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2 Giugno, Mattarella: "L'Italia si muove per la pace". Parata ai Fori, sfilano medici e sindaci

Dopo due anni di fermo per il Covid, torna la parata del 2 Giugno per la Festa della Repubblica, con il tradizionale sorvolo delle Frecce Tricolori. Per la prima volta partecipano i rappresentanti della Sanità (con il passaggio di un elicottero del 118, a simboleggiare coloro che sono stati impegnati in prima linea contro il Covid). In testa i sindaci con lo slogan: "Insieme a Difesa della pace". Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha deposto una corona di alloro sulla tomba del Milite Ignoto, all’Altare della Patria, primo atto delle celebrazioni. Con il Capo dello Stato, il presidente del Consiglio, Mario Draghi, i presidenti del Senato e della Camera, Elisabetta Casellati e Roberto Fico, e il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini.

Quindi lo spettacolare finale: le Frecce tricolori hanno sorvolato i Fori Imperiali tra gli applausi delle autorità e dei semplici cittadini che affollavano le tribune. Si tratta dell’ultimo atto, preceduto dalla fanfara dei bersaglieri e dal lancio di tre paracadutisti della Brigata Folgore con una bandiera italiana.

Il messaggio del Capo dello Stato

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, in occasione del 2 Giugno:
«Il 2 giugno di settantasei anni fa, con la scelta della Repubblica, il popolo italiano si incamminò sulla strada della pace, archiviando le avventure belliciste proprie di un regime autoritario come quello fascista. Una opzione che venne poi solennemente ratificata nella Costituzione. Il nostro contributo - e in esso delle Forze Armate - alla causa della pace e della cooperazione internazionale si è caratterizzato con l’adesione al Trattato del Nord-Atlantico sottoscritto fra Paesi amanti della libertà, con la costruzione graduale e crescente della unità europea, con la partecipazione all’Onu e alle sue iniziative. Fu possibile realizzare un clima di crescente fiducia che, diminuendo le tensioni, consentiva di ridurre ragioni e clima di un confronto talvolta ai limiti del contrasto, senza tuttavia mai oltrepassare quelli che conducono al conflitto. L’attuale contesto internazionale ci interroga profondamente su come sia possibile garantire oggi il bene indivisibile della pace. Le aggressioni ai civili, le devastazioni delle città nel cuore della nostra Europa, pensavamo appartenessero a un passato remoto, ma la drammatica cronaca di questi giorni ci ricorda come stabilità e pace non sono garantite per sempre».

Il ministro Speranza: "Ai sanitari dobbiamo la ripartenza dell'Italia"

"Oggi, per la prima volta, le donne e gli uomini del Servizio Sanitario Nazionale partecipano alla celebrazione della Festa della Repubblica. È una grande emozione ed un bel riconoscimento al sacrificio e all'impegno straordinario dei nostri professionisti sanitari durante la pandemia": lo scrive il ministro della Salute, Roberto Speranza sul suo profilo Facebook. Grazie a loro il Paese ha retto dinanzi ad una sfida senza precedenti ed è a loro che dobbiamo la ripartenza dell'Italia. Non dobbiamo dimenticarlo mai".

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