E proprio mentre la caccia all’uomo interforze terminava tra le province di Siena e Napoli, con l’arresto dei fratelli Armando e Antonio Del Re (il primo 28 anni, ritenuto il responsabile del tentativo di omicidio premeditato, l’altro, 18 anni, che lo ha aiutato ad organizzarlo), la bimba ha aperto gli occhi, iniziato a respirare da sola, a chiedere della mamma e dei suoi giochi mentre intorno i familiari e i medici applaudivano. Ottimi segnali quelli provenienti dall’ospedale Santobono.
Ma la prognosi rimane riservata, sebbene ora trapeli un filo di ottimismo in più. «Il fatto che le condizioni della bimba stiano migliorando, da papà mi riempie il cuore, il fatto che in due sono stati arrestati da ministro mi dà soddisfazione. Oggi è una bella giornata» ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini, a Napoli, durante un incontro in Prefettura.
«Tutta Napoli le è vicina, ogni giorno costantemente. Quando sono andato a trovarla era intubata e quando ho appreso che stava iniziando a respirare da sola è stato un momento commovente», ha affermato il presidente della Camera, Roberto Fico.
Soddisfatti il governatore Vincenzo De Luca ('una splendida giornata') ed il sindaco Luigi de Magistris ('la vita prevale sul male'). Le forze dell’ordine, tutte, hanno lavorato incessantemente, giorno e notte, in questi giorni, per assicurare alla giustizia i responsabili del feroce agguato di venerdì scorso nella frequentata piazza Nazionale. A catturarli sono stati i carabinieri di Napoli, ad epilogo di indagini lampo ma complesse cui hanno contribuito - in maniera decisiva - anche gli uomini della squadra mobile e del Gico della guardia di finanza.
I due fratelli, figli di un narcos che era al soldo del clan Di Lauro e che adesso sta scontando in carcere una condanna per droga, sono stati colpiti da un decreto di fermo spiccato dai pubblici ministeri antimafia Antonella Fratello, Simona Rossi e Gloria Sanseverino: nelle quattro pagine di provvedimento sono indicati gli elementi a sostegno della contestazione, ossia intercettazioni telefoniche e ambientali (non è però riportato il contenuto), immagini delle telecamere, testimonianze di persone presenti all’agguato, immagini acquisite dai rilevatori di targa.
Le intercettazioni cui si fa riferimento erano state disposte nell’ambito di un’altra attività ed hanno consentito agli inquirenti di 'registrare' cosa è accaduto prima e subito dopo l’agguato il cui obiettivo era il 32enne di San Giovanni a Teduccio Salvatore Nurcaro, colpito da numerosi proiettili (le sue condizioni sono in miglioramento). Proprio alcuni elementi emersi dalle intercettazioni più recenti hanno spinto gli investigatori ad accelerare le operazioni di cattura: «i due indagati - rilevano i pm - si stavano organizzando per trovare un rifugio sicuro fuori Napoli».
Oggi ci sarà l’udienza di convalida del fermo per Armando Del Re, arrestato a Siena: il 28enne è accusato di avere sparato. Il fratello Antonio Del Re è accusato invece di avere assicurato un supporto logistico e di avere avuto un ruolo nella fase organizzativa. Gli indagati avrebbero anche pedinato la vittima prima di agire.
Resta, invece, ancora da accertare il movente dell’agguato: se è chiaro che la modalità dell’azione è stata tipicamente camorristica, come ha sottolineato il procuratore di Napoli Giovanni Melillo. Non sono invece certe le ragioni che hanno spinto i Del Re a decidere di attentare alla vita di Nurcaro.
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