Nelle complesse dinamiche internazionali di gestione del conflitto ucraino, i riflettori sono puntati anche sulla cerchia degli "oligarchi" che circonda il presidente russo Vladimir Putin, destinatari di sanzioni e misure di contenimento degli interessi economici - diffusi in tutto il mondo e in innumerevoli settori - comminate dai governi del globo, dagli Stati Uniti all'Europa, al fine di indebolire il governo di Mosca e la sua azione bellica. Tra essi, uno riveste una posizione di particolare rilievo e per alcuni rappresenta uno dei possibili candidati ad una eventuale "presidenza" dell'Ucraina, qualora si avverassero le previsioni russe di conquista: è il magnate ucraino di origini russe Viktor Medvedchuk, particolarmente vicino a Putin, sfuggito nei giorni scorsi agli arresti domiciliari che stava scontando con l'accusa di alto tradimento per avere sostenuto le forze separatiste nel Donbass, come riporta il Kyiv Independent.
Il deputato "amico personale" di Putin
Medvedchuk, deputato e leader del partito "Piattaforma di opposizione" e imprenditore attivo in molti campi tra cui energia e media, è molto vicino al presidente russo e ne rappresenta ufficiosamente gli interessi in Ucraina. Il suo legale ha detto che "si trova in un posto sicuro a Kiev". Nel 2019 giunse terzo nella lista elettorale di Opposition Platform – For Life approdando al Parlamento. In Ucraina, Medvedchuk è considerato un alleato fedele di Putin, che ha definito "un amico personale". Putin è il padrino della figlia di Medvedchuk, Daryna, nata nel 2004. Il 19 febbraio scorso, il Consiglio di sicurezza e difesa nazionale dell'Ucraina ha incluso Medvedchuk e sua moglie, Oksana Marchenko, nell'elenco delle sanzioni ucraine, a causa del presunto finanziamento del terrorismo. Nel maggio del 2021 il procuratore generale dell'Ucraina accusò Medvedchuk di tradimento e tentato saccheggio di risorse nazionali nella Crimea: l'oligarca fu quindi posto agli arresti domiciliari, ai quali si trovava fino a pochi giorni addietro.
La vacanza a Taormina nel 2019
Molte cose sono quindi pesantemente cambiate da quando, nel luglio del 2019, Viktor Medvedchuk e la moglie Oksana, star del piccolo schermo, trascorsero alcuni giorni di vacanza a Taormina, durante la 65. edizione del Festival del Cinema. Presidente della giuria per i lungometraggi era Oliver Stone, che proprio al teatro antico di Taormina lanciò in anteprima mondiale il film "Revealing Ukraine", del regista ucraino Igor Lopatonok di cui era produttore nonché autore di alcuni dei passaggi più clamorosi, come le interviste a Vladimir Putin, realizzata da Stone al Cremlino, e allo stesso Medvedchuk. L'oligarca a Taormina - dove fu, con la moglie fasciata in un abito di seta gialla mozzafiato, una delle star del red carpet in Piazza IX Aprile - organizzò il 2 luglio 2019 assieme a Oksana, anch'essa nel cast della pellicola, una fastosa serata esclusiva in uno dei più celebri hotel della Perla dello Jonio, una Sicilian Diner all'insegna della tradizione isolana nel menù, nelle decorazioni e nell'intrattenimento, avendo quali ospiti d'onore proprio Oliver Stone, a Taormina con la moglie Sung-jung, e lo stilista Domenico Dolce, che in quel periodo si trovava in Sicilia per una sfilata.
Le "rivelazioni" di Stone sull'Ucraina
Il film di Oliver Stone, come lui stesso spiegò in conferenza stampa e in un'affollata masterclass al Palacongressi tenutasi il 4 luglio del 2019, era volto a "rivelare" appunto alcuni aspetti ritenuti oscuri - cioè a suo giudizio non adeguatamente comunicati - del conflitto ucraino, attraverso le parole del leader d'opposizione Medvedchuck e dello stesso Putin. Si trattava della seconda pellicola sul tema - dopo "Ukraine on Fire" presentata sempre con Lopatonok a Taormina nel 2016 - e vinse il premio "Angelo D'Arrigo" oltre al riconoscimento speciale, il Gran Prix Documentary. Nella serata finale del Festival, Medvedchuck e la moglie - che sfoggiava una splendida mise della collezione 2018 D&G, ispirata all'arte italiana e raffigurante la Dama con l'Ermellino di Leonardo da Vinci - salirono sul palco con il regista Lopatonok per ricevere il riconoscimento assegnato alla pellicolla. "Il nostro scopo è fermare la guerra in Ucraina. Non siamo pro o contro Putin. Vogliamo solo la verità", affermò il regista premio Oscar Oliver Stone, che scelse nuovamente la cornice del festival del cinema di Taormina per tenere accesi i riflettori su una vicenda nella quale ritiene, come più volte sottolineato, che non sia resa un'informazione sempre completa e attendibile. "Ciò che noi raccontiamo è stato invece verificato" ribadì Lopatonok. Stone nel 2017 diresse "The Putin Interviews", una serie tv in 4 puntate realizzata attraverso numerose interviste condotte entrando, con telecamere al seguito, nei luoghi legati all'attività politica e alla vita personale del controverso leader russo.
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