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Solo un calendario crudele ha eliminato un Berrettini mostruoso da Wimbledon. Sinner, sembri uno di quei quattro là

Doveva essere il Wimbledon degli italiani e lo sarà. Peccato che il calendario si sia divertito a offrire scontri fratricida (oggi c'è anche Musetti-Darderi) mettendo di fronte il numero uno al mondo Sinner e l'ex finalista Berrettini. E mica ha proposto il derby a inizio della seconda settimana, per dire. Si è divertito a proporre il faccia a faccia già al secondo turno. Uno spreco colossale per alcuni, un regalo inaspettato per gli altri: per altri s'intenda quelli che hanno pagato un banale - eufemismo, trattandosi dei Championships - biglietto del primo mercoledì assistendo a uno spettacolo che, generalmente, viene offerto dai quarti in poi. Il resto del mondo (in particolar modo in  gli italiani) hanno sofferto il crudelissimo sorteggio. Soprattutto dopo aver visto all'opera i due moschettieri azzurri. Come chiedere ai genitori a quale figlio o figlia siano più affezionati. Impossibile scegliere. E così, l'immensa soddisfazione di vedere un Sinner centratissimo contro un avversario notevole, bilancia appena la delusione di vedere Berrettini sfilare a bordo campo e imboccare la via degli spogliatoi. Da sconfitto.

Provando a scavalcare le emozioni offerte a profusione dal derby, c'è da analizzare una partita bellissima, che ha lasciato sensazioni positive e indicazioni a entrambi. Berrettini è sembrato quello di due anni fa, quando solo un Covid birichino gli impedì di partecipare a Wimbledon da finalista in carica: solido, devastante con il dritto e il servizio, brillante fisicamente anche in alcuni scambi a prova di rotule. Cosa ha pagato? Probabilmente la mancanza di abitudine a reggere la pressione in certi momenti della gara: perdere un tie-break è casuale; due, forse, pure; tre sono una sentenza. E Sinner? Devastante. Contro il miglior avversario possibile, su una superficie che solo da qualche mese sta diventando “sua”, ha mostrato i gradi di numero uno al mondo. Per un attimo, è sembrato di vedere all'opera uno dei Fab Four. Classe e nervi saldi, al di là dei colpi, quando è riuscito a controbrekkare un Berrettini in piena rimonta che si apprestava ad allungare anche nel quarto set che avrebbe portato il match a un pericolosissimo quinto set. Dovrà riflettere sul calo post secondo set. Era successa la stessa cosa contro il tedesco Hanfmann al primo turno. Ma ai Championships, si sa, l'appetito vero vien mangiando. E ieri Sinner ha dimostrato di avere uno stomaco di ferro, così come l'altro commensale, tornato a essere affamato come quando partecipava ai pranzi luculliani in mezzo ai Top Ten.

 

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