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Ruby Ter, la cantante Cristina Ravot: Berlusconi mi comprò una casa da 1,7 mln di euro

«Io rifiutai una casa per un anno intero e mi disse "sei una delle pochissime persone che mi dice no"» poi però «nel 2008 Berlusconi acquistò per me un appartamento a Roma a Campo dei Fiori di 170 metri quadrati del valore di 1,7 milioni di euro».

«Oggi si è avuta la conferma al quadrato che è un processo alla generosità di Silvio Berlusconi». Con questo commento, al termine dell’udienza del processo milanese sul caso Ruby ter, il legale dell’ex premier, l'avvocato Federico Cecconi, ha riassunto la linea difensiva e reso esplicito il senso delle deposizioni dei testi da lui convocati, tra cui la cantante Cristina Ravot, che portò la "musica brasiliana» in alcune serate a Villa Certosa, residenza sarda del Cavaliere, e a cui lui regalò una casa da quasi 2 milioni di euro. E l’ex showgirl venezuelana Carolina Marconi, anche lei destinataria di bonifici e altri «aiuti» e senza mai essere stata coinvolta nel caso Ruby.

Testimoni che si sono sedute davanti ai giudici della settima penale, in un’aula bunker alla periferia sud di Milano, per dimostrare, così come altri due nelle scorse udienze, la tesi della difesa: «Vi è un’ampia platea di persone che hanno avuto, a diverso titolo - ha chiarito Cecconi - utilità da Berlusconi in modo del tutto disinteressato». E pure le "ex olgettine", imputate per corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza, non sarebbero state pagate, come sostiene l'accusa, per portare la versione delle «cene eleganti» nei processi con al centro la figura di Karima El Mahroug, ma per essere risarcite dato che la loro immagine era compromessa.

«Il Dottore - ha raccontato Ravot - acquistò per me nel 2008 un appartamento a Roma del '700, in piazza Campo de' Fiori, da 170 metri quadri del valore di 1,7 milioni di euro, perché lui aiutava sempre quelli che stavano attorno a lui a comprare casa. Secondo lui - ha proseguito - la casa era la cosa fondamentale, ci diceva, perché quando era piccolo aveva sofferto, aveva avuto dei problemi con la casa, non so bene di che genere, e voleva vedere le persone tranquille». Pochi anni dopo, ha detto ancora la teste, «la mia foto andò sui giornali come se fossi la nuova fidanzata di Berlusconi, il mio nome fu impropriamente accostato allo scandalo Ruby e così non ho avuto il rinnovo di un contratto in tv».

L’immobile, in più, «andava mantenuto, aveva spese importanti e lui dal 2011 mi mandò un bonifico mensile da 2500 euro al mese con cui pagavo le rate dell’Agenzia delle entrate». Berlusconi in quegli anni «ha pagato per me - ha precisato l'artista - soldi che poi andavano all’Agenzia delle entrate, per togliere l’ipoteca dalla casa e per 10 anni ha sostenuto pure le spese legali, versava 20mila euro al mese, lo ha fatto per questa ingiustizia tributaria che ho subito e tutto è nato quando il mio nome è uscito per il processo Ruby, anche se io non ero coinvolta». E ancora: «Gli piacevo come bella donna - ha chiarito, rispondendo alle domande del pm Luca Gaglio - un approccio può esserci stato, a lui piace corteggiare un pò tutti, donne e uomini, io gli ho voluto molto bene». A Marconi, ex concorrente del Grande Fratello e che nell’ultimo periodo ha descritto sui social la sua lotta contro una grave malattia, il leader di FI ha fornito «avvocati bravi per la situazione col mio ex marito, da cui ho subito maltrattamenti e violenze».

Le ha pagato «canoni arretrati» di un «appartamento nella Torre Velasca» e dal 2012 al 2015 le ha versato soldi con bonifici. «Lo vedo come un grande papà per tutti, che c'era sempre - ha detto - ho affrontato un tumore e l'ho affrontata col sorriso questa battaglia, la più difficile della mia vita, e questo me l’ha insegnato lui, è la persone più buona che io abbia mai conosciuto». Si torna in aula il 2 marzo e ad aprile i pm potrebbero prendere la parola per la requisitoria.

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