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Il mondo rende omaggio a Sinner. Pietrangeli: "Così sta esagerando"

Un anno dopo il primo trionfo in Australia, Jannik Sinner a forza di vittorie ha messo d’accordo tutti: è lui senza discussione il più forte giocatore al mondo, anche al di là del primo posto del ranking che occupa da qualche mese. Alex Zverev, numero 2 Atp spazzato via in tre set a Melbourne, lo ammette chiaro e tondo, scacciando la malinconia ("è uno schifo star qui e non poter toccare quella Coppa...") che lo ha portato sull'orlo delle lacrime: «Sei il n.1 e di molto, sei troppo forte, di un altro pianeta, molto, molto simile a Djokovic quando era al top».

Se il tedesco si tira fuori dalla competizione, gli esperti cercano di capire chi potrà insidiare il trono, dato che anche il fin qui più accreditato, Carlos Alcaraz, accusa troppe flessioni, mentre Daniil Medvedev non si è più ripreso dalle sconfitte inflittegli dall’azzurro nel 2024. C'è all’orizzonte un talento come Joao Fonseca, ma ha solo 18 anni e tanta strada da fare. Il paragone col dominante Djokovic di anni fa non sembra quindi azzardato, specie se si guarda alle prestazioni dell’altoatesino sul cemento, dove ha messo insieme 21 vittorie di fila nei tornei Slam. «E' la consacrazione di un grande campione. Jannik è una spanna sopra gli altri. Ora dovrà dimostrarlo anche sulla terra: gli Internazionali potrebbero diventare un’apoteosi. Nessun obiettivo gli è precluso, compreso quello di vincere il Grande Slam», ha commentato il presidente federale, Angelo Binaghi, che mercoledì prossimo guiderà una delegazione della Fitp al Quirinale per celebrare con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, i successi del tennis italiano nel 2024.

Ci sarà anche il capitano di Davis, Filippo Volandri, che definisce «straordinario» il suo giocatore di punta che "continua a migliorare in tutto nonostante sia già il n.1. E poi riesce a godersi appieno e a gestire i momenti difficili di un match che per altri sono solo motivo di preoccupazione». "Sicuramente ci sono cose che si possono migliorare. Ora sta giocando benissimo - ha replicato da Melbourne Simone Vagnozzi -, ma bisogna stare sul pezzo. Sul cemento è fortissimo, ma può essere pronto per vincere Parigi e anche Wimbledon». Tanti colleghi e rivali di Sinner si sono affrettati a congratularsi con lui sui social, da Alcaraz a Rafael Nadal fino a Djokovic, che dopo il ritiro in semifinale con Zverev aveva augurato al tedesco di vincere il trofeo. «Congratulazioni, impressionante» scrive ad esempio Rafa, ma nel coro degli entusiasti per l’azzurro c'è anche la grande Billie Jean King. Unanime il coro di plauso in Italia, dalla premier Meloni ai ministri Abodi e Santanchè, al presidente della Lombardia Fontana, ma da Milano è arrivata anche l’ovazione dello stadio di San Siro, quando durante Milan-Parma lo speaker ha annunciato la vittoria a Melbourne del tifoso rossonero e il suo viso è stato proiettato sul maxi schermo. A Torino, i tifosi si sono riuniti al Teatro Regio, tempio della lirica, per una diretta organizzata dai Carota Boys.

La resa di Pietrangeli: "Sta esagerando"

E alla fine Nicola Pietrangeli è stato costretto ad abdicare. A detronizzarlo ci ha pensato Jannik Sinner, vincendo ancora a Melbourne e conquistando così il terzo Slam della sua carriera. Dunque uno in più dell’ex campione, icona azzurra e punto di riferimento del tennis italiano, che da giocatore poteva vantare il bis al Roland Garros nel 1959 e poi l’anno immediatamente successivo, nel 1960. «Ma i record devono essere battuti - dice Pietrangeli al telefono con l’ANSA -. Poi i conti si faranno alla fine delle carriere, anche se ora Jannik sta esagerando…(ride, ndr). Ad ogni modo si merita tutto per come gioca e per come si comporta in campo e fuori». Nel frattempo, a 23 anni, è Sinner l’italiano con più slam di sempre in bacheca e gli ci è voluto anche meno di quanto pensasse lo stesso Pietrangeli. «Non gli basteranno due vite per superarmi», diceva a ottobre 2023 l’ex tennista nato a Tunisi. Parole dette tra il serio e l’ironia, quel che da sempre contraddistingue la comunicazione del due volte campione a Parigi, ma che un anno e mezzo dopo tornano di attualità perché in 15 mesi Sinner è diventato n.1 al mondo, vinto due volte la Coppa Davis, le Finals a Torino nel 2024 e come detto tre slam. "Spero che la gente ora smetta di pensare che io ce l’abbia con lui. Qualcuno ha detto che io rosicavo, ma figuriamoci», dice ancora Pietrangeli provando a spegnere le polemiche del passato che mai hanno visto la risposta dell’altoatesino. Anche perché oggi «non c'è trippa per gatti» contro Jannik, secondo Pietrangeli. «A inizio torneo, tra me e me, ho azzeccato il pronostico perché avevo dato che sarebbe stata una passeggiata - conclude -. Non c'è tennista al mondo che possa batterlo in questo momento, al massimo può perdere lui se sta male». Dichiarazioni, quest’ultime, senza timori di smentita considerato il torneo condotto da Sinner, capace di perdere appena un set, per giunta ai quarti di finale e dopo aver accusato un malore.

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