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Sport e spettacolo a Napoli, dal prete alle suore: tutti i "partenopei" in festa

Il terzo scudetto della sua storia manda in visibilio una città e una tifoseria pronte a far esplodere una gioia immensa.

Il terzo scudetto della sua storia manda in visibilio una città e una tifoseria pronte a far esplodere una gioia immensa. Napoli campione, dunque, e scattano le celebrazioni, anche in chi, come Ottavio Bianchi, ha contribuito a scrivere la storia del club partenopeo, conquistando nell’era del mito Maradona un tricolore, una Coppa Uefa e due Coppe Italia. "Sono felice per una città che si identifica con la squadra - sottolinea all’Italpress l’allenatore bresciano, classe 1943 - Amo Napoli e il Napoli, che ha fatto un campionato strepitoso, al di fuori di tutte le regole. Hanno cambiato i quattro migliori e i più onerosi per ingaggio, prendendo quasi sconosciuti che si sono subito inseriti, dando alla fine un distacco enorme che non è da campionato italiano". Un gap, per l’ex mister di Roma, Inter e Fiorentina, "non solo di punti ma di gioco, hanno sempre affrontato le partite con autorità e determinazione".

Menzione d’onore per Spalletti: "Non ha fatto bene ma benissimo, così come la società a prendere certi giocatori e a costruire una rosa di altissimo livello. E’ un concorso di cause favorevoli e trovare l'artefice numero uno è impossibile: ognuno ha fatto il massimo, Spalletti come Kim, Kvaratskhelia o Osimhen. La cosa bella del Napoli è che non c'è mai un peggiore in campo: e quando è così, significa che tutti hanno remato nella stessa direzione". Bianchi chiude con un auspicio: "Mi auguro che questo scudetto rappresenti l’inizio di un ciclo, anche se non si può pensare che le altre squadre vivano una stagione così negativa. Non c'è stata competizione e di solito questo non succede nel campionato italiano. Però il Napoli ha tutte le carte in regola per aprire un ciclo".

A sedere sulla panchina degli azzurri, in passato, è stato anche Renzo Ulivieri, presidente dell’Aiac. "E' stato un campionato stravinto meritatamente, dopo 4-5 parite si è visto che la storia era quella - sottolinea sempre all’Italpress Ulivieri - Il Napoli ha espresso un gioco di alto livello, moderno, con un collettivo capace di conciliarsi con la forza di grandi individualità. E la bravura di Spalletti è stata nel coniugare l'io che il noi. Luciano è molto bravo, ma di tecnici italiani preparati ne abbiamo davvero tanti".

«Abbiamo aspettato trentatrè anni, abbiamo vinto lo scudetto. Siamo i campioni d’Italia. Bene, ma soprattutto mi auguro che la gente di Napoli festeggi nel modo più sano possibile, perchè questa deve rimanere una festa. Facciamo vedere al mondo intero quanto è bella la città e come sappiamo festeggiare. Io sono contento: trentatrè anni abbiamo aspettato, grazie Diego, perchè c'è pure la mano sua». Così Gigi D’Alessio ha salutato a Rai Radio Live Napoli e a Rai Radio Tutta Italiana il Napoli campione d’Italia.

Campione olimpico a Sydney nel 2000 e mondiale a Fukuoka nel 2001 nei 200 misti, l’ex fuoriclasse del nuoto Massimiliano Rosolino si gode un trionfo atteso da tanto. "E' una gioia, erano 30 anni che aspettavamo... Il merito va anche ai tifosi, che ci hanno sempre creduto. Bisogna però riconoscere anche i meriti del presidente de Laurentiis, ha sempre fatto la campagna acquisti per crescere, sempre con un obiettivo". Unico 'neò di una stagione incredibile, l'eliminazione ai quarti di Champions per mano del Milan: "Beccare un’italiana è stato un problema. Mi scoccia un pò, speravo non accontentarmi di una grande cosa come il campionato...".

Il Napoli ha messo ko ogni avversaria in Italia ed allora è giusto dare voce ai grandi partenopei della boxe. A cominciare da Patrizio Oliva, oro olimpico a Mosca 1980. "C'è una grande euforia, speriamo che ora i tempi si accorcino tra uno scudetto e l'altro - è l’auspicio di Oliva - E’ stato un campionato a senso unico, dominato sino alla fine, strepitoso. Il Napoli è stato un carrarmato. Un pò di amaro in bocca c'è perché ero convinto che avremmo vinto anche la Champions". Da grande protagonista del ring, Oliva ha visto la squadra azzurra "sempre all’attacco, tutti gli stili della boxe: stilista, incontrista, aggressivo e picchiatore con i suoi campioni. E’ stata la vittoria del collettivo e di Spalletti, il condottiero. Diciamo che il Napoli è il giochino, e il joystick ce l’ha in mano Spalletti...".

Felice per la festa tutta azzurra anche Irma Testa, bronzo ai Giochi di Tokyo 2020, la prima nella storia del pugilato femminile italiano, e fresca iridata. "Sono molto felice per la mia città perché so quanto sia importante essere orgogliosi e andare fieri di qualcosa di enorme - il suo commento - Per la mia gente è una cosa fantastica quindi sono felicissima". A godersi il meritato tricolore, infine, è anche Barbara Foria, attrice e conduttrice tv. "Essere napoletana è meraviglioso - assicura - Napoletani si nasce ma si può avere la fortuna anche di diventarlo. E questo scudetto lo dimostra. È una vittoria sentita da Nord a Sud, e io mi sento fiera di una città, che tra i suoi tanti difetti, non ha quello di aver perso la sua grande anima 'è mille culurè. Per questo anno però l’unico colore che andrà di moda sarà l’azzurro, 'ro 'ciel è Napolì".

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