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La sposa in nero

La sposa in nero

La sposa in nero (altrimenti detta "vedova di Humboldt"), un tempo considerata estinta allo stato selvatico, è molto rara, anche a causa dello sterminio della sua preda quasi esclusiva: il maschio martire dalle ali bianche.

È considerata l'antenata della zitella triste. La sua epidermide è ricoperta da lunghi peli il cui colore varia dal camoscio al corvino, da una peluria color crema o gialla che si intravede fra i peli più lunghi e, sulla faccia, da un velo scuro.

La sposa in nero insulta, graffia, infierisce con grande accanimento e, se minacciata, assesta sadiche nerbate con violenza perversa, non di rado con prurigine.

È un essere territoriale. Ogni soggetto marca il proprio territorio con i sensi di colpa, le rinunce e l'odore d'incenso. Da febbraio ad aprile cerca d'accoppiarsi con i maschi dei quartieri limitrofi.

È a rischio di estinzione e viene allevata in famiglia per poi essere liberata durante la santa messa domenicale.

Si nutre di tramonti, veglie funebri e segregazioni: è attiva sia di giorno sia di notte e per sopravvivere deve consumare quotidianamente una quantità di rimpianto corrispondente a un terzo del proprio decadimento corporeo.

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