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Il patto della droga tra Messina e la Calabria, in 16 a giudizio immediato: nomi e foto

«Prova evidente». Tradotto: disco verde al decreto che dispone il processo con rito immediato. Per il giudice Monia De Francesco non ci sono dubbi, così come per i pubblici ministeri che avevano sollecitato di saltare l’udienza preliminare. Nell’ambito dell’operazione antidroga battezzata “Scipione”, bastano eccome, per sostenere l’accusa in dibattimento, informativa di Pg e relativi allegati, intercettazioni, verbali di perquisizione e sequestro, ordinanza applicativa di misura cautelare, verbale di interrogatorio di garanzia, atti contenuti nel fascicolo del pm.

Alla sbarra i messinesi Angelo Albarino, 45 anni, Giovanni Bonanno, 47 anni, Fortunato Calabrò, 43 anni, Santo Chiara, 43 anni, Roberto Cipriano, 53 anni, Giuseppe Coco, 43 anni, Alessandro Duca, 43 anni, Orazio Famulari, 45 anni, Adriano Fileti, 50 anni, Stefano Marchese, 44 anni, Gianpaolo Milazzo, 49 anni, Maria Visalli, 43 anni, Marcello Viscuso, 50 anni, e i calabresi Giovanni Morabito, 37 anni, di Locri, Salvatore Favasuli, 46 anni, di Africo, così come Costantino Favasuli, 48 anni.

Secondo quanto emerso dalle risultanze investigative, un patto criminale legava le due sponde dello Stretto, incentrato su un vasto quanto remunerativo traffico di droga. Così i carabinieri, all’alba del 4 marzo scorso, carabinieri di Messina, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare sfociata in 19 arresti, di cui 18 in carcere e uno ai domiciliari.

L'articolo completo nell'edizione odierna di Messina della Gazzetta del Sud.

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