Sono 215 - e non 217 come appreso in precedenza da Medici senza frontiere - le persone rimaste a bordo della nave Geo Barents al termine delle operazioni di sbarco avvenute nel porto di Catania. Sono dunque 357 le persone fatte sbarcare, come riferisce la stessa ong fornendo un aggiornamento. Un uomo è stato poi fatto scendere dalla Geo Barents di medici senza frontiere per forti dolori addominali che non potevano essere curati a bordo. A bordo restano, dunque, 214 migranti. Ieri erano sbarcati in 357.
Disatteso il provvedimento di governo
'Humanity 1' ha avuto notificato il 6 novembre scorso il decreto interministeriale che disponeva che la nave dovesse lasciare il porto dopo avere ultimato lo sbarco. Ma capitano ed equipaggio hanno deciso di disattendere l'ordine perché non hanno alternative. «Stiamo predisponendo un ricorso che nelle prossime ore sarà depositato al Tar Lazio. Si tratta della prima azione legale che stiamo portando». Lo ha detto Riccardo Campochiaro, legale della ong tedesca. «Chiediamo una sospensione, vista l’urgenza del caso del provvedimento. In caso positivo - ha aggiunto - non sarebbe più efficace. Inoltre, abbiamo già presentato richiesta per la protezione internazionale delle persone rimaste a bordo. Tutti hanno richiesto di essere riconosciuti come profughi dal nostro Paese. La domanda è stata già inoltrata. Aspettiamo che venga processata». «L'altra azione che stiamo portando avanti - ha spiegato il legale - è un ricorso d’urgenza che depositeremo tra oggi e domani al tribunale civile di Catania che riguarda il diritto di queste persone di entrare in territorio italiano e che hanno, come le altre persone che sono già sbarcate, a un porto sicuro».
"Non posso lasciare il porto di Catania - ha spiegato Ebeling parlando con i giornalisti - dobbiamo trovare una soluzione qui. Sarebbe contro le leggi andare via con i sopravvissuti, come mi ha spiegato il mio legale. I naufraghi rimasti a bordo sono in uno stato depressivo e di apatia, siamo profondamente preoccupati per la loro salute mentale. E’ difficile riuscire a spiegargli quello che sta succedendo ed è qualcosa che io stesso non riesco a capire perché è contro le leggi». «Nel provvedimento in cui si dice al comandante della nave di lasciare il porto di Catania con a bordo i 35 migranti rimasti a bordo non c'è una scadenza, un termine temporale» sottolineano ambienti vicini ai legali della Humanity 1, anche in relazione alla tempistica di presentazione dei ricorsi al Tar e al tribunale civile.
Tre migranti si tuffano in mare
Una situazione sempre più drammatica: tre giovani migranti a bordo della Geo Barents ormeggiata si sono infatti tuffati in mare nel tentativo di raggiungere la terraferma. Hanno nuotato fino ad un galleggiante e poi sono stati recuperati dalle autorità e portati sul molo vicino alla nave di Medici senza frontiere. I tre stanno bene.
Il ministro Piantedosi: "Agiamo con umanità e fermezza"
«Stiamo seguendo la situazione al porto di Catania ora per ora. Ci stiamo comportando con umanità ma fermezza sui nostri principi. E in tal senso impronteremo le nostre prossime azioni. Stiamo lavorando sia sui tavoli europei che sui tavoli nazionali». Lo ha affermato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi a margine della presentazione del calendario istituzionale dei Vigili del fuoco. «Noi stiamo accogliendo anche altre navi che arrivano con eventi Sar - ha spiegato il ministro - non abbiamo fatto mancare a nessuno l’assistenza umanitaria, come ci viene internazionalmente riconosciuto». Quanto ai migranti rimasti a bordo delle navi «sono costantemente monitorati dagli organismi competenti».
Sos Mediteranee: ora porto sicuro per Ocean Viking
«La Ocean Viking è ancora in acqua internazionali con 234 persone in attesa dell’assegnazione di un porto sicuro. Abbiamo iniziato i soccorsi venti giorni fa e abbiamo a bordo tutte persone fragili che fuggono dalla Libia». Lo afferma Francesco Creazzo, portavoce di Sos Mediterranee, nel porto di Catania, ribadendo la linea della ong «devono essere messi tutti in salvo e devono scendere tutti». «Quello che avviene qui è illegale, perché viola il diritto internazionale, e non è umano, perché parliamo di vite umane», aggiunge indicando la Geo Barents di Medici senza frontiere attraccata al molo 10. E alla domanda cosa succederà se non otterranno l'autorizzazione a sbarcare, dice: «resteremo in mare, ma qualunque decisione spetta al comando della nave».
Salvini: "Sono viaggi organizzati, vanno stroncati"
«Questi sono viaggi organizzati. Chi è a bordo di quelle navi paga circa 3mila dollari, che diventano armi e droga per i trafficanti. Sono viaggi organizzati sempre più pericolosi. Bisogna stroncare il traffico non solo di esseri umani che è già grandissimo, ma di armi e droga legato al traffico di esseri umani». Lo ha detto il ministro delle infrastrutture Matteo Salvini a 'Non stop news' su Rtl 102.5 parlando dei migranti.
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