"L'area è stata liberata. Non c'è più nessuno all'interno". A dirlo il sindaco di Valentano Stefano Bigiotti, in merito alle operazioni nella zona interessata dal maxi rave nel Viterbese andato avanti per giorni. "Non posso che esprimere soddisfazione - sottolinea -.
Il ministro Lamorgese, che ieri pomeriggio mi ha contattato personalmente, ha mantenuto l'impegno preso di liberare l'area entro oggi. Le operazioni si sono svolte nel massimo rispetto delle persone. Ora sono già al lavoro per rimuovere al più presto i rifiuti lasciati nel terreno".
Le forze dell'ordine che stanno presidiando l'area hanno sequestrato a carico di due cittadini olandesi un furgone con rimorchio contenente materiale acustico e gruppi elettrogeni, mentre un secondo sequestro è in atto nei confronti di due italiani che sono stati bloccati a bordo del proprio mezzo pesante contenente materiale acustico, dopo aver tentato di forzare il posto di controllo a uno dei varchi di uscita, fa sapere la questura di Viterbo.
Nell'area rimangono solo pochi veicoli, due dei quali lasciati abbandonati e gli altri non marcianti, che saranno rimossi con l'ausilio di carro attrezzi. Le forze dell'ordine monitorano, oltre alle zone limitrofe all'area del raduno, anche tutte le strade a lunga percorrenza e le autostrade per verificare eventuali transiti di autoveicoli provenienti dalla festa.
Proseguono le operazioni di monitoraggio e controllo delle zone circostanti all’area del rave party, soprattutto i litorali del lago di Bolsena, per verificare l’eventuale presenza di persone provenienti dal rave del lago Mezzano. Lo fa sapere la questura di Viterbo, informando che i servizi hanno finora consentito di identificare oltre 3 mila soggetti e più di mille automezzi. In corso anche una intensa attività investigativa volta ad accertare la commissione di reati nel corso dell’evento.
Il proprietario del terreno dove c'è stato il rave abusivo nel Viterbese, Piero Camilli, aveva già presentato il primo giorno denuncia alle
autorità per occupazione abusiva dopo che i suoi dipendenti non poterono opporsi all’installazione dei Tir e degli apparati tecnici, poi nemmeno all’arrivo dei camper e dei motorhome dei partecipanti al raduno abusivo. Lo riferisce all’Ansa. «Io ero in ferie in Sardegna, ho fatto denuncia subito il primo giorno del loro arrivo, ma nessuno intervenne - commenta Camilli -. La maggior parte dei partecipanti erano stranieri, forse vengono qui in Italia perché fanno quello che vogliono».
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