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“La Canzone segreta”, si può fare "Carramba che sorpresa" senza Carramba e senza sorpresa? Sì

Si può fare Carramba che sorpresa senza essere la Carrà e senza profluvi di singhiozzi e lacrime? La nostra risposta è sì, ma non viene bene uguale e il programma non ha lo stesso effetto. Stiamo parlando de “La Canzone segreta”, il nuovo show del venerdì su Raiuno, affidato a Serena Rossi, che ricalca un format francese di successo. La linea portante dello spettacolo, che ha una durata contenuta, è semplice, vengono chiamati alcuni Vip(s) e sulle note di un brano a loro caro, appunto la canzone segreta, amici, o persone significative per la loro vita, si esibiscono, in una dedica evocativa affettivamente partecipata.
Lo show è, per un verso, nell’allestimento del quadro scenico che dovrà toccare le corde dell’animo dell’ospite e, per altro verso, nell’emozione, nella sorpresa o nella commozione che il personaggio invitato rivela al pubblico. Non c’è dubbio che nella creazione delle situazioni sceniche il buon gusto sia prevalente e che si cerchi di creare, compatibilmente con le restrizioni attuali, una atmosfera calorosa ed empatica, ma in questo gioco di rimandi qualcosa non torna, poiché il destinatario della sorpresa è pur sempre una persona di spettacolo, abituata a gestire le emozioni che, quindi, esprime in maniera sobria e con commozione contenuta.
Certo, c’è chi interpreta il momento dell’attesa con ironia, come Carlo Conti, che è rimasto seduto al buio per un tempo televisivamente eccessivo e che ha dato vita, egli stesso, ad una parte di improvvisazione, o chi come Virginia Raffaele ha partecipato attivamente alla sorpresa a lei dedicata, ma alla fine ciò che resta allo spettatore è una sensazione di indeterminatezza. Insomma, lo spettacolo che vorrebbe creare una sensazione di calore attraverso la musica e un momento di visibile turbamento nell’ospite, grazie alla trovata imprevedibile, ha qualcosa di antico e non aderente ai tempi, ma soprattutto, resta per lo più incompiuto.
Serena Rossi, personaggio in ascesa, che si muove a proprio agio nella canzone, nella recitazione e ora alla conduzione di uno show in prima serata, seppure dotata di eleganza, disinvoltura e presenza di spirito, resta quasi spettatrice della situazione, e non possiede, a nostro avviso, l’unica dote utile per uno spettacolo del genere, cioè la capacità di coinvolgersi in maniera sincera e di fare da tramite fra ciò che si svolge nella trasmissione e il telespettatore a casa. Non è un dramma, imparerà ad essere meno perfettina e più autentica.

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