Con 22 milioni di visualizzazioni globali, la britannica Baby Reindeer ha segnato la sua seconda settimana in testa alla classifica (è prima in 80 Paesi, Italia compresa e in top ten in 92) delle serie di Netflix in lingua inglese più viste nel mondo sulla piattaforma. Si sta rivelando un fenomeno di pubblico e di critica, con qualche polemica annessa, la miniserie in sette puntate creata dall’autore e comico scozzese Richard Gadd, anche protagonista, in una storia ispirata a una vicenda che gli è realmente accaduta.
L’attore, classe 1989, infatti ritorna all’esperienza di essere stato perseguitato per più di tre anni da una stalker (interpretata da una strepitosa Jessica Gunning, che molti danno già fra le favorite agli Emmy) una donna conosciuta nel 2015 quando faceva il barman in un famoso pub di Londra. Un periodo nel quale la stalker gli ha anche inviato oltre 41,000 email, 744 tweet, 100 pagine di lettere, 350 ore di messaggi vocali.
La storia raccontata qui magistralmente da Gadd unendo dramma e commedia, toni da humour nero e accenti di thriller psicologico, aveva già originato un pluripremiato monologo che fa da base all’adattamento televisivo. Protagonista nella versione fiction è Donny Dunn (Gadd), attore e autore comico che fatica ad affermarsi, alle prese anche con il trauma di essere stato vittima a inizio carriera di un abuso da parte di una personalità della tv britannica. Bisessuale, e legato da sentimenti sempre più forti verso Teri (Nava Mau), brillante psicologa trans, Donny si ritrova al centro delle attenzioni ossessive di una cliente ricorrente nel pub dove lavora, Martha (Gunning) quarantenne dimessa che si presenta come avvocato dell’elite politica. La donna legge in un iniziale atto gentile dell’uomo nei suoi confronti e nella confidenza superficiale che crea con Donny un legame amoroso. Un delirio che porta l’uomo a scoprire altri gravi episodi da stalker nel passato di Martha.
La serie che ha tra i fan anche Stephen King (autore di un’entusiastica recensione), ha creato anche una serie di derive non volute, come il portare alcuni spettatori a cercare di trovare la vera Martha e l’uomo (interpretato in Baby Reindeer da Tom Goodman-Hill) autore dell’abuso, con internauti che si sono spinti a minacciare i presunti colpevoli. Una “caccia” online, che l’attore e autore ha cercato di fermare: «Per favore non speculate su chi possano essere le persone reali. Non è quello il punto della nostra serie» ha scritto Gadd, che ha anche avvertito sulla presenza di falsi profili con il suo nome.
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