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Oscar: "Nomadland" di Chloé Zhao è il miglior film, seconda statuetta per Anthony Hopkins. I PREMI

L’assenza di Hopkins ha accelerato il finale di una serata, chiusa in modo brusco e, forse, non con il finale che molti sognavano: l’Oscar a Chadwick Boseman, talento afroamericano e splendido protagonista di «Ma Rainey's Black Bottom», morto a 44 anni per una malattia, alla fine delle riprese. Il premio come miglior attrice protagonista è andato a Frances McDormand, per «Nomadland», che ha vinto anche l’Oscar per il miglior film.

Grandi attori, musica e scenario insolito, dettato dall’emergenza pandemia, organizzato come una specie di party di lusso, ma che ha mandato messaggi molto forti e agganciati alla vita vera, nel segno della diversità, delle minoranze, del messaggio di impegno civile. E’ stata la notte in cui afroamericani e asiatici sono stati i grandi protagonisti, hanno fatto man bassa di premi e scritto pagine di storia. Tempismo studiato nell’America dove si è appena concluso il processo con la condanna, a Minneapolis, dell’ex agente Derek Chauvin, per la morte dell’afroamericano George Floyd, ma anche quella in cui i crimini d’odio verso gli asiatici stanno avvelenando le città. La grande trionfatrice è Chloè Zhao, con «Nomadland», nata a Pechino, prima regista asiatica e prima cinese a vincere l’Oscar per la migliore regia, e seconda donna nella storia del premio dopo Kathryn Bigelow nel 2010.

Yuh-jung Youn, interprete nel film «Minari», è stata, invece, la prima coreana a vincere il premio di migliore attrice non protagonista. Ma anche la Black Culture ha lasciato il segno. Afroamericano il miglior attore non protagonista, Daniel Kaluuya, per «Judas and the Black Messiah», così come il miglior corto, «Two distant strangers», che racconta l’incubo rivissuto in loop da un giovane nero, che sogna di continuo di essere ucciso da un poliziotto bianco di New York. «Soul», nella sezione film d’animazione, ha vinto, segnando anche qui una prima volta: quella di un film della Pixar in cui il protagonista è un afroamericano. E black è la voce di H.E.R, per il brano «Fight for you» di «Judas and the Black Messiah», che ha vinto nella categoria miglior canzone, dove era in gara Laura Pausini con «Io sì/Seen».

E poi l’omaggio alle vittime della polizia fatto dal regista Travon Free, con i nomi di Floyd, Eric Garner e Daunte Wright ricamati in oro all’interno della giacca, e quello di Regina King, che aveva aperto la serata con questa frase: «Se le cose non fossero andate in un certo modo a Minneapolis, invece dei tacchi a spillo avrei indossato gli anfibi». Nel segno della black community anche il premio umanitario «Jean Hersholt» andato all’attore e produttore afroamericano Tyler Perry, per il suo impegno civile in difesa degli homeless e delle vittime di razzismo. Ogni riferimento a Floyd non è stato casuale

Questa notte degli Oscar passa alla storia come la prima in cui il miglior attore protagonista non c'era, neanche in remoto. Anthony Hopkins, 83 anni, vincitore per l’interpretazione di un anziano con problemi di demenza nel film «The Father», non era alla Union Station di Los Angeles per ritirare il premio. Nella notte ha mandato un breve video sui social, per ringraziare. L’attore era dato da giorni per disperso in un luogo misterioso, in una sorta di ritiro spirituale, senza telefono, irraggiungibile. Così non c'è stata neanche la consegna della famosa statuetta, visto che era presente solo una foto in bianco e nero del grande attore gallese. Per Hopkins è il secondo Oscar, 27 anni dopo quello per il ruolo di Hannibal Lecter in «Il silenzio degli innocenti». Questo fa di lui l’attore più anziano a vincere il premio, superando Christopher Plummer, che aveva conquistato la 'statuettà a 82 anni nel 2011.

TUTTE LE STATUETTE

L'Oscar per il miglior film alla 93/a edizione dei premi va a Nomadland di Chloé Zhao. La statuetta è per i produttori Frances McDormand, Peter Spears, Mollye Asher, Dan Janvey e Chloé Zhao.

L'Oscar per la miglior regia va a Chloé Zhao per Nomadland. E' la seconda donna a vincere la statuetta e la prima asiatica.

Oscar per la migliore attrice protagonista a Frances McDormand per Nomadland.

Oscar per il migliore attore protagonista a Anthony Hopkins per The Father - Nulla è come sembra.

Niente Oscar per Laura Pausini. La canzone "Io sì", scritta da Diane Warren, non è riuscita a conquistare l'ambita statuetta. L'Oscar per la miglior canzone originale alla 93/a edizione dei premi va a FIGHT FOR YOU dal film Judas and the Black Messiah.

PINOCCHIO, il film di Matteo Garrone, esce dalla notte degli Oscar senza statuette. Era candidato per i migliori costumi e per il miglior trucco e acconciatura ma entrambi i premi sono andati a MA RAINEY'S BLACK BOTTOM.

L'Oscar per il miglior film internazionale alla 93/a edizione del premio va a ANOTHER ROUND - Un altro giro (Danimarca) di Thomas Vinterberg.  Vintenberg si è commosso nei ringraziamenti dopo aver vinto l'oscar per il miglior film internazionale "Un altro giro", creato durante un periodo difficile della sua vita. "Volevamo fare un film che celebrava la vita e l'impossibile è successo", ha detto Vintenberg parlando della figlia Ida morta in un incidente stradale poco prima che cominciassero le riprese. "Abbiamo fatto questo film per te. Sei parte di questo miracolo".

Oscar per il miglior attore non protagonista alla 93/a edizione del premio a DANIEL KALUUYA per Judas and the Black Messiah

Oscar per la migliore attrice non protagonista alla star del cinema coreano YUH-JUNG YOUN per Minari

L'Oscar per il miglior film d'animazione alla 93/a edizione dei premi va a SOUL di Pete Docter e Dana Murray.

L'Oscar per la migliore colonna sonora va a Trent Reznor, Atticus Ross e Jon Batiste per SOUL. E' il secondo premio dopo quello al miglior film d'animazione.

L'Oscar per il miglior documentario alla 93/a edizione dei premi va a MY OCTOPUS TEACHER (Il mio amico in fondo al mare) di Pippa Ehrlich, James Reed and Craig Foster

L'Oscar per il miglior trucco e acconciatura alla 93/a edizione dei premi va a MA RAINEY'S BLACK BOTTOM di Sergio Lopez-Rivera, Mia Neal and Jamika Wilson. Pinocchio non ce l'ha fatta.

L'Oscar per i migliori costumi alla 93/a edizione dei premi va a MA RAINEY'S BLACK BOTTOM di Ann Roth. Pinocchio non ce l'ha fatta.

L'Oscar per la migliore sceneggiatura originale alla 93/ma edizione degli Oscar è andato a Emerald Fennell per Promising Young Woman, che lei stessa ha diretto con Carey Mulligan protagonista.

L'Oscar per la miglior sceneggiatura non originale va a Christopher Hampton e Florian Zeller per The Father - Nulla è come sembra.

L'Oscar per i migliori effetti speciali va a Andrew Jackson, David Lee, Andrew Lockley e Scott Fisher per TENET.

L'Oscar per il miglior sonoro va a Nicolas Becker, Jaime Baksht, Michelle Couttolenc, Carlos Cortés e Phillip Bladh per SOUND OF METAL.

L'Oscar per il miglior montaggio va a Mikkel E. G. Nielsen per SOUND OF METAL. E' la seconda statuetta per il film dopo quella per il suono

L'Oscar per miglior cortometraggio live action va a DUE ESTRANEI di Travon Free e Martin Desmond Roe.

L'Oscar per il miglior corto d'animazione va a SE SUCCEDE QUALCOSA, VI VOGLIO BENE (IF ANYTHING HAPPENS I LOVE YOU) di Michael Govier e Will McCormack.

L'Oscar per il miglior cortometraggio documentario va a Colette di Anthony Giacchino e Alice Doyard.

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