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Dieci giovani vittime in 2 settimane, il terribile bilancio del sabato sera fra Calabria e Sicilia

Federico, Alessandro, Mario, Paolo, Salvatore, Erika, Lucrezia, Manuel, Giorgio e Kevin. Dieci nomi, dieci ragazzi giovanissimi accomunati da un tragico destino: sono tutti vittime delle stragi del sabato sera consumatesi nelle ultime due settimane tra la Calabria e la Sicilia.

Una scia di sangue sulle strade del Sud che parte da Rende e arriva fino alla provincia di Palermo. Nove di loro avevano un'età compresa tra i 15 e i 20 anni, non hanno avuto scampo finendo nel lunghissimo elenco di morti negli incidenti stradali: secondo le statistiche elaborate da Aci e Istat, infatti, nel 2018 in Italia sono morte una media di 9 persone al giorno a bordo di auto e moto.

Sono stati 172.553 gli incidenti in un anno, portando in dote 3.334 decessi e 242.919 feriti. Una terribile classifica in cui al comando troviamo Genova, seguita da Bari, Brescia e Messina. E proprio la Sicilia in questi giorni ha dovuto fare i conti con le ennesime tragedie, consumatesi prima nel Catanese e ora anche nel Palermitano.

L'ultima poche ore fa sulla strada provinciale 38, nel territorio di Belmonte Mezzagno. Erano le quattro del mattino, di ritorno da una serata di divertimento passata in centro a Palermo, quando la Bmw guidata dal ventenne Rosario Musso è uscita fuori strada sul rettilineo della contrada Placa tranciando un albero d'ulivo e finendo in una scarpata.

A bordo dell'auto, incendiatasi dopo l'impatto, oltre al conducente c'erano altri quattro ragazzi: per due di loro, Giorgio Casella di 17 anni e Kevin Vincenzo La Ciura di 16, non c'è stato niente da fare. I tre superstiti sono ricoverati in ospedale, Musso è stato sottoposto agli esami tossicologici e all'alcool test, risultando con un tasso alcolemico di 105 microgrammi per litro (il limite è 50) e positivo alla cannabis.

Una strage che segue quella avvenuta appena una settimana prima sulla strada statale 121 Catania-Paternò nei pressi di Piano Tavola, a Belpasso. Uno scenario agghiacciante quello che i soccorritori si sono trovati davanti agli occhi. L'auto, una Seat Leon guidata da un 40enne rimasto ferito, si è schiantata contro lo spartitraffico della rampa dello svincolo per la zona industriale spezzandosi dopo il violento impatto.

La parte superiore della vettura è stata divelta, mentre la parte posteriore è finita accanto ai binari della Ferrovia circum etnea (Fce). Sbalzati fuori dal veicolo dopo l'impatto i corpi di Salvatore Moschitta, 20 anni, la sua fidanzata Erika Germanà Bozza, 15, Manuel Petronio, 17, Lucrezia Diolosà Farinato, 28. Tutti deceduti.

Quattro vittime come quattro sono state quelle causate dall'incidente del 6 ottobre scorso a Rende, sulla superstrada 107 all'altezza dell'incrocio di Saporito. A perdere la vita Federico Ernesto Lentini, Alessandro Algieri, Mario Chiappetta e Paolo Iantorno. Tutti diaciannovenni tranne Lentini che avrebbe dovuto compiere 18 anni il 19 ottobre.

I ragazzi, tutti cosentini, viaggiavano a bordo di una Volkswagen Polo che si è scontrata frontalmente con una Citroen C3 con a bordo una coppia che stava rientrando a casa. Il conducente dell'altra vettura, rimasto ferito insieme alla compagna, è poi risultato positivo ai test su alcol e cannabis.

Un futuro spezzato nella notte, per loro come per gli altri giovani portati via dopo una serata di divertimento che invece li ha condotti verso una fine terribile.

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