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Caccia al tesoro tra libri e fantasmi

Caccia al tesoro tra libri e fantasmi

Mario Baudino
Lo sguardo della farfalla
Bompiani, pp.240 euro 17

Un segreto beffardo, un’indagine condotta da improbabili detective che si muovono fra libri antichi e i rimandi ad un recente, doloroso, passato storico. Mario Baudino - romanziere, saggista e giornalista culturale - torna in libreria con “Lo sguardo della farfalla”, biblio-thriller con atmosfere gotiche, in cui aleggia il mistero in chiave letteraria sin dalle primissime pagine. Tre librai della provincia piemontese – Demi, Duccio e Matteo - si trovano coinvolti in un’impresa titanica quanto affascinante ovvero la valutazione di un’immensa libreria, ereditata da un professore universitario.

L’impatto con i volumi stessi, con quell’universalità di bene tutelata dal diritto privato come corpo unico, è reso da Baudino con una descrizione finemente dettagliata: «Decine di migliaia di volumi stavano davanti a lui, ordinati in una fuga di scaffalature, ammucchiati sui tavoli, accatastati a terra, stipati in ogni angolo disponibile di quella che avrebbe potuto essere una sala da ballo, tant’era vasta». E ancora, «librerie di un bel legno antico forse di secoli», alte diversi metri e sbarre d’ottone luminescente su cui poggiavano scale a pioli, a perdita d’occhi. La meraviglia è tale per quegli uomini adoratori di libri, da provare quella sensazione unica che è la Sindrome di Stendhal, l’essere in balia dinanzi ad una maestosa bellezza. Eppure, per Demi, la voce narrante di questa storia, affiora un’altra impressione netta sin da principio.

Allo stupore per il disvelamento di quel tesoro, pari al ritrovamento d’un galeone spagnolo nello specchio d’acqua davanti casa, si somma una crescente inquietudine, «mi era sembrata, sin dal primo momento, una casa stregata». E difatti i libri sembrano animarsi, celarsi per poi riapparire. Proprio Demi è il braccio destro di un grande bibliofilo, Duccio Tancredi, finito a gestire una sorta di cartolibreria in cui si muove anche il curioso Monsignore, il più dotto della combriccola, non esente dall’eccentricità. Tutti loro amano i libri, al punto di inventare storie e forse farne parte, del resto «benché librai, un cuore ce l’abbiamo eccome. Un cuore e tutto il resto». Ma si troveranno a fare i conti con una misteriosa scomparsa d’un testo di enorme valore - di cui sfugge persino il ricordo del titolo esatto - scatenando una serie di eventi dall’esito imprevedibile, con una sfumatura gotica.

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