfanti, Palestra, Comi. Allenatore: Gasperini 7

OLYMPIQUE MARSIGLIA (3-5-2): Pau Lopez 6; Mbemba 5 (14'st Ounahi 6), Gigot 5.5, Balerdi 5; Clauss 5 (27'st Henrique 6), Kondogbia 5.5, Veretout 5, Harit 5 (39'st Correa sv), Merlin 5 (27'st Moumbagna 6); Ndiaye 6 (14'st Sarr 5.5) , Aubameyang 5. In panchina: Ngapandouetnbu, Blanco, Meite, Soglo, Lafont, Daou, Murillo. Allenatore: Gasset 5 ARBITRO: Gil Manzano (Esp) 6.5 RETI: 30'pt Lookman, 7'st Ruggeri, 49'st Touré NOTE: terreno di gioco in buone condizioni. Spettatori: 14.994. Ammoniti: Ederson, De Roon. Angoli: 3-0. Recupero: 0'pt, 4'st

La Roma ci prova con cuore ed orgoglio, ribalta il doppio svantaggio incassato all’andata dal Leverkusen, ma nel finale si piega sfortunatamente alla rimonta dei tedeschi che volano in finale di Europa League. Alla BayArena finisce 2-2 con la doppietta di Paredes su rigore, decidono però l’incredibile autogol di Mancini e la rete di Stanisic in pieno recupero. Tanto amaro in bocca per gli uomini di De Rossi per un’impresa portata a termine solo a metà, mentre la squadra di Xabi Alonso continua anche la grande striscia di risultati utili di fila e in finale, il 22 maggio a Dublino, affronterà l’Atalanta. E’ un avvio di personalità quello intrapreso dai giallorossi, che al 4' creano la prima potenziale occasione: Pellegrini lancia per Lukaku, il controllo di petto del belga è troppo lungo e Kovar è bravo a salvare in uscita. Poco dopo il quarto d’ora è invece il capitano della Roma ad avere sulla testa la palla del possibile vantaggio, ma la sua conclusione è troppo debole e centrale dopo un cross da destra.

Da qui in poi è quasi un monologo dei tedeschi, più reattivi e intraprendenti su tutti i palloni e vicini al gol in in diverse situazioni: al 29' la più clamorosa con il palo colpito da Palacios e la respinta che carambola sulla schiena di Svilar (a rischio autogol), poi è proprio il portiere ospite a salvare in almeno tre circostanze su Frimpong, Adli e Hlozek. Il Leverkusen sembra in controllo totale, ma al 41' arriva l’episodio che rimette ampiamente in corsa la Roma: Tah trattiene vistosamente Azmoun su un cross dall’out mancino, l’arbitro vede tutto, fischia il rigore e ammonisce il difensore. Dal dischetto Paredes calcia centrale e firma l’1-0 capitolino. Nella ripresa continua il grande equilibrio: Adli calcia dal limite e mette a lato di pochissimo, dall’altra parte El Shaarawy ci prova a giro trovando la risposta di Kovar, poi al 59' il protagonista è ancora Svilar che salva praticamente a tu per tu con Hofmann. Al 64' arriva il secondo grande episodio del match in favore della Roma, con i giallorossi che reclamano un altro rigore a seguito di un corner: l’arbitro lascia correre, ma richiamato dal Var punisce un fallo di mano di Hlozek. Dagli 11 metri tocca ancora a Paredes, che stavolta sceglie un angolo e spiazza il portiere per il 2-0. Il conto tra andata e ritorno torna in completa parità, ma all’82' il Bayer trova l’incredibile gol qualificazione con un clamoroso autogol di Mancini, che si vede sbattere addosso un cross da corner dopo un’uscita a vuoto di Svilar. Nel finale i giallorossi ci provano alla disperata con le ultime energie rimaste, il cuore però non basta agli uomini di De Rossi che incassano anche il gol del 2-2 a recupero quasi scaduto

Bayer Leverkusen (4-2-3-1): Kovar, Frimpong (45' st 2 Stanisic), Tapsoda, Tah, Hincapié, Xhaka, Palacios, Adli, Hofmann (36' st 10 Wirtz), Grimaldo (45' st Kossonou), Hlozek (29' st Schick) (1 Hradecky, 36 Lomb, 8 Andric, 9 Borja Iglesias, 13 Arhur, 19 Tella, 22 Boniface, 32 Puerta). All.: Xabi Alonso.

Roma (4-3-3): Svilar. Mancini, Ndicka, Spinazzola (21' pt Zalewski), Angelino (36' st Smalling), Cristante, Paredes, El Shaarawy, Pellegrini (36' st Abraham); Azmoun (27' st Bove), Lukaku (1 Rui Patricio, 2 Karsdorp, 14 Llorente, 19 Celik, 20 Renato Sanches, 21 Dybala, 22 Aouar, 35 Baldanzi). All.: De Rossi.
Arbitro: Makkelie (Olanda).

Reti: nel pt 42' Paredes (rigore); nel st 21' Paredes
(rigore), 38 Mancini (autogol), 52' Stanisic.
Angoli: 8 a 4 per il Bayer.
Recupero: 4' e 7'.

Ammoniti: Mancini, Tapsoba e Wirtz per comportamento non regolamentare, Tah, Paredes, Pellegrini e Zalewski per gioco falloso

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