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"Il testimone" di Pif torna con "Donne di Mafia"

Nella puntata del reportage - ideato, diretto e condotto dallo stesso artista palermitano - un intreccio di storie che ruotano attorno alla vicenda delle sorelle Pilliu

Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif

Domani andrà in onda la seconda puntata della nona stagione de Il Testimone - la produzione originale Sky che ha inaugurato il canale Sky Documentaries - il celebre programma di reportage ideato, diretto e condotto da Pif, (scritto con Luca Monarca). Alle 21.15 su Sky, e anche on demand e in streaming su NOW, seguiremo il racconto di “Donne di Mafia”: Pif che dedicherà una delle sei puntate a un intreccio di storie che ruotano principalmente attorno alla vicenda delle sorelle Pilliu, raccontata dall’artista palermitano anche in un libro scritto con Marco Lillo (“Io posso. Due donne sole contro la mafia”, edito da Feltrinelli, 2021).

La loro è una storia dai toni diversi, perché ai classici meccanismi della sopraffazione mafiosa si somma il grottesco di un racconto kafkiano, quello del rapporto tra lo Stato e le signore Pilliu, riconosciute come vittime eppure multate e perseguite come colpevoli. Pif entrerà nei meandri di un’estenuante battaglia legale che dura da trent'anni e che non ha avuto l'esito sperato, evidenziando come le sorti delle sorelle Pilliu si leghi alle vicende di mafia e alle stragi degli anni '90, alla morte di Paolo Borsellino e al killer Giovanni Brusca.

Nei primi due episodi de “Il Testimone”, accompagnato dalla sua telecamerina, Pif – pseudonimo del palermitano Pierfrancesco Diliberto – si era recato per la prima volta nella sua vita a Lampedusa per raccontare un’isola che, nonostante la lontananza, è sempre un punto nevralgico del nostro Paese, mostrandoci anche alcuni luoghi “simbolo” della migrazione - il cimitero delle barche e il cimitero dell’isola - posti che narrano con la forza delle immagini riprese in prima persona e raccontate da Pif, le precarie condizioni di viaggio di chi attraversa il mare e i rischi che corrono, mettendo in gioco la vita soltanto per ambire a un’idea di futuro lontano dalla povertà, le guerre e la violenza.

E così facendo, Pif ha incontrato chi ha vinto la paura e ha salvato vite umane, aiutando i migranti sbarcati di notte a pochi metri dalla propria casa. E chi, invece, è convinto che l’immigrazione sia un serio problema per l’economia, l’immagine e il turismo dell’isola.
Uno scontro drammatico e attualissimo che – come detto – è lo specchio non solo dell’Italia ma della società occidentale, fra le politiche di reinserimento e i muri che si costruiscono ai confini, fra il filo spinato e la solidarietà.

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