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Grande Fratello, le storie degli sconosciuti sono la “marcia in più”

Storie comuni o speciali di gente comune o di volti noti, distanti, però dal variegato sottobosco di influencer e starlette senza passato e che non hanno futuro

Alfonso Signorini

Un reality che non sia trash è, sostanzialmente, una contraddizione in termini, tanto più lo è se si tratta del GF che per le restrizioni e le dinamiche, è predisposto per lo scontro fra i concorrenti. Apprezzabile, però, è stato l’intervento di Piersilvio Berlusconi che, dopo la tremenda edizione 2022, ha posto il veto sulle comparsate dei protagonisti che speravano di girare le sette chiese Mediaset per sfruttare gli scampoli di notorietà e ha imposto agli autori dei casting di frenare la deriva della volgarità, ricercando concorrenti con maggiore sensibilità ed educazione.

Con questi presupposti, per il Grande Fratello, ci immaginavamo scenari più simili alle sonnolente Tribune politiche degli anni 70 in bianco e nero condotte da Ugo Zatterin, che a un reality, ma, almeno per la prima puntata, abbiamo constatato che il lavoro di scrematura c’è stato ed è stato fatto con criterio. Insieme con i Vip, o presunti tali, ci sono perfetti sconosciuti, ma, soprattutto ci sono portatori sani di storie. Storie comuni o speciali di gente comune o di volti noti, distanti, però dal variegato sottobosco di influencer e starlette senza passato e che non hanno futuro. L’operaia veneta che parla a mitraglia e darà la misura della sopportazione degli altri inquilini, il bidello precario calabrese che di nome fa Giuseppe Garibaldi e mira al posto fisso peggio di Checco Zalone, il macellaio belloccio e viaggiatore che probabilmente verrà adocchiato da qualche agenzia di pubblicità. Ma anche i Vip, non sono lontani da questo nuovo corso narrativo, come dimostrano, fra le altre, la presenza di Alex Schwazer, campione olimpico finito in una complicata vicenda di doping o di Rosy Chin, il cui problematico rapporto con il cibo non le ha impedito di diventare chef. Insomma, lo sforzo di trovare un compromesso fra il mondo dello spettacolo senza eccessi e una contemporaneità fatta da vicende che predispongono alla riflessione, sembra essere riuscito. Quanto alla nuova opinionista Cesara Buonamici, prima o poi si scioglierà, ma andrebbe bilanciata con una personalità più frizzante. In realtà, a nostro avviso, il vero elemento da rimuovere e sostituire nel GF era il conduttore Alfonso Signorini, che ritiene di essere spiritoso mentre è privo del senso dell’humor e, per di più, ha dimostrato di alimentare le peggiori nefandezze per poi sguazzarci con fare fintamente paternalistico. Speriamo solo che, in questa edizione, non si lasci traviare dai suoi istinti più pettegoli e mantenga dritto il timone di uno spettacolo televisivo che, alla fine, se fatto con criterio e senza volgarità, racconta storie e mostra uno spaccato vero e vivo della nostra società.

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