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Ferragni e la vita oltre i social. In chiaroscuro l’attesissima intervista da Fabio Fazio

L’autodifesa dell’influencer rispetto alle vicende giudiziarie, ma anche la relatività dei suoi problemi di fronte alle vere tragedie

Lo sfondone c’era e non da poco. E non era riposto nel fatto che, stranamente Chiara Ferragni non è stata omaggiata del solito bouquet di fiori che Fabio Fazio, con galanteria, consegna alle sue ospiti alla fine delle interviste, ma era molto più perfido e sottile.
Per giorni, gli interrogativi sulle modalità con le quali si sarebbe svolta l’intervista di Fabio Fazio a Chiara Ferragni giravano su due temi: se fossero state concordate le domande che le avrebbe posto o quanto la presenza in uno dei programmi più trend della tv, fosse per l’influencer l’occasione per ripulirsi l’immagine.
Fazio, dal canto proprio, per manifestare il suo attaccamento alla libertà di opinione senza tradire l’immagine di se stesso, ha giocato in chiaroscuro e per contrasto.
Le storie di Ibrahima Balde migrante della Guinea autore, insieme al poeta basco Amets Arzallus Antia, di “Fratellino” biografia sull’odissea vissuta alla ricerca del fratello minore poi morto in una traversata dalla Libia, e di Gino Cecchettin, padre di Giulia, vittima di femminicidio, che hanno preceduto l’incontro con la Ferragni, erano talmente pesanti che la stessa influencer una volta in studio ha dovuto riconoscere la relatività del suo momento di sconforto di fronte alle vere tragedie dell’umanità.
Così, depotenziata e minimizzata a prescindere, la tanto attesa intervista è stata quasi più debole delle giustificazioni che la influencer cercava di dare (sul pandoro-gate ha ribadito il suo essere «in buona fede») e lo stesso Fazio, che, appunto, già aveva costruito il prima (dell’intervista) per non confrontarsi col dopo (l’intervistata), sembrava quasi più in difficoltà della stessa Ferragni.

Fra il Codacons che chiedeva il sequestro della trasmissione, la Giustizia che deve fare il suo corso e il rispetto per i figli minori di una coppia in odore di separazione, a Fazio rimanevano le domande: «Come stai?» «Quali scuole hai frequentato?» e «Hai avuto difficoltà per trovare il vestito per questa intervista?» Che alla fine, ci è sembrata la domanda più densa di significati / significanti.
In ogni caso, se nello specifico di ieri sera, dovessimo giudicare il potenziale di capacità comunicativa della influencer, non ci spiegheremmo su quali basi la Ferragnitudine è stata studiata ad Harvard, perché il mantra del fraintendimento non ci sembra avere una valenza giustificativa e men che meno il fatto che i suoi follower si dividano in quelli che l’hanno compresa e quelli che no, che, nella logica Ferragnea, li discrimina fra intelligenti e amorevoli e stupidi haters, a prescindere dalle opinioni nutrite.
Una cosa, però era ben chiara ieri sera, ovvero che la strategia di un buon avvocato vale di più di quella di un influencer impreparato.

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