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Lama fugge dal circo di Maya Orfei e imbocca la via del... jogging a Genova

Quando il lama Pino ha visto la porta della gabbia aperta non ci ha pensato due volte a correre fuori e andare a vedere un po' del mare di Genova. Così, visto che il suo circo, il 'Madagascar' di Maya Orfei, è giusto vicino alla passeggiata a mare di Corso Italia prima si è fatto un giretto nel quartiere chic di Genova chiamato La Foce poi ha deciso di imboccare la via dello jogging dove i genovesi la domenica mattina vanno a correre. Cosa c'è di meglio di una corsetta sull'unica corsia rimasta a fianco della ciclabile?

Certo, nulla a che vedere con il lama Serge che si fece un giretto su un bus a Bordeaux in compagnia di tre ragazzetti un pò alticci una decina di anni fa, ma la libertà non ha prezzo. Il lama Pino però non sapeva che alcuni cittadini, visto il grosso, bianco animale peloso del tutto estraneo alla fauna genovese, hanno provveduto a postare sui social un avviso: "Massima attenzione, c'è un lama che corre in corso Italia già avvisati carabinieri». In pochi ci hanno creduto poi sono arrivate le foto. E si è scatenato il tifo da stadio per il lama Pino. Intanto Pino continuava a correre, noncurante dei mille telefonini che lo riprendevano, per mettere la maggior distanza tra se stesso e la gabbia del circo. E ha continuato a galoppare finché non ha visto i carabinieri del Nucleo radiomobile fermi in mezzo alla strada. A quel punto il lama Pino si è bloccato ed è stato raggiunto dai circensi che si erano messi, con affannati, scarsi risultati, all’inseguimento. E stato così che il lama ha capito che il suo jogging domenicale era finito. E, probabilmente a malincuore, è tornato al suo circo e alla sua gabbia. Ma quella gabbia stamani chi l’ha aperta? Il circo accusa: sono stati gli animalisti. E in un post che annuncia il ritorno a casa di Pino denuncia: «questa mattina, un gruppetto di persone si sono intrufolate tra le scuderie del circo e nel momento che i guardiani stavano facendo il giro di controllo hanno aperto tutti i cancelli e protezioni delle scuderie invitando gli animali a uscire dai recinti. Scappando gridavano «Lasciate liberi gli animali».

Un tale gesto non è amore verso gli animali e tantomeno umano. Per noi questo è un crimine». A stretto giro le associazioni Gaia, Lav e animalisti Genova rispediscono al mittente le accuse: «Di casi di fuga da parte di animali dai serragli dei circhi sono piene le cronache di questi anni in tutta Italia, nessuno ha mai accusato gli animalisti, sono quindi dichiarazioni gravi che andranno comprovate, molto più probabile si tratti di importanti carenze nell’organizzazione interna del circo. Ci auguriamo che le autorità competenti chiariscano le responsabilità di questo fatto che ha messo a repentaglio la sicurezza dei cittadini e dell’animale stesso».

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