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Sinner adesso rischia, la Wada fa l'appello per il caso doping: chiesti 1-2 anni di stop. E adesso cosa succede? Tutti gli scenari

Jannik Sinner è un atleta 'libero': fino a quando il panel del Tribunale arbitrale dello Sport di Losanna (Tas) non emetterà sentenza al termine dell’arbitrato, il tennista potrà regolarmente giocare in tutti i tornei. Sinner, numero 1 del tennis mondiale dal giugno scorso, 23 anni, altoatesino di Sesto Pusteria, a gennaio vincitore degli Australian Open e pochi giorni fa degli Us Open, ora dovrà difendersi per quella positività al doping, seppur considerata ininfluente a livello di prestazione sportiva, emersa nel maggio dello scorso anno. Per sapere se Sinner verrà squalificato o assolto non ci sono ancora tempi certi.
Dopo il ricorso presentato dall’Agenzia mondiale antidoping il 26 settembre scorso - notizia resa nota dalla Wada stamattina - il Tas dovrà ufficializzare il panel di tre giudici chiamati a pronunciarsi: uno nominato dal Tas, uno dalla Wada e uno da Sinner. Ci sono giudici italiani, ma non per forza il giocatore dovrà nominare uno della stessa nazionalità.
La Wada ha presentato ricorso per far luce sulla vicenda anche perché ha ritenuto non corretta, secondo le norme in vigore, la sentenza del tribunale indipendente dell’International Tennis Integrity Agency (Itia) che aveva assolto per «nessuna colpa o negligenza» Sinner che era stato trovato positivo due volte al clostebol. Il doppio brevissimo periodo di sospensione inflitto tra marzo e aprile al tennista italiano, secondo il codice mondiale antidoping, non è contemplato.
La Wada, che ha già fatto sapere che non rilascerà ulteriori comunicazioni, ha passato la palla al Tas che dovrà prendere in mano tutta la documentazione. Il Tas al termine dell’arbitrato emetterà sentenza che potrebbe differire dal primo grado, ovvero l’assoluzione oppure accogliere la richiesta della Wada, ovvero rendere ineleggibile, quindi squalificare, Sinner per un periodo fino a due anni. La Wada, criticata per non aver presentato ricorso al Tas in merito alla positività dei nuotatori cinesi, ha chiesto un periodo minimo di un anno ma poi tutto dipenderà dal Tas. Per il momento il Tas non ha fissato alcuna data e fino a metà dicembre ci sono già altre udienze fissate ma non è esclusa, se accolta, una procedura d’urgenza.

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