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I lungometraggi vincitori al Giffoni Film Festival - Foto

Al Giffoni Film Festival, dove cinema fa rima con giovani, i 6200 ragazzi giurati hanno decretato i lungometraggi vincitori.

A confronto a Giffoni Valle Piana, in provincia di Salerno, sono stati oltre 100 opere in concorso, anche cortometraggi e documentari, scelti tra 4100 produzioni (provenienti da tutta Europa ma anche da Giappone, Corea del Sud, Iran, Canada e Stati Uniti) ricevute in preselezione.

Il festival si caratterizza per la costante attenzione alla sostenibilità ambientale e alla tutela delle risorse naturali, che si concretizza nel tema scelto per il 2019, 'Aria', con il quale Giffoni vuole coinvolgere le nuove generazioni in una riflessione.

Ed è proprio il coraggio di Rocca changes the world di Katja Benrath (Germania, 2019), ad aver stregato gli Elements +6.

Non hanno avuto dubbi sulla scelta del vincitore gli Elements + 10 la cui scelta è ricaduta su Teacher di Siddharth Malhotra (India, 2018), distribuzione internazionale Yash Raj Films. Nell’opera Naina Mathur, un’aspirante insegnante affetta dalla sindrome di Tourette. Dopo diversi colloqui e numerosi rifiuti, ottiene il lavoro dei suoi sogni come insegnante, tuttavia, comprende presto che all’interno della sua classe ci sono studenti che le daranno problemi.

I Generator +13, invece, hanno incoronato Blinded by the light by Gurinder Chadha (UK/Regno Unito). Il lungometraggio, nelle sale italiane dal 29 agosto, racconta di Javed, un adolescente britannico di origine pakistana, che vive nella città di Luton, in Inghilterra, nel 1987. Quando un compagno di classe lo introduce alla musica di Bruce Springsteen, trova il coraggio di esprimersi con la sua voce. A prediligere Giant little ones di Keith Behrman (Canada, 2018), distribuzione internazionale Mongrel International, invece, sono stati i Generator +16. Franky Winter e Ballas Kohl sono amici fin dall’infanzia.

Rappresentano l’élite del liceo: belli, star della squadra di nuoto e popolari con le ragazze, entrambi vengono coinvolti in un incidente che cambierà le loro vite. A metà tra immaginazione e realtà l'opera scelta da The place of no words di Mark Webber (USA, 2019). Protagonista è Bodhi Palmer e la sua famiglia. Al centro del film il modo in cui affrontiamo la morte e l’amore, attraverso gli occhi di un padre e di suo figlio.

Il vincitore per la sezione Gex Doc, dedicata ai documentari, è In The name of your daughter di Giselle Portenier (Canada/Tanzania/Regno Unito, 2018). Rosie Makore è scappata dalla sua casa nel nord della Tanzania per salvarsi dall'infibulazione e dal matrimonio che i genitori hanno pianificato per lei. Ad aiutarla è Rhobi Samwelly, una delle donne più carismatiche d’Africa, che accoglie ragazze di ogni religione in una casa rifugio.

In questa gallery, i principali protagonisti di questa edizione.

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