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La febbre frena Sinner ma niente Covid, pronto per le Olimpiadi. Al Villaggio cresce la preoccupazione: positive due australiane

La febbre frena Jannik Sinner, ma non lo ferma. Dopo il rinvio della partenza per i Giochi di Parigi, prevista oggi, in serata il sollievo per il tennista azzurro, per il quale è stato escluso il covid: il suo arrivo nella capitale francese è ora fissato per giovedì prossimo, 25 luglio. La notizia del rinvio della partenza - anticipata stamani dall’ANSA - aveva colto di sorpresa quasi tutto lo sport azzurro, preoccupato per le condizioni di salute del tennista numero 1 al mondo, testa di serie numero 1 anche nel doppio con Lorenzo Musetti. La numero 2 è dell’altra coppia italiana, formata da Simone Bolelli e Andrea Vavassori.

Lo stesso Vavassori sarà in gara anche nel doppio misto con Sara Errani. Il volo per la Francia di Sinner - reduce dall’uscita ai quarti di Wimbledon contro il russo Medvedev in una partita segnata da un malore che lo ha spinto a un breve periodo di riposo e vacanza con la fidanzanta Anna Kalinskaya - era stato programmato per oggi, a quattro giorni dall’inizio del torneo che, da sabato 27 luglio, si disputerà sulla terra rossa del Roland Garros, dove Jannik parte, ovviamente, come uno dei favoriti. Il sorteggio, invece, è stato programmato per giovedì 25, giorno nel quale arriverà nella capitale francese l’azzurro che è a casa e sta seguendo la terapia indicata dai medici.

Di sicuro, tre anni dopo Tokyo - quando Sinner, all’epoca ancora lontano dal top del tennis mondiale, rinunciò alla partecipazione olimpica - con la pandemia che condizionò tutto, c'è un fantasma che torna su tanti atleti, anche se non è più l'incubo dell’edizione 2021: il covid, in recrudescenza. Il virus non sta facendo passare giorni tranquilli alla delegazione australiana. Almeno due giocatrici della squadra di pallanuoto femminile sono state contagiate, come rivelato dai medici della squadra aussie. Per Parigi 2024, infatti, non c'è alcun protocollo da seguire nè controlli del Cio.

Niente test, niente quarantena in caso di positività. E così il covid delle due atlete australiane «viene trattato - ha specificato in una conferenza stampa Anna Meares, capo missione dell’Australia - come una influenza». In realtà, le due pallanuotiste sono state isolate e le loro compagne di squadra e i componenti dello staff tecnico hanno cominciato a usare le mascherine. Sul rebus covid, d’altronde, stanno aumentando gli interrogativi tra chi sta vivendo la vigilia delle Olimpiadi al villaggio olimpico. Rischiare di perdere, causa covid, i Giochi, il momento più atteso della carriera di tanti, sembrava non dover essere più un argomento di discussione. Invece la preoccupazione cresce: l'edizione di Tokyo è (per fortuna) lontanissima ma gli incubi spesso ritornano.

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