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Pier Silvio Berlusconi e il caso Iene: "Non mi è piaciuto, siamo andati oltre ciò che è giusto"

Pier Silvio Berlusconi

Mai più un caso come quello dei suicidi del 64enne Roberto Zaccaria e del 24enne Daniele, coinvolti nella vicenda svelata dalle Iene su Italia 1 e finita nel mirino della procura di Forlì. L’incontro con i giornalisti, nella sede di Cologno Monzese, è dedicato al bilancio degli ascolti d’autunno, ma Pier Silvio Berlusconi non si sottrae a una domanda sui drammatici episodi degli ultimi giorni che hanno spinto i magistrati ad aprire un fascicolo a carico di ignoti per istigazione al suicidio, e prende posizione in maniera netta: «È una vicenda che tocca la mia sensibilità: noi facciamo una tv che si occupa di tutti i temi, anche di cronaca, e nel farlo capita di andare oltre ciò che è editorialmente giusto. Penso che dovremo alzare il livello di attenzione e sensibilità», sottolinea l’ad. «Le Iene sono un programma fatto da signori professionisti, Parenti è bravo. Ma è una questione di sensibilità personale: da editore dico che quella cosa lì non mi è piaciuta. Capita, ma bisogna tenere alto il livello di guardia».

Rispetto a inizio stagione, «le notizie sono due: siamo diventati ancora più forti dal punto di vista degli ascolti, centrando risultati che hanno dello straordinario», sorride Pier Silvio Berlusconi mentre alle sue spalle le slide, illustrate dal direttore generale palinsesto e distribuzione Marco Paolini, fotografano un autunno che ha visto Mediaset superare nelle 24 ore la Rai, con il 40.9% di share (dal 4 settembre al 5 novembre) rispetto al 30.7% di Viale Mazzini, con Canale 5 leader sul target commerciale (15-64 anni) con il 19.1% nelle 24 ore (Rai1 al 14.2%) e nella fascia 21.30-23.30 con il 18.5% (Rai1 al 15.8%). E il responsabile marketing strategico, Federico Di Chio, sottolinea che «la tv free è vivissima» a dispetto della moltiplicazione dell’offerta. L’altra faccia della medaglia, però, è il «periodo tostissimo», in cui alla guerra e al post Covid si sono aggiunti "l'aumento dei tassi di interesse e il caro energia». Mediaset ha avuto «una reazione così rapida» che l’ad vede in prospettiva "un signor risultato in termini di utile», ma va messa in condizioni «di lavorare a parità di condizioni rispetto ai mostri del web, che occupano pochissimo, hanno un livello di tasse regolato a livello europeo ben più vantaggioso rispetto alle aziende italiane» e per di più «licenziano migliaia di persone». Di qui l’appello al nuovo governo, pur nella consapevolezza dei «mille problemi che ha da affrontare», a "tenere in altissima considerazione l’editoria nazionale». Una stoccata alla Rai sull'esborso per i diritti dei Mondiali del Qatar ("Trasmettere la Nazionale è servizio pubblico, ma spendere 200 milioni tra di diritti e costi di produzione è servizio pubblico?"), l’ad Mediaset guarda al palinsesto 2023, "il più potente che abbia mai avuto in mano», al netto dalle ottimizzazioni legate a motivi di budget. «Canale 5 - si infervora - è la rete più ricca e varia che esista. Ieri sera ha debuttato Zelig, a gennaio arriverà Chiambretti, e poi Felicissima sera con Pio e Amedeo. Lavoriamo a Mai dire gol, speriamo di farcela per la primavera. E poi le nuove puntate di Michelle Impossible e due serate speciali del Volo». Sul fronte dei reality, «che magari non ci piacciono, ma fanno grandi risultati, Grande Fratello andrà avanti il più possibile, tornerà l’Isola dei famosi, mentre La Talpa probabilmente andrà in onda nella prossima stagione». D’estate, invece, è attesa la nuova edizione di Temptation Island. Per la fiction, si va verso le due serate a settimana, con i sequel di Fosca Innocenti con Vanessa Incontrada, Luce dei tuoi occhi con Anna Valle, Buongiorno mamma con la coppia Bova-Giannetta e le novità Maria Corleone e Il patriarca di e con Claudio Amendola. Checco Zalone? «So che il nuovo spettacolo è fortissimo. Se domani volesse venire in tv e fare un grande evento, Mediaset è casa sua di nascita». E Striscia la notizia, che festeggia 34 anni? «Fa risultati incredibili continuando a rinnovarsi senza rinnegare la propria formula. Ho mille ricordi legati a Ricci... Beh, l’esperienza a Drive in è stata una delle più traumatiche della mia vita. Non mi avevano scelto, era mancato un ospite e mio padre e Antonio dissero: 'vai tu!'».

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