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Il Papa implora Dio per la fine della guerra davanti alla statua di San Francesco di Paola

Il Papa implora a Dio e alla Madonna di Fatima «la fine della guerra». Lo fa parlando nel cuore della Basilica Vaticana di San Pietro, in quella navata centrale in cui spicca la statua di San Francesco di Paola (opera dello scultore Giovan Battista Maini al quale fu commissionata nel 1732, è posta nella navata centrale della Basilica Vaticana di S. Pietro a Roma. Per la realizzazione contribuirono economicamente i vari conventi dell’Ordine dei Minimi, è posta difronte alla statua bronzea di S.Pietro).

Parla di una umanità «sfinita e stravolta». «Il popolo ucraino e il popolo russo, che ti venerano con amore, ricorrono a te, mentre il tuo Cuore palpita per loro e per tutti i popoli falcidiati dalla guerra, dalla fame, dall’ingiustizia e dalla miseria». Poi il solenne atto di consacrazione della Russia e dell’Ucraina al Cuore di Maria: «Noi dunque, Madre di Dio e nostra, solennemente affidiamo e consacriamo al tuo Cuore immacolato noi stessi, la Chiesa e l’umanità intera, in modo speciale la Russia e l'Ucraina», «fa che cessi la guerra, provvedi al mondo la pace».

Parallelamente alla preghiera prosegue anche il lavoro della diplomazia vaticana che sta muovendo le sue leve con la Russia per l’apertura di corridoi umanitari: «La Santa Sede - ha riferito il Nunzio a Kiev, monsignor Visvaldas Kulbokas - ha chiesto di istituire corridoi umanitari sin dall’inizio ed è già intervenuta per alcune questioni particolari come trasmettere alla Russia alcune richieste specifiche riguardanti soprattutto i bambini e la protezione degli orfanotrofi, per proteggerli e, se possibile, farli evacuare». Tornando alla celebrazione che si è tenuta oggi pomeriggio in Vaticano, Papa Francesco ha sottolineato ancora una volta che si tratta di una guerra «insensata», «efferata» su «fratelli inermi». Ha chiesto a Dio di «ispirare progetti e vie di riconciliazione» e di «preservare il mondo dalla minaccia nucleare». Poi il mea culpa a nome di tutta l’umanità: «Con vergogna diciamo: perdonaci, Signore!» per aver «dimenticato la lezione delle tragedie del secolo scorso, il sacrificio di milioni di caduti nelle guerre mondiali». «Abbiamo disatteso gli impegni presi come Comunità delle Nazioni e stiamo tradendo i sogni di pace dei popoli e le speranze dei giovani». E poi la forte richiesta a Dio affinché «il coraggio del dialogo e della riconciliazione prevalga sulle tentazioni di vendetta e di prepotenza».

Sono alcune migliaia i fedeli che hanno preso parte in Vaticano a quest’atto solenne del Papa che risponde ad una richiesta della Madonna di Fatima trasmessa ai veggenti nel 1917. Un atto che si inserisce nella serie di atti già compiuti in questo senso dagli altri pontefici ma Papa Francesco ha voluto rispondere alla lettera, come non era mai stato fatto, alle richieste della Madonna di 105 anni fa. Una preghiera accorata che è diventata planetaria. Il Papa ha infatti chiesto a tutti i vescovi del mondo di unirsi a lui. Dal monastero Mater Ecclesiae ha pregato anche Benedetto XVI. I media vaticani hanno diffuso il messaggio del Papa a tutte le emittenti tv del mondo, usando web, youtube, satellite ma anche le onde corte per fare arrivare la voce di Francesco ai russi e agli ucraini, superando le barriere che sono state messe anche all’informazione in questa guerra nel cuore dell’Europa. Il Pontefice ha compiuto questo gesto storico al termine della liturgia penitenziale della Quaresima nel corso della quale si è confessato e ha impartito a sua volta la confessione ad alcuni fedeli.

 

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