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Olimpiadi, la carica di Simone Alessio: "Voglio regalarmi una medaglia importante"

Il taekwondoka di Sellia Marina – campione del mondo – è alla sua seconda Olimpiade ed è reduce da un triennio straordinario

Simone Alessio è senza dubbio una delle punte di diamante dell’intera spedizione azzurra alle Olimpiadi di Parigi. Per il taekwondoka calabrese (nato a Livorno nel 2000, ma cresciuto e formatosi sportivamente in Calabria a Sellia Marina) l’appuntamento con Parigi 2024 è l’ultima tappa di un triennio in cui ha dimostrato ancora una volta di essere uno degli atleti più forti, se non l’atleta più forte, al mondo nella sua disciplina.

Dopo aver mancato la medaglia a Tokyo nel 2021, Alessio arriva all’appuntamento con la storia carico e tranquillo dopo il percorso che lo ha visto trionfare nelle competizioni più importanti disputate dal 2021 ad oggi.  Medaglia d’oro agli Europei di Manchester 2022, medaglia d’oro ai Mondiali di Baku 2023 (aveva già vinto un Mondiale a Manchester nel 2019), medaglia d’oro ai Gran Prix 2022 di Roma, Parigi e Riyadh. Grande tifoso dell'AS Roma, sul quadrato fa suo il motto “mors tua, vita mea”. A Parigi 2024 vuole dare un calcio alla delusione di Tokyo e mettere nel mirino l'unico oro che ancora manca alla sua collezione: quello olimpico. E insieme a lui sognano la sua famiglia che l’ha visto crescere compiendo grandi sacrifici fin da piccolo, Sellia Marina, la provincia di Catanzaro e tutta la Calabria. Tutti insieme per coltivare un bellissimo sogno.

La tua seconda olimpiade a 24 anni. Con quali emozioni ci arrivi?

«È un’emozione diversa perché la prima era quella di un ragazzino di 21 anni che andava lì senza troppa aspirazione anche se poi l’obiettivo era sempre lo stesso. Però sapeva in cuor suo che era un qualcosa di troppo grande per la maturità che aveva. Invece adesso è diverso, c’è un grande triennio alle spalle di prestazioni e di risultati e quindi l’emozione è relativa alla felicità di partecipare e la voglia di poter ottenere di più rispetto alla prima volta».

A Tokyo è mancato qualcosa. Qual è la ricetta per migliorare rispetto a 3 anni fa?

«A Tokyo è mancata la medaglia. La ricetta è stata costruita in questi tre anni perché serviva di più l’esperienza e arrivare con un bagaglio sia di vittorie che di sconfitte diverso e ho costruito davvero bene in questi tre anni e non ho dubbi sul fatto di aver fatto un buon lavoro. Dobbiamo soltanto riuscire a ottenere il meglio».

Quanto è importante l’apporto della tua famiglia?

«Il supporto della mia famiglia allargata perché a Parigi ci sarà sia la mia famiglia, che la famiglia acquisita della mia ragazza. Quindi sarà molto importante sapere che loro sono lì e al di là di tutto mi supporteranno come è sempre stato in questi anni. È molto importante poter uscire dal quadrato, alzare gli occhi e vederli lì presenti con me».

La Calabria e Sellia Marina attendono con trepidazione. Sei carico anche per il loro tifo?

«Sì sicuramente, spero di poter regalare alla Calabria una medaglia importante. Spero di essere un ulteriore motivo d’orgoglio per tutta la Calabria e per tutta Sellia Marina».

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