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This England, quanto è difficile mettersi nei panni di Boris Johnson!

Kenneth Branagh interpreta l’ex primo ministro inglese Boris Johnson

Entra, esce, rincorre il cane nelle stanze di Downing street, telefona ai figli (che non gli rispondono), va in vacanza tre volte nello stesso episodio, deve scrivere un libro per il quale ha ricevuto già un lauto acconto, ma dalle prime due puntate di This England, non abbiamo capito quando effettivamente Boris Johnson abbia iniziato a lavorare come primo ministro. Ciò non toglie che la nuova serie di Sky Atlantic, sia non solo interessante ma anche molto ben realizzata, mescolando realtà e finzione, anzi quasi sovrapponendole in pieno stile documentaristico.

This England fornisce uno spaccato puntuale di due eventi che si sono accavallati in Gran Bretagna dopo il conferimento della carica di primo ministro a Boris Johnson, il cui compito sostanzialmente era quello di gestire la Brexit ma che si è trovato a dover fronteggiare la pandemia da Coronavirus. Ed è proprio questo aspetto che assume un fondamentale rilievo poiché la ricostruzione dell’emergenza sanitaria mostra in maniera disarmante il comportamento del governo prima nella sottovalutazione del rischio poi nell’impreparazione nell’affrontare la marea montante dei contagi. È un’escalation che coinvolge il telespettatore che rivive e rivede la storia recente, in una prospettiva diversa, non già dalla parte del cittadino, paziente potenziale, ma dalla sala di comando, dove i modelli matematici per calcolare i contagi si rivelano progressivamente inutili se paragonati all’esiguo numero di tamponi che i laboratori possono essere in grado di processare. Così come illuminante è il rapporto fra la comunità scientifica e la compagine ministeriale che deve gestire l’emergenza. Molti sono i contributi filmati delle cronache italiane nel periodo, che almeno danno la consolazione di essere stati i primi a intuire il reale pericolo dell’epidemia che andava diffondendosi.

Boris Johnson è interpretato da Kenneth Branagh in maniera eccellente, al di là della somiglianza fisica veramente impressionante e che deve essere costata parecchie ore di trucco, ma è la sua rappresentazione che lascia perplessi. Per un verso si punta a dare l’immagine di un uomo le cui varie e dotte citazioni, lasciano intravedere una cultura classica di spessore, per altro verso, tutto ci appare tranne che un primo ministro, concentrato com’è sulla nuova compagna che aspetta un bambino da lui, sul rapporto con i tre figli, sulla gestione del divorzio. Così la Gran Bretagna sembra sostanzialmente nelle mani di Dominic Cummings, ma anche qui dovremo attendere le prossime puntate per comprendere che strada hanno scelto gli autori, visto che Cummings, consulente per la campagna elettorale per la Brexit, nella realtà fu costretto a dimettersi per aver violato la quarantena imposta in tutta la nazione.

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