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Monica Setta e la «Generazione Z»: su Rai2 l’attualità partendo da donne e giovani

La giornalista fa il bis di programmi su Rai2 La forza e la fragilità d’una «generazione Z» che ha già vissuto dure prove. Le «storie al bivio» in cui una scelta ha cambiato il destino

Giornalista attenta e sensibile alla contemporaneità e al sociale, Monica Setta è tornata nella seconda serata di Rai2 con la quarta stagione di «Generazione Z», racconto dei giovani d’oggi (fra i 12 e i 26 anni) il martedì, e la seconda stagione di «Storie di donne al bivio» il giovedì. Due racconti dell’attualità che dalla prossima settimana creeranno un’ideale staffetta, con lo spostamento del secondo al mercoledì.

«Il mio slogan, parafrasando Arbore, è “Vengo dopo Cattelan”– ci dice Setta – . Sarà un fil rouge coi ragazzi il martedì e le donne il mercoledì. Le tematiche di questi programmi, entrambe importanti, vengono affrontate con lo spirito del servizio pubblico, quindi con grande rigore, equilibrio nel racconto ed una speciale attenzione al pluralismo». In questa nuova stagione si parlerà, per esempio, di baby gang o di droga.

Con «Generazione Z» e il libro «Figli imperfetti. La forza e la fragilità della Generazione Z», in uscita venerdì per Cairo, torni ad occuparti dei giovani dopo sei edizioni di “Storie di ragazzi”, iniziato nel 2013 su Rai Gulp. Com’è cambiato il loro mondo in questi dieci anni?
«È cambiato tantissimo, perché la pandemia ha modificato completamente le prospettive e gli stessi giovani. Durante il Covid sono stati connessi anche sei ore al giorno e le problematiche che sono emerse oggi, come l’aumento dell’assunzione di psicofarmaci, lo sballo del sabato sera, sono in gran parte una conseguenza della pandemia stessa. È una generazione che per due anni si è trovata chiusa in casa nel periodo della preadolescenza e adolescenza, e nonostante abbia vissuto tanti eventi negativi, dalla crisi economica americana del 2008 alla minaccia terroristica del Bataclan, fino a pandemia, conflitto ucraino e ora Israele colpito al cuore, possiede un grande ottimismo di fondo e riesce a credere in valori importanti come l’inclusività, l’integrazione e la difesa del pianeta. Secondo me è una generazione su cui investire».

Questo loro impegno porterà a cambiamenti storici fondamentali?
«Secondo me sì. Io credo in questi ragazzi che vedo in studio muniti di block notes, curiosi di sapere, e intenti a fare domande con tanta voglia di analizzare criticamente le cose. Ad esempio, mi chiedono le notizie del giorno sul nostro gruppo WhatsApp dove impariamo a leggere i giornali insieme. Hanno una grande capacità analitica e, da madre di una ragazza di questa generazione, vedo come si confrontano con l’interconnessione estrema dei social, ma senza rimanerne assuefatti».

Ci sarà sempre «un ospite boomer e uno giovanissimo», dice Setta, che con Paolo Conticini, ad esempio, toccherà il tema della condivisione della propria sfera privata sui social, a partire dalle dichiarazioni di Fedez.

«Storie di donne al bivio» propone il focus su quei crocevia della vita in cui bisogna imboccare una strada. Le scelte delle donne sono più difficili rispetto a quelle degli uomini?
«L’empowerment femminile ha oggi come figure di riferimento il premier Giorgia Meloni e la leader dell’opposizione Elly Schlein; quindi mai momento storico fu più favorevole alla narrazione di un femminile vincente. Ora bisogna far sì che i cambiamenti riguardino tutte le donne. Ma io sono molto fiduciosa, perché il Covid ha avuto un’incidenza in tal senso. Con la pandemia le donne hanno usato strumenti normativi più veloci, molte hanno preso smart working e part time. Hanno fatto scelte importanti sulla loro vita rimodulandole a favore di un equilibrio maggiore tra lavoro e famiglia».

Ospiti di «Storie di donne al bivio» di domani saranno Alba Parietti, Simona Izzo e Laura Ravetto, mentre il 18 sarà proposta un’intervista ad Alessandra Verni, madre di Pamela Mastropietro, la diciottenne uccisa a Macerata nel gennaio del 2018.

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