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"No Green Pass" nelle stazioni italiane: proteste flop da Milano a Reggio Calabria

Solo pochi, nelle varie città italiane, i manifestazioni che si sono presentati all'appuntamento lanciato via social nei giorni scorsi. Tanta delusione nel movimento

Fallimento e flop sono le parole più utilizzate per raccontare l’annunciata protesta contro il Green Pass prevista nelle stazioni italiane: tutte presidiate dalle forze dell’ordine, ma pochi manifestanti. Era stata programmata, via social, in 54 stazioni italiane dai movimenti “No vax” contro l’introduzione del green pass sui treni a lunga percorrenza. Ma a Roma,Milano,Torino,Napoli, Reggio Calabria e in tanti altri centri, sono state poche decine, o anche meno, le persone che si sono realmente presentate. Il passaggio dal mondo virtuale a quello reale si è, ancora una volta, confermato complicato e anche questo attuale argomento non ha attirate grandi adesioni.
Ma cosa è accaduto nelle varie città italiane? Ecco il tour.

REGGIO CALABRIA

Pomeriggio tranquillo alla stazione centrale, uno degli scali ferroviari italiani dove era stata annunciata la manifestazione di protesta contro l'estensione dell’obbligo del Green pass anche per i treni. Con le forze dell’ordine a presidiare la stazione, diversi sono i viaggiatori in transito con certificazione verde in mano. Non si sono registrati particolari disagi. Regolare anche il flusso di persone che, come ormai di consueto, si recano in stazione per il tampone rapido nella struttura allestita dalla Croce Rossa. Alle 14.30, orario dell’appuntamento annunciato nelle scorse ore sui social, nessun manifestante si è presentato in stazione. Poco più tardi si sono avvicinati due giovani, un ragazzo e una ragazza, dichiarando di essere soltanto curiosi. "Volevamo capire da chi fosse organizzata la manifestazione", ha spiegato uno di loro. "Se veramente ci fossero le intenzioni da parte della classe politica di rendere questa la soluzione - ha aggiunto - se ne prendano le responsabilità e rendano obbligatorio il vaccino, per esempio. Sarebbe diverso. Non sono no vax, sono stato vaccinato ma sono contro questo lasciapassare: non c'è un dibattito che riesca a dare uno spessore, una critica a quello che sta succedendo".

NAPOLI

E' fallita la manifestazione del movimento che si oppone ai vaccini Covid-19 e alla loro obbligatorietà, ma soprattutto al passaporto vaccinale. All'annunciata occupazione della stazione ferroviaria si sono presentate soltanto due persone con la bandiera tricolore che hanno poi desistito.
I no vax napoletani hanno disertato la manifestazione che era stata organizzata, come in altre città italiane, dinanzi alla stazione ferroviaria di piazza Garibaldi. All’appuntamento si è presentato solo Raffaele Bruno, segretario del Movimento idea sociale, in compagnia di un’altra persona. Bruno ha spiegato perché è contrario al vaccino e anche al green pass. «Siamo contro ogni forma di violenza e sono qua non per bloccare treni o fare altro - ha detto ai giornalisti mentre sventolava una bandiera italiana - ma poiché siamo in uno Stato libero e democratico il vaccino non può essere obbligatorio».
Dunque no al vaccino perché, a suo dire, avrebbe necessità di un maggior tempo di sperimentazione ma anche no al green pass che limiterebbe la libertà di movimento dei cittadini. "Abbiamo deciso insieme di rinunciare alla manifestazione – ha detto Bruno - perché il ministro dell’Interno ha mobilitato un esercito di agenti. Io ho detto che sarei venuto comunque per spiegare le nostre ragioni». Dopo dieci minuti sia Bruno che l’altro manifestante hanno lasciato l’area antistante la stazione ferroviaria che sin dalle prime ore del mattino è stata presidiata da decine di uomini delle forze dell’ordine schierate sotto gli sguardi incuriositi dei passeggeri che da oggi devono mostrare il green pass per accedere ai treni a lunga percorrenza.

BARI

Si è presentato solo uno sparuto numero di persone in piazza Aldo Moro, di fronte alla stazione di Bari, per manifestare contro il green pass. Erano una decina, non di più, a contestare l’introduzione del certificato verde ma senza alcuna intenzione di bloccare i binari come si temeva in mattinata da quel che si leggeva nei gruppi telegram, dove la protesta è partita. "Noi andiamo in piazza per fare casino, le nostre assemblee sono democratiche. Noi siamo qua per dire che non abbiamo organizzato nessun blocco dei treni ma raccontare che c'è una parte di cittadini disperata a causa di tutta questa vicenda, che i diritti costituzionali sono stati repressi: nessuno è più libero di andare al ristorante o al cinema", questo il commento rilasciato ai giornalisti dai manifestanti presenti in piazza che hanno rivendicato la loro indipendenza da qualsiasi partito, movimento o associazione, definendosi "un gruppo spontaneo di cittadini".
Invettive anche contro i giornalisti rei, secondo loro, di propagandare false notizie di parte sulla questione vaccini ed emergenza sanitaria dovuta al Covid. Intanto i controlli delle forze dell’ordine a tutti i varchi di accesso della stazione centrale di Bari, per verificare l’accesso con biglietto, si sono svolti regolarmente. Lo stesso a bordo dei treni dove la verifica del possesso del Green pass da parte dei controllori, da oggi obbligatorio per viaggiare, non ha creato alcuna protesta né malumori tra i passeggeri.

ROMA

Quasi più giornalisti che manifestanti davanti alla stazione Tiburtina. Avvistato anche Giuliano Castellino, leader romano di Forza Nuova, che si è fermato in un bar esterno della stazione. Davanti al supermercato dove era previsto il presidio ci sono una ventina di persone. «Oggi prove tecniche di governo militare. Dopo aver consegnato la nazione al generale Figliuolo, ecco soldati, polizia e blindati inviati contro i manifestanti e la ribellione alla tirannia del Green pass» ha detto Castellino. «Oggi in tutte le stazioni italiane, quelle della capitale comprese, si assisteva a uno scenario di guerra. Fuori dalla Tiburtina si respirava l’aria di Kabul. Una repressione e una militarizzazione senza precedenti. Ma noi oggi non regaliamo nessun uomo libero e nessun militante a chi vorrebbe bastonare e ammanettare gli italiani liberi per continuare la narrazione del pericolo "no vax". Siamo qui, ma, invece della manifestazione, ci riuniamo in assemblea per decidere le prossime azioni. Per una lotta che non può essere dettata né da anonimi canali Telegram, né dal mainstream, che aspettava tensioni e provocazioni, né, tanto meno, dal Viminale e dalle sue strutture periferiche».

BOLOGNA

La protesta anti green pass preannunciata anche alla stazione di Bologna è stata disertata: pochissimi i manifestanti No Vax presenti di fronte all’ingresso principale di piazza Medaglie d’Oro, presidiato in maniera massiccia dalle forze dell’ordine. Non è stato segnalato alcun disordine e il passaggio dei viaggiatori dell’alta velocità e dei treni ordinari avviene in modo regolare.

RIMINI

Flop della manifestazione nelle stazioni ferroviarie romagnole. Il servizio di trasporto è proseguito regolarmente nel primo pomeriggio. Alle 15 il movimento contrario al Green pass si era dato appuntamento in diverse stazioni italiane tra cui Rimini, storica roccaforte del movimento No vax, per protestare e bloccare i treni. Ma all’appuntamento di piazzale Cesare Battisti si è presentata solo una manciata di persone. Queste dopo qualche minuto sono andate via, non vedendo arrivare altri pronti a manifestare contro la misura del governo. «Vabbè, ce ne andiamo», hanno detto alcuni. Nessuno di loro aveva insegne o cartelli. Importante il dispiegamento di forze dell’ordine messo a punto dalla questura di Rimini. Pronti sul piazzale vi erano agenti in tenuta antisommossa, alcune auto dei carabinieri e due camionette dell’Esercito. Presenti anche agenti in borghese che controllavano la situazione sia fuori sia dentro la stazione. L'hub ferroviario ha continuato a essere frequentato da turisti; sono ancora molti quelli che soggiornano nella Riviera romagnola. Tra questi c'era chi temeva ritardi per il proprio viaggio a causa delle minacce dei 'No pass' di fermare i treni. Ma ciò non è avvenuto.

MILANO

E' di poche decine l’adesione alla manifestazione di protesta indetta fuori dalla stazione di Porta Garibaldi. Lo scalo ferroviario è presidiato dalle forze dell’ordine e l’accesso viene consentito solo ai possessori di un biglietto valido. I pochi manifestanti presenti sono stati identificati dal personale della Digos di Milano.
Una ventina di manifestanti contro il Green Pass ha tentato di entrare nella stazione, mostrando carta di identità e biglietto della metropolitana. Respinti dalle forze dell’ordine, hanno tentato l'accesso tramite i tornelli del passante ferroviario, nuovamente allontanati dalla Polizia. "Non ci fanno entrare nonostante non ci sia nessuna legge che lo impedisca" gridano. Uno di loro ha platealmente telefonato al 112 per denunciare la situazione. Nel frattempo, nel piazzale della stazione i protestanti hanno intonato i cori "No Green Pass" e "Libertà".

GENOVA

Flop anche per la manifestazione davanti alla stazione di piazza Principe. Poco prima delle 15, solo un gruppo di 5 persone ha dichiarato di essere lì per partecipare alla iniziativa di protesta annunciata su Telegram. Più tardi qualche momento di tensione, quando una manifestante è stata denunciata a piede libero dalla Digos. Alla donna erano stati chiesti i documenti che, inizialmente, si è rifiutata di fornire. Dopo la manifestante ha consegnato il documento, ma ha iniziato a insultare la polizia presente. La denuncia e suo carico è per rifiuto di declinare le generalità e oltraggio a pubblico ufficiale

TORINO

Qualche decina di No vax, non potendo accedere allo scalo ferroviario, ha organizzato un presidio in via Sacchi. La polizia ha bloccato un attivista davanti all’ingresso principale della stazione Porta Nuova. L’uomo, prima, si è rifiutato di mostrare i documenti e poi ha scalciato contro gli agenti, che lo hanno ammanettato e trasportato in questura. All’evento ha partecipato anche Marco Liccione, uno dei portavoce del gruppo No Green pass - variante Torino. «Queste iniziative hanno uno scopo ambiguo, sono contro la legge, ci dissociamo dalla violenza per cui invitiamo le persone, ogni sabato, a partecipare ai cortei popolari». Sul ruolo svolto dai social network, Liccione spiega: «Il gruppo Telegram ha avuto un grande successo nel risvegliare le menti delle persone, ma consiglio di non seguirlo per la violenza, la nostra è una linea pacifica e prima o poi ci dovranno ascoltare perchè siamo milioni di persone in piazza».

FIRENZE

Si è conclusa senza tensioni la manifestazione organizzata dai no vax alla stazione Santa Maria Novella, alla quale hanno partecipato solo una ventina di manifestanti. Tra loro anche uno che indossava una stella di David sulla camicia. Schierato un ingente numero di forze dell’ordine che ha blindato lo scalo ferroviario, filtrando gli accessi. L'ingresso nella stazione è consentito solo a chi è munito di biglietto, impedendo così ai manifestanti di entrare, e i contestatori si sono limitati a sostare davanti a una delle entrate.

FRIULI VENEZIA GIULIA

Nelle stazioni ferroviarie di Trieste, Udine, Pordenone, Latisana e Monfalcone è stato l'ennesimo flop. In totale, meno di cinquanta persone si sono radunate, senza striscioni o bandiere, davanti agli ingressi. Si segnala meno di una trentina di partecipanti a Trieste, mentre erano meno di dieci sia a Udine che a Pordenone. Segno evidente di una scissione tra i manifestanti: c'era chi voleva protestare rumorosamente e chi invece voleva dimostrare il proprio malcontento con altri metodi.
Tra i passeggeri in transito, quasi tutti hanno espresso contrarietà alle proteste. Per l’occasione, le forze dell’ordine hanno dispiegato diverse unità per presidiare gli accessi principali e i binari dei treni.
Le Ferrovie hanno precisato che è ripreso il transito sulla tratta Udine-Venezia interrotto per un guasto tecnico, non legato alle proteste. Quattro treni regionali hanno subito ritardi fino a un’ora, mentre altri otto sono stati limitati nelle corse e sostituiti.

BOLZANO

Totale fallimento della manifestazione "no Green pass" alla stazione. Quattro persone - perfetta la parità di genere - si sono ritrovati nei pressi del primo binario restando per una ventina di minuti prima di lasciare definitivamente il presidio. Nessun coro, nessuno striscione. All’esterno e all’interno della stazione polizia e carabinieri in tenuta da ordine pubblico.

COMMENTI

L'iniziativa "No Vax" si è rivelata un flop, anche secondo numerosi commenti pubblicati in queste ore su "Basta dittatura!", il gruppo di Telegram su cui nei giorni scorsi è rimbalzata la chiamata alla mobilitazione. «Qui ci sono solo giornalisti, io vado via. Grazie per la prossima volta non invitate proprio», scrive Ghosst, e dello stesso tenore sono molti interventi nella chat, in cui si alternano commenti sgrammaticati e scambi di insulti fra chi si ribella alla «dittatura sanitaria» e chi invece deride il rifiuto di vaccinarsi contro il Covid.
«Io sono a Brescia non c'è nessuno», dice Billy, mentre Lisa A. è «pronta qua a Firenze: tutti poliziotti pronti chi altro c'è?». Esprime delusione l’emoticon con cui Marco B constata lo stesso scenario a Bergamo, e commenti praticamente identici arrivano da Riccione, Termoli, Trento. «Io sono in centrale a Milano, non c'è nessuno - interviene Pino – a parole tutti leoni poi nessuno fa nulla».

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