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Quei programmi Rai che sono a rischio dopo lo stop di "Liberi Tutti"

«Avanti Popolo» di Nunzia De Girolamo è sceso all’1,8% di share

I palinsesti in parte da rivedere, anche se la Rai difende le proprie scelte e assicura che gli ascolti non allarmano. Il taglio del canone, che potrebbe impattare sul piano industriale atteso a breve sul tavolo del cda. È un finale di anno impegnativo quello che attende i vertici di Viale Mazzini, alle prese con le novità editoriali che faticano ad affermarsi nel pubblico e a fare i conti con un quadro di risorse che potrebbe portare a un ripensamento dell’offerta editoriale. Dopo lo stop a Liberi Tutti, sono diverse le nuove trasmissioni sotto osservazione. L’attenzione è puntata su Avanti Popolo, il talk di Nunzia De Girolamo del martedì sera di Rai3. La trasmissione è scesa ancora: 312mila spettatori con l’1.8% di share. Il direttore dell’Approfondimento Rai, Paolo Corsini, ha detto in Vigilanza di voler attendere la pausa natalizia per fare un bilancio, perché i programmi non si giudicano dopo due o tre puntate. Il talk è finito, intanto, nel mirino di intellettuali e giornalisti, che hanno firmato una lettera aperta per protestare contro la puntata con la vittima dello stupro di Palermo, definita «un esempio inaccettabile di pornografia del dolore». Sotto osservazione ci sono però anche Il Mercante in Fiera condotto da Pino Insegno, che potrebbe perdere anche la guida dell’Eredità alla quale era destinato a partire da gennaio (in lizza ci sono Flavio Insinna e Marco Liorni). Fari puntati su Fake Show con Max Giusti, Macondo con Camila Raznovich, Che Sarà di Serena Bortone e La Volta Buona di Caterina Balivo.
La Rai però sottolinea che l’andamento complessivo non è negativo, spiega che la riduzione è dovuta al calo della platea complessiva e che gli ascolti di RaiPlay vanno messi nel conto. Tra i programmi che sono cresciuti ci sono Cinque Minuti, Buongiorno Benessere, Check Up su Rai1, Ore 14 su Rai2, Restart, Elisir, Mi Manda Rai3, Chi L’ha Visto su Rai3. Ora si spera nella nuova trasmissione di Francesco Giorgino, XXI Secolo, in onda dal 20 nella seconda serata del lunedì di Rai1, e in quella di Salvo Sottile, Far West, tra qualche settimana nella prima serata del lunedì di Rai3. Sono scelte con le quali la Rai ha cercato anche di ridurre i costi. Su Rai3, la stagione passata Che Tempo Che Fa costava 430mila euro a puntata, Le Parole 50mila euro e Cartabianca 50mila euro. Ora Report alla domenica ha avuto un incremento di 10mila euro a puntata per 25 minuti in più, Che Sarà costa 40mila euro (in onda sabato e domenica), Avanti Popolo 200mila euro e Far West 200mila euro. Quindi in access e nel prime time di Rai3 il risparmio è di 30mila euro. A Viale Mazzini c'è consapevolezza, comunque, che qualcosa va cambiato.
«La riforma dei generi è rimasta a metà strada», ha detto la direttrice dell’Offerta Informativa Rai, Monica Maggioni, in Vigilanza, spiegando che si sta riflettendo sulla perdita di identità delle reti, che prima facevano capo a direttori, e sulla creazione di un luogo nel quale la si possa ricreare. Il timore è che l’assenza di una riconoscibilità precisa delle tre generaliste possa portare un senso di smarrimento tra gli spettatori. L’allarme principale è, però, legato alle risorse. L’Usigrai è già in allarme, perché si temono tagli.

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