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Nuovo naufragio al largo della Libia, 30 dispersi e 17 soccorsi. Alarm Phone: "L'Italia ha ritardato i soccorsi"

Il barcone con 47 migranti per il quale era stato lanciato un allarme nelle ore scorse è naufragato: il bilancio è di 30 dispersi e 17 soccorsi .  Il barchino si è capovolto durante il trasbordo delle persone sulla nave Froland, inviata tra i mercantili sul posto dalla centrale operativa della stessa Guardia costiera.

Un filmato di Sea-Watch, pubblicato dal giornalista Sergio Scandura di Radio Radicale, inquadra il barcone in fortissime difficoltà, e i mercantili che tentano di fargli scudo dalle onde ma non in grado di intervenire. «Dopo aver chiamato il centro di soccorso di Tripoli - afferma Sea-Watch, che ha monitorato il barcone attraverso il velivolo Seabird - abbiamo richiamato il Centro di soccorso di Roma e chiesto chi, a quel punto, coordinerà i soccorsi, il funzionario ha riattaccato il telefono».

Poi è partita l’operazione Sar. Troppo tardi: l’allarme era stato lanciato già ieri, quando l’imbarcazion e si trovava, secondo Scandura, a 113 miglia a nord ovest da Bengasi, alla deriva e con il motore in avaria. L’area è la stessa dell’operazione Irini, in cui sono impegnate anche navi italiane.

Sopravvissuti soccorsi da nave mercantile

I sopravvissuti, che erano a bordo del gommone che si sarebbe poi rovesciato, sono «stati soccorsi da una nave mercantile». E’ quanto afferma Alarm Phone in un nuovo tweet. «Dopo il naufragio con molti morti, temiamo che i sopravvissuti, che hanno visto i loro amici morire prima di essere soccorsi da una nave mercantile, saranno costretti ad andare in Libya o Tunisia dove li attendono condizioni disumane. Chiediamo che tutti i sopravvissuti siano portati in un posto sicuro in Europa», si afferma nel messaggio comparso sul profilo twitter di Alarm Phone.

Alarm Phone: "L'Italia ha ritardato i soccorsi"

«Dalle h 2.28 dell’11 marzo, le autorità erano informate dell’urgenza e della situazione di pericolo. Le autorità italiane hanno ritardato deliberatamente i soccorsi, lasciandole morire». Lo afferma Alarm Phone, che da ieri lanciava un allarme riguardante un barcone di 47 migranti. «Secondo diverse fonti - prosegue la ong - decine di persone di questa barca sono annegate».

Guardia Costiera non era Sar Italia, inattivi altri Centri

«L'intervento di soccorso è avvenuto al di fuori dell’area di responsabilità Sar italiana registrando l'inattività degli altri Centri Nazionali di coordinamento e soccorso marittimo interessati per area». Lo afferma una nota la Guardia Costiera che riepiloga il naufragio di oggi.

Libia avvertita ma "senza unità navali"

Le autorità libiche erano state avvertite della presenza del barchino di 47 migranti, poi naufragato. «Nella notte dell’11 marzo Watch the Med - Alarm Phone - è la ricostruzione della Guardia costiera italiana - segnalava al Centro Nazionale di coordinamento del soccorso marittimo di Roma, a quello maltese e a quello libico una barca con a bordo 47 migranti, in area Sar libica a circa 100 miglia dalle coste libiche. Successivamente l’unità veniva avvistata dal velivolo 'Ong Seabird 2' il quale procedeva ad inviare una chiamata di soccorso e contattava il mercantile 'Basilis L’che confermava di dirigere verso il barchino. Tutte le informazioni venivano fornite anche alle Autorità libiche e maltesi. Il mercantile «Basilis L» comunicava di avere il barchino a vista, fermo alla deriva, e di avere difficoltà a soccorrerli a causa delle avverse condimeteo in zona. Le Autorità libiche, competenti per le attività di ricerca e soccorso in quell'area, a causa della mancanza di disponibilità di assetti navali, chiedevano il supporto, così come previsto dalle Convenzioni Internazionali sul soccorso in mare, del Centro Nazionale di coordinamento del soccorso marittimo di Roma che, su richiesta delle autorità libiche, inviava nell’immediatezza, un messaggio satellitare di emergenza a tutte le navi in transito».

Tajani: l'Italia non lascia mai nessuno senza soccorso

«Non bisogna mai strumentalizzare quello che accade». Lo ha detto il vicepremier e ministro degli esteri Antonio Tajani parlando con i giornalisti prima di un convegno di Leonardo a Tel Aviv. «Sono convinto, conoscendo la Guardia costiera, la Marina militare italiana e la Guardia di finanza, che questi uomini di mare non lascino mai nessuno senza soccorso». Il ministro ha poi aggiunto di ritenere che «si debba sempre fare un’analisi reale di ciò che accade e mai strumentalizzare perché stiamo parlando di vite umane». «Tutti quanti - ha concluso - siamo impegnati per evitare queste tragedie nel Mediterraneo».  Il ministro in precedenza ha detto: «Noi abbiamo sempre sostenuto che bisognava impedire le partenze di imbarcazioni non all’altezza di affrontare il mare». "Abbiamo già dato - ha aggiunto - una nave alla guardia costiera libica, altre due verranno consegnate nei prossimi giorni a Messina con il sostegno di una Commissione europea che finanzia l'acquisto delle motovedette». «Tutto quello che stanno facendo la Guardia Costiera, la Marina militare e la Guardia di finanza mi sembra - ha concluso - che sia da elogiare».

Fratoianni: nuovo naufragio, vergogna su Italia e Ue

«Hanno più sollecitudine per andare alle feste di compleanno di un 50enne piuttosto che ad organizzare un efficace sistema di ricerca e soccorso nel Mare Mediterraneo». Lo scrive su Twitter il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, parlamentare dell’Alleanza Verdi Sinistra. «Una gigantesca onda di vergogna - conclude l’esponente rossoverde - travolgerà il governo italiano e la Ue per i loro ritardi ed omissioni».

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