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Aspettiamo un anno una radiografia, ma almeno ci guardiamo «Doc»!

Luca Argentero

Siamo coscienti che «Doc - Nelle tue mani», la fiction trasmessa su Raiuno e giunta alla terza serie, con Luca Argentero nei panni dello smemorato dottor Andrea Fanti, gode di un seguito di fan di tutto rispetto, ma noi non riusciamo a trasformare in entusiasmo la nostra cauta opinione. Capiamo perfettamente che Argentero come medico ha un suo appeal presso il pubblico femminile nel range di età che va dai 3 al 93 anni, e che a tutti coloro che scontano liste di attesa per un’ecografia il modello di efficienza dell’ospedale sembra un sogno inarrivabile. Che poi in questa terza serie ci siano una specializzanda senza laurea e uno che ha paura di fare il medico, è fatto che guarda alle problematiche giovanili reali, ma non riusciamo a toglierci dalla mente che, una volta scontato il modello iniziale tratto dalla storia vera, la trama della fiction abbia trovato ispirazione in altri medical drama che tanto hanno appassionato i telespettatori.

Puntata dopo puntata, infatti, sotto il profilo squisitamente medico, Fanti e la sua équipe sembrano sempre più avvicinarsi al dottor House, per la complessità dei casi con i quali si confrontano e il metodo di analisi che applicano per tirare fuori la diagnosi. Ma è da Max Goodwin, direttore sanitario del «New Amsterdam», altra serie ospedaliera, che Andrea Fanti sembra prendere esempio sotto il profilo empatico, per entrare in sintonia col paziente, ma più che altro con la persona malata.
Pensate di aver finito? Neanche per sogno, perché qualcosa di «The Good Doctor» si trova anche nel nostro Doc, quantomeno per la sua ricerca emotiva di un passato che non affiora. Se a tutto ciò – che è già tanto – aggiungiamo un pizzico di disaster movie con variante terremoto - ascensore e partoriente, l’assimilazione alle maggiori serie è completa.

Non c’è dubbio che l’aver saputo raccogliere tutti questi suggerimenti imbastendoli con altri italianissimi elementi come il segreto della ex moglie di Fanti, le storie parallele dei colleghi, l’amore dimenticato, i pazienti empatici, fa di Doc un prodotto riuscito sotto vari aspetti, non ultimo il fatto che la trama è replicabile fino a quando Fanti non avrà l’età pensionabile.
Ma il vero plus è nel fatto che il pubblico sta iniziando a vedere il dott. Andrea Fanti quasi come realmente esistente, e ciò va oltre il mero dato di ascolto e riguarda la credibilità del personaggio.
Il maggiore successo della fiction, infatti, lo ha decretato il quattordicenne che qualche giorno addietro ha salvato un signore colto da infarto praticandogli il massaggio cardiaco proprio come aveva visto fare in Doc. Impossibile fare meglio di così!

 

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