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“La luce nella masseria”, una fiaba moderna che è piaciuta agli italiani

Quasi 3 milioni e mezzo di spettatori per il film tv in occasione dei 70 anni della Rai. Tra gli interpreti anche l’attrice palermitana Elvira Camarrone

Una fiaba moderna per celebrare i 70 anni della Rai e il suo impatto sulla vita degli italiani. In pole position negli ascolti, con 3.445.000 spettatori e il 19% di share, è già disponibile su RaiPlay «La luce nella masseria», film tv con la regia di Riccardo Donna e Tiziana Aristarco, prodotto da Luca Barbareschi per Èliseo Entertainment in collaborazione con Rai Fiction, andato in onda su Rai1. Una storia emblematica dei primi anni 60, di una famiglia come tante alle prese con i tempi che cambiano e di cui l’avvento della tv è l’elemento trainante. Sono i Rondinone di Matera, nucleo contadino di cui fa parte l’undicenne Pinuccio (l’esordiente Giovanni Limite), testimone diretto, nel 1962, del cambiamento coincidente con l'arrivo del nuovo strumento nelle case della città, in quelle dei benestanti prima, nei negozi dopo e infine nelle comuni abitazioni. Pinuccio, che gioca fingendosi speaker dentro quel che resta di un apparecchio rotto, subisce il fascino di quella scatola magica che potrebbe aiutare la famiglia a ritrovarsi dopo la grave rottura iniziata con la malattia dello zio Vincenzo (Domenico Diele).
Tra gli interpreti del film, che vede protagonisti anche Aurora Ruffino, Renato Carpentieri e Carlo De Ruggieri, l’attrice palermitana Elvira Camarrone (in foto), classe 2002, volto di Clara Boscolo ne «Il Paradiso delle Signore» e qui Marietta, sorella di Pinuccio. Una ragazza in cerca di emancipazione, ma con un profondo senso della famiglia.
«Col padre che lavora in miniera, lontano da casa, per Marietta è naturale dare una mano alla mamma Damianina (Giusy Frallonardo) nella gestione della famiglia e quando dovrà scegliere tra frequentare l’università e continuare ad aiutare in casa rinuncerà ai suoi studi». Una nuova sfida per Camarrone, che ancora una volta si cala nei panni di un personaggio dell’epoca, ma in un ambiente totalmente diverso: «Interpretare quasi contemporaneamente due ragazze degli anni ‘60 e vedere la differenza tra Milano e Matera mi ha fatto riflettere, perché il periodo raccontato nel film è quello dello sfollamento dei Sassi, quando a Matera si abitava ancora nelle case grotte, assieme agli animali e in pessime condizioni igieniche».
Una storia di verità, ideata dal produttore materano Saverio D’Ercole, che l’ha scritta con Salvatore Basile e Roberto Moliterni. «Il confronto con lui è stato fondamentale – ha aggiunto l’attrice – . Sapevo che una cosa era ben fatta nel momento in cui era vera per lui che conosceva Marietta».
Piuttosto complesso invece adottare la lingua materana, per il poco tempo a disposizione dopo l’ingresso nel cast: «Per fortuna ho potuto usufruire del grande aiuto degli attori materani del film, in particolare della nostra coach Lia Trivisani (Bruna, zia di Pinuccio e Marietta). I materani è come se mettessero un punto ogni due parole... ».

 

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