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Turchia, 33mila morti dopo il sisma, l'Onu: “Rischio 60mila vittime”. Arrestati 100 costruttori

Le vittime del terremoto in Turchia e in Siria, secondo le Nazioni Unite, potrebbe quasi raddoppiare rispetto al numero di 33.000 registrati finora. Appena arrivato sabato a Kahramanmaras, vicino all’epicentro del sisma in Turchia, il capo umanitario delle Nazioni Unite, Martin Griffiths, ha detto a Sky News che il bilancio delle vittime potrebbe aumentare ancora considerevolmente. «E' davvero difficile stimare in modo molto accurato, perchè devi andare sotto le macerie, ma sono sicuro che raddoppierà o più», ha detto Griffiths. «E' terrificante», ha aggiunto. Ad oggi il bilancio delle vittime del terremoto è di 28.191 morti (24.617 in Turchia e 3.574 in Siria).
In uno scenario devastante e al freddo gelido, decine di migliaia di soccorritori locali e stranieri lavorano tra le rovine alla ricerca di segni di vita.
Le Nazioni Unite hanno stimato che nella sola Siria fino a 5,3 milioni di persone sono rimaste senza casa e che almeno 870.000 persone hanno un disperato bisogno di cibo in entrambi i Paesi. L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha stimato che 26 milioni di persone sono state colpite dal terremoto e ha lanciato un appello urgente per raccogliere 42,8 milioni di dollari per finanziare i bisogni sanitari immediati. Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha esortato il Consiglio di sicurezza ad autorizzare l’apertura di più posti di frontiera per inviare aiuti dalla Turchia alle aree controllate dai ribelli della Siria.

Arrestati i costruttori

Nel mezzo delle polemiche sui soccorsi post sisma, il governo turco stringe la rete sui costruttori: per il New York Times, sono oltre 100 le persone arrestate nelle province colpite dal terremoto di lunedì, col ministero della Giustizia che ha ordinato ai funzionari locali di istituire 'Unità investigative sui crimini di terremotò. Secondo quanto riferito ufficialmente dalla polizia turca, solo ieri sono state arrestate 12 persone, tra cui anche degli appaltatori, in merito al crollo di intere palazzine nelle province sud-orientali di Gaziantep e Sanliurfa.
Il dicastero della Giustizia ha anche ordinato di nominare pubblici ministeri per formulare accuse penali contro tutti i «costruttori e responsabili» di edifici che, a quanto è emerso, non rispettavano gli standard di legge, varati dopo un simile disastro avvenuto nel 1999.
In tutta la zona del terremoto, i residenti hanno espresso indignazione per quelli che hanno definito costruttori corrotti, responsabili agli occhi della popolazione del peggior disastro della Turchia in quasi un secolo. Secondo le informazioni ufficiali da Ankara, 12.141 edifici sono stati distrutti o gravemente danneggiati dal sisma di magnitudo 7,8

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