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«The Floor» non è Rischiatutto. Ma forse può essere meglio

Al momento è il game tv di successo nel mondo, ma ciò non significa che possa adattarsi al pubblico italiano, per questo “The Floor – ne rimarrà solo uno”, su Raidue il martedì in prima serata, ha bisogno di una fase di rodaggio che valorizzi quelli che, a nostro avviso, sono i suoi aspetti migliori.

Il gioco è strutturato con 100 concorrenti posizionati su un pavimento a scacchiera: a ciascuna delle caselle corrisponde a una materia sulla quale i partecipanti, di volta in volta sorteggiati, sfidano l’avversario delle caselle circostanti sulle materie assegnate, con l’eliminazione di coloro che consumano il tempo a loro disposizione. Insomma, una sorta di gioco della dama pseudoculturale, nel quale si mangiano le pedine. Molte le somiglianze, quindi, con altri game show, che non si affidano esclusivamente alla buona sorte ma che, al contempo, richiedono un minimo di impegno e invitano il telespettatore a interagire da casa, misurandosi con le domande proposte.

Non stiamo parlando, sia chiaro, del Rischiatutto, anche perché qualunque sforzo mnemonico è ormai stato asfaltato da Google, ma di un’immediata e intuitiva risposta a domande semplici. Il secondo pregio, quindi, sta nella velocità, perché il tempo a disposizione è limitato a 45 secondi, le domande sono incalzanti e gioca anche la strategia dei concorrenti nel decidere se continuare a sfidare gli avversari e le materie delle caselle sulle quali si trovano o passare la mano in attesa di argomenti più consoni.

Il terzo punto a favore di «The Floor» sta, infine, nei concorrenti, alcuni dei quali predisposti e disponibili a contribuire allo spettacolo. Bisognerà quindi scoprirli per capire se l’ufficio casting ha fatto un degno lavoro o ha semplicemente calato la rete nell’oceano di aspiranti concorrenti che inviano domande random per partecipare a tutti i giochi tv.

Quanto al conduttore Ciro Priello e al tuttologo Fabio Balsamo che lo affianca, i due, forti della esperienza come The Jackal sono ben affiatati, ma una maggiore scioltezza di Priello e una più incisiva invasione di campo di Balsamo gioverebbero alla parte ludica del programma, quindi hanno bisogno di rodare sul campo il ruolo che è stato loro affidato.

L’esordio col 7,1 % di share non ha reso giustizia al programma, ma andavano considerati i competitor e, in particolare, la partita Milan Cagliari. Resta da capire quanto le due ore di trasmissione siano digeribili e se quella della prima serata sia la collocazione migliore, perché, a nostro avviso, una durata contingentata e un posizionamento nella fascia preserale potrebbero essere determinanti per il successo del gioco.

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