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È morto Benedetto XVI, addio al primo Papa emerito: la Chiesa in lutto per Ratzinger

È morto Joseph Aloisius Ratzinger, era questo il nome di Benedetto XVI, 265º papa della Chiesa cattolica e vescovo di Roma. Teologo, settimo pontefice tedesco nella storia della Chiesa cattolica. Nel concistoro ordinario dell'11 febbraio 2013 ha annunciato la sua rinuncia «al ministero di vescovo di Roma, successore di san Pietro» ed è stato l'ottavo pontefice a rinunciare al ministero petrino.

L'annuncio

«Con dolore informo che il Papa Emerito Benedetto XVI è deceduto oggi alle 09:34 nel monastero Mater Ecclesiae in Vaticano. Non appena possibile seguiranno ulteriori informazioni» dichiara il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni.

Da lunedì 2 gennaio il corpo del Papa Emerito sarà nella Basilica di San Pietro in Vaticano per il saluto dei fedeli. Nel 2020, infatti, il Papa Emerito indicò il luogo dove voleva essere sepolto: la tomba che fu di Giovanni Paolo II, nella cripta di San Pietro. Sepolcro rimasto libero dal momento della canonizzazione di Wojtyla, i cui resti sono stati trasferiti in una cappella vicino alla Pietà di Michelangelo.

I funerali

Come si svolgeranno i funerali di Joseph Ratzinger, papa non più papa? E', in ordine di tempo, l’ultimo dei numerosi problemi protocollari e non che la sua rinuncia di dieci anni fa ha portato con se, in uno strascico di interrogativi che si avviluppano in quelle Sacre Stanze dove la forma è più che mai sostanza. In breve: Benedetto XVI, in quanto emerito, non era più pontefice. Quindi nulla impedisce che i suoi siano funerali solenni, ma meno solenni delle esequie di un pontefice in carica. C'è quindi da scegliere - essendo il suo status giuridico un unicum nella storia della Chiesa: con Celestino il problema non si pose nemmeno - nel complicato cerimoniale pontificio cosa mantenere, e cosa omettere. Senza considerare che, nel nome dell’assoluta intesa sempre rivendicata da Bergoglio, Papa Francesco non possa scegliere di tributare al predecessore esequie esattamente di pieno rango pontificio. Ma la decisione, agli occhi dei critici e degli esegeti fin troppo attenti, potrebbe suonare come l’ammissione che papa emerito e successore fossero in fondo sullo stesso piano.

Fedeli e turisti in preghiera davanti San Pietro

Fedeli e turisti si stanno raccogliendo in preghiera davanti al sagrato di San Pietro, dopo la notizia della morte di Benedetto XVI. La Basilica è aperta e sono in molti in fila per passare come di consueto attraverso i metal detector.
Ma alcune decine di persone si fermano nella preghiera davanti alla transenne che delimitano la piazza sotto il sagrato.

Papa Francesco: “Persona nobile e gentile”

«Parlando della gentilezza, in questo momento, il pensiero va spontaneamente al carissimo Papa emerito Benedetto XVI, che questa mattina ci ha lasciato. Con commozione ricordiamo la sua persona così nobile, così gentile. E sentiamo nel cuore tanta gratitudine: gratitudine a Dio per averlo donato alla Chiesa e al mondo; gratitudine a lui, per tutto il bene che ha compiuto, e soprattutto per la sua testimonianza di fede e di preghiera, specialmente in questi ultimi anni di vita ritirata. Solo Dio conosce il valore e la forza della sua intercessione, dei suoi sacrifici offerti per il bene della Chiesa». Così papa Francesco nel Te Deum.

Primo Pontefice ad abdicare dopo 600 anni

Benedetto XVI con la rinuncia al soglio pontificio, annunciata l’11 febbraio 2013, è stato il primo Pontefice ad abdicare dopo 600 anni. I casi storici di rinuncia non mancano soprattutto nei tempi più remoti del Papato: San Clemente, quarto pontefice romano, arrestato ed esiliato per ordine di Nerva nel primo secolo dopo Cristo, abdicò dal Sommo Pontificato indicando come suo successore Evaristo, affinchè i fedeli non restassero senza pastore.
Nella prima metà del III secolo, Ponziano lo imitò poco prima di essere esiliato in Sardegna; al suo posto venne eletto Antero.

Ratzinger e il rapporto con il regime nazista

Ratzinger proveniva da una modesta famiglia di agricoltori della diocesi di Passavia, nella Bassa Baviera e la famiglia Ratzinger conobbe da vicino l'orrore del programma di eutanasia dei portatori di handicap del regime nazista. Ratzinger aveva un cugino affetto dalla sindrome di Down, che nel 1941 aveva 14 anni. Questo cugino era solo pochi mesi più giovane di Ratzinger e fu portato via dalle autorità naziste per una "terapia". Non molto tempo dopo la famiglia ricevette la notizia che era morto, presumibilmente fu ritenuto uno degli "indesiderabili" di quel periodo e fu eliminato».

Dopo i 14 anni, nel 1941, Ratzinger fu iscritto nella Gioventù hitleriana, contro la sua volontà, per non ricevere sanzioni pecuniarie sulle tasse scolastiche del Gymnasium. All'età di 16 anni, nel 1943, il giovane Joseph venne assegnato al programma Luftwaffenhelfer (personale di supporto alla Luftwaffe), insieme a molti suoi compagni di classe. Non fu mai inviato al fronte e durante tutto questo periodo non ebbe mai necessità di sparare un colpo; non si trovò mai a partecipare a scontri armati.

Quando Papa Benedetto rischio di essere fucilato

Nell'aprile del 1945, durante una delle marce, disertò. Le diserzioni erano molto diffuse durante le ultime settimane di guerra, sebbene i disertori fossero soggetti a fucilazione se catturati. Ratzinger riuscì a evitare la fucilazione, prevista per i disertori, grazie a un sergente che lo fece fuggire.[16] Con la disfatta tedesca e l'arrivo degli americani nella cittadina, Ratzinger fu identificato come soldato e fu recluso per alcune settimane in un campo degli Alleati vicino a Ulma, come prigioniero di guerra. Venne rilasciato il 19 giugno 1945.

Da diacono al Concilio Vaticano: l'attività di teologo

Il 29 ottobre 1950 fu ordinato diacono da Johannes Baptist Neuhäusler, vescovo titolare di Calidone e ausiliare di Monaco e Frisinga. Il 29 giugno 1951, all'età di 24 anni, assieme a suo fratello maggiore Georg fu ordinato presbitero dal cardinale Michael von Faulhaber, arcivescovo di Monaco e Frisinga. L'11 luglio 1953 discusse la tesi di dottorato in teologia su sant'Agostino, dal titolo Popolo e casa di Dio nella dottrina agostiniana della Chiesa, riportando la valutazione massima summa cum laude. Nel 1955 presentò la dissertazione su san Bonaventura dal titolo La teologia della storia di san Bonaventura, sotto la guida del docente di teologia fondamentale Gottlieb Söhngen, per l'abilitazione all'insegnamento universitario. Venne accusato dal correlatore Michael Schmaus di un «pericoloso modernismo» per il fatto che le idee teologiche espresse avrebbero potuto portare alla soggettivizzazione del concetto di rivelazione. La tesi fu opportunamente modificata, pur conservando comunque la struttura di pensiero e l'anno successivo Ratzinger superò l'esame di abilitazione.

Nel maggio 1957 ottenne la cattedra di teologia fondamentale presso l'Università di Monaco. Nel dicembre 1957 ottenne la cattedra di teologia dogmatica e fondamentale presso l'Istituto superiore di teologia e filosofia di Frisinga. Divenne professore all'Università di Bonn nel 1959 e la sua lezione inaugurale fu su Il Dio della fede e il Dio della filosofia. Nel 1963 si trasferì all'Università di Münster. Interno della basilica di San Pietro in Vaticano durante il Concilio Vaticano II Per il giovane professore fu un'esperienza fondamentale la partecipazione, dal 1962, al Concilio Vaticano II, dove acquisì notorietà internazionale.

Da arcivescovo a cardinale

Pochi mesi dopo la nomina ad arcivescovo, il 27 giugno 1977 lo stesso papa Paolo VI lo creò cardinale, assegnandogli il titolo presbiterale di Santa Maria Consolatrice al Tiburtino. In quella stessa occasione papa Montini lo definì un «insigne maestro di teologia». Prese possesso del titolo il 15 ottobre 1977.

L'elezione a Papa

Ratzinger fu eletto papa durante il secondo giorno del conclave del 2005, al quarto scrutinio, nel pomeriggio del 19 aprile 2005. Scelse come nome pontificale "Benedetto XVI". Alle 17:56 fu dato l'annuncio dell'elezione con la tradizionale fumata bianca del comignolo della Cappella Sistina (ci fu in effetti un'iniziale incertezza sul colore del fumo, ma i dubbi furono sciolti alle 18:07, dal suono delle campane della basilica di San Pietro in Vaticano). Dopo circa mezz'ora, il cardinale protodiacono Jorge Medina Estévez si affacciò dal balcone della loggia centrale della basilica per annunciare l'avvenuta elezione.

La lotta alla pedofilia nella Chiesa

Ratzinger è stato il primo pontefice a chiedere esplicitamente scusa alle vittime di abusi da parte di ecclesiastici[65] e ad incontrarle più volte, presentando la Chiesa in atteggiamento penitenziale.[66] Già a meno di un mese dall'elezione al soglio pontificio nel 2005, Ratzinger ha mostrato grande decisione contro il fenomeno degli abusi, ad esempio allontanando dalla Chiesa diversi religiosi responsabili di abusi sessuali su minori, stabilendo inoltre norme e linee guida più stringenti contro questi casi, fino ad arrivare a decisioni senza precedenti, compresa la soppressione della presenza dei monaci nella basilica di Santa Croce in Gerusalemme.

La rinuncia al ministero petrino

L'11 febbraio 2013 Benedetto XVI ha annunciato la sua rinuncia al ministero petrino, a partire dal 28 febbraio, lasciando così spazio alla convocazione di un conclave per l'elezione del suo successore, come previsto dalla costituzione apostolica Universi Dominici Gregis. La notizia è stata comunicata dal papa in latino durante il concistoro per la canonizzazione dei martiri di Otranto e di altri tre beati.

Benedetto XVI ha così assunto il titolo ufficiale di "sommo pontefice emerito" o "papa emerito", venendo comunque chiamato con l'appellativo "Sua Santità"; continua a indossare l'abito talare bianco semplice, senza tuttavia la pellegrina bianca e la fascia, mentre all'anulare destro è tornato a portare l'anello vescovile. L'intenzione di rinunciare al ministero petrino non è stata una decisione improvvisa, ma maturata gradualmente e accuratamente e già nota agli stretti collaboratori del Pontefice.

Il 23 marzo 2013 papa Francesco si è recato a Castel Gandolfo presso il Palazzo Pontificio per fare visita al papa emerito Benedetto XVI. Dopo essersi abbracciati, i due papi hanno pregato insieme, inginocchiati uno accanto all'altro. Storicamente si è trattato del primo incontro fra due pontefici.

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