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Addio a Martin Amis, genio del romanzo britannico e maestro della satira

Martin Amis, autore britannico i cui romanzi caustici, eruditi e cupamente comici hanno ridefinito la narrativa britannica negli anni '80 e '90 è morto venerdì nella sua casa in Florida, negli Stati Uniti. Aveva 73 anni. Lo riferisce il New York Times.

Isabel Fonseca, moglie di Martin Amis e a sua volta autrice, ha reso noto che un tunore all’esofago è stata la causa del decesso. La stessa malattia che ha stroncato l'amico e scrittore Christopher Hitchens nel 2011. Insieme con Salman Rushdie, Ian McEwan e Julian Barnes, Martin Amis è stato fra gli autori che ha definito la scena letteraria britannica degli anni '80. Tra i suoi lavori più celebrati, il romanzo "Money", del 1984. Proprio in queste ore Martin Amis è protagonista a Cannes, attraverso il film"'The Zone of Interest" del regista britannico Jonathan Glazer, un adattamento del suo omonimo romanzo del 2019.

Martin Amis era nato il 25 agosto 1949. Era figlio dell'autore Kingsley Amis, uno dei più importanti romanzieri britannici del dopoguerra.

Ha iniziato la sua carriera letteraria come assistente al "Times Literary Supplement" e successivamente come critico letterario per "The Observer". Il suo primo romanzo, "The Rachel Papers", è stato pubblicato nel 1973 e ha vinto il Somerset Maugham Award. Da allora, ha scritto numerosi altri romanzi, tra cui "Money" (1984), "London Fields" (1989), "Time's Arrow" (1991), che è stato finalista per il Man Booker Prize, e "The Pregnant Widow" (2010).

Oltre ai romanzi, Martin Amis ha scritto raccolte di racconti, opere di non-fiction, e libri di saggistica. Le sue opere spesso esplorano temi di classe, vizio e immoralità, e sono caratterizzate da un utilizzo innovativo del linguaggio e da un senso dell'umorismo nero. Il suo lavoro ha avuto un'influenza significativa sulla letteratura contemporanea.

Martin Amis è ampiamente riconosciuto per la sua abilità nell'utilizzare la satira come strumento per analizzare e criticare la società contemporanea nei suoi romanzi. Il suo uso arguto e spesso caustico della satira gli ha permesso di affrontare temi seri e complessi in modo coinvolgente e penetrante.

Nelle sue opere, come "Money" (1984) e "London Fields" (1989), Amis ha utilizzato il suo affilato senso dell'umorismo e il suo occhio critico per esaminare questioni quali l'avidità, l'egotismo e l'alienazione nella società moderna. Questo uso della satira ha contribuito a definire il suo stile distintivo e a stabilire la sua reputazione come uno dei più importanti scrittori britannici contemporanei.

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