Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha deposto la corona d’alloro all’Altare della patria, nel 77simo anniversario della Liberazione. Insieme al capo dello Stato, la presidente del Senato Elisabetta Casellati, il presidente della Corte costituzionale, Giuliano Amato, e il ministro della Difesa Lorenzo Guerini.
Striscioni anti-Usa a Roma
In occasione della ricorrenza, a Roma si tiene il consueto corteo dell’Anpi. Nel corso della manifestazione capitolina sono comparsi degli striscioni polemici. «Basta guerre. Contro Putin e contro la Nato": questo striscione di Rifondazione comunista, insieme ad un altro in cui è rappresenta la morte con la falce ed un mantello con la bandiera americana, è presente a largo Bompiani. «Non condivido queste bandiere, sono inopportune, ce ne occuperemo. Siamo grati agli Alleati ed alle migliaia di giovani statunitensi morti per la Liberazione dell’Italia», commenta il presidente di Anpi Roma e Lazio, Fabrizio De Sanctis.
Draghi: “Grati a chi ha lottato”
«Il 25 aprile è il giorno della gratitudine verso chi ha lottato per la pace e per la libertà dell’Italia dalla dittatura del nazifascismo. La generosità, il coraggio, il patriottismo dei partigiani e di tutta la Resistenza sono valori vivi, forti, attuali. Oggi celebriamo la memoria della lotta e degli ideali della Resistenza su cui la nostra pace è stata costruita. A tutti gli italiani, buona festa della Liberazione», ha affermato il presidente del Consiglio Mario Draghi.
Segre: il 25 Aprile parla al presente, resistere è necessario
«La festa del 25 aprile come sempre parla anche al nostro presente, che parla di guerra, dove una potenza aggredisce e sanguinosamente distrugge un paese sovrano nel cuore dell’Europa. Ma un presente segnato ancora anche dalla pandemia, con i suoi costi umani e sociali. Il 25 aprile ci ricorda che resistere è necessario, è un dovere. Ieri come oggi. Ovunque la giustizia, la dignità, la vita stessa vengono calpestate, umiliate, distrutte». Sono le parole della lettera inviata da Liliana Segre, senatrice a vita, e lette questa mattina a Monte Sole di Marzabotto.
Zingaretti: “Costituzione terreno d'incontro tra punti di vista differenti”
«La Costituzione, la Liberazione sono state per loro natura l’incontro tra punti di vista differenti. L’unità contro il nazifascismo, questo è stato il valore della fase della liberazione e questo deve rimanere. Oggi, deve caricarsi di valori. Oggi difendere la democrazia vuol dire creare lavoro. Come dicevano i costituenti, come Calamandrei, bisogna dare lavoro a tutti, dare una buona retribuzione, dare istruzione. Noi dobbiamo continuare nel solco della lotta di liberazione, nell’unità e pensando alle persone. Questo è l’insegnamento della lotta di liberazione e della costituzione che è un programma di obiettivi». Così il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti che questa mattina ha partecipato alla deposizione delle corone di fiori a Porta San Paolo.
Brunetta e la Liberazione dell'Ucraina
«L'anniversario della Liberazione, mai come quest’anno, acquista un valore ancora più profondo e universale, nel segno dell’unità nazionale in difesa della democrazia. Il 25 aprile del 1945, i nostri padri e le nostre madri, grazie ai loro sacrifici e alla lotta di resistenza, e con l’indispensabile aiuto degli Alleati, misero la parola fine al dominio nazifascista, che disonorò l’Italia e l’Europa, mettendo a rischio il futuro dell’intero pianeta, umiliando il popolo, distruggendo città e istituzioni. Una conquista di libertà ottenuta a caro prezzo, ma nessun prezzo può essere troppo alto quando in gioco ci sono il diritto di vivere in pace, l’avvenire della nazione, il benessere delle prossime generazioni. Da quel giorno, l’Italia si mise in cammino verso una nuova vita. Senza liberazione, non ci sarebbe stato tutto quello che ha fatto grande il nostro Paese: la Repubblica, la democrazia, la pace, lo sviluppo economico. Senza liberazione, non ci sarebbe stata l’integrazione europea». Lo scrive il ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta.
Il tweet di Letta
«Buon 25 aprile. Buona Festa della Liberazione. Tutti insieme contro il sopruso e la violenza. Oggi, come ieri». Lo scrive su Twitter il segretario del Pd, Enrico Letta.
Musumeci e il pensiero commosso
"Riconsacrare come prioritari i valori della libertà e della democrazia, nella ricorrenza del 25 Aprile, significa anche impegnarsi a lavorare per una definitiva pacificazione nazionale. A quasi ottant'anni dalla fine della guerra, abbiamo tutti il dovere di lavorare per una Italia più giusta, senza lasciare spazio all’odio ed al rancore. E rivolgere un commosso pensiero al popolo ucraino, vittima in queste settimane di una inaudita aggressione militare". Lo afferma il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.
Occhiuto e la speranza della pace
«Che sia un 25 aprile di memoria e di speranza. Memoria per la ricorrenza della liberazione dell’Italia dal nazifascismo. Speranza per la fine delle ostilità in Ucraina e per l’avvio del processo di pace. Libertà e democrazia sono valori universali che vanno difesi quotidianamente». Lo scrive su Twitter Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.
Bonino e la dedica speciale
Noi riteniamo che questa giornata appartenga a tutti e in particolare quest’anno la dedichiamo all’Ucraina, anche se ci sono anche altre guerre in questo momento nel mondo». Lo ha detto Emma Bonino di Più Europa.
Persone:
Caricamento commenti
Commenta la notizia