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Ucraina, negoziati a Istanbul. Mosca: "Colloqui costruttivi", Kiev: "Sì alla neutralità con garanzie adeguate"

La Russia sta iniziando a ritirare le sue forze dalle vicinanze di Kiev. Lo riporta Cnn citando due funzionari americani che vedono nella mossa un grande cambio di strategia. Secondo gli Stati Uniti, i movimenti già osservati non sono un aggiustamento di breve termine, ma una mossa di lungo termine.

«Oggi è stato raggiunto il più significativo progresso nei negoziati in corso» tra Russia e Ucraina». Lo ha detto il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu, come riporta la tv di Stato Trt, aggiungendo che è atteso in futuro un nuovo incontro tra i ministri degli Esteri di Ucraina e Russia Dmytro Kuleba e Serghei Lavrov, senza specificare una data. Cavusoglu, durante una conferenza stampa al termine dei colloqui, ha parlato di «riconciliazione» tra le parti dopo l'incontro di oggi. «Continueremo il nostro impegno per arrivare a un cessate il fuoco e a una pace permanente» ha affermato il ministro turco.

Cronaca di giornata

23.59 Kiev, uditi forti colpi di artiglieria - A Kiev sono stati sentiti poco fa forti colpi di artiglieria e razzi. Lo riferisce una squadra della Cnn sul campo. L’emittente ha riferito in precedenza che i combattimenti sono continuati nel pomeriggio nella periferia di Kiev, specialmente nel nord-ovest e nel nord-est della città, nonostante i funzionari russi abbiano affermato che Mosca stava allontanando alcune unità dalla capitale e da Chernihiv.

22.18 Zelensky, ok fine sanzioni Mosca ma dopo fine guerra - La fine delle sanzioni occidentali contro la Russia può essere ipotizzata «solo dopo che la guerra sarà finita». Lo ha detto il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, in un video diffuso dopo i colloqui di oggi fra Russia e Ucraina, che hanno portato a qualche progresso che lui stesso ha definito «positivo». «Non bisogna immaginarsi che i negoziati portino alla fine delle sanzioni contro la Federazione russa. Questa non può essere prevista che dopo che la guerra sarà finita e noi avremo recuperato ciò che ci spetta».

21.43 Zelensky, segnali positivi dai negoziati ma non ci fidiamo - «I segnali che arrivano dalla piattaforma negoziale possono essere definiti positivi. Naturalmente, vediamo tutti i rischi e non vediamo alcun motivo per fidarci delle parole di alcuni rappresentanti di uno Stato che continua a combattere per la nostra distruzione. Gli ucraini non sono persone ingenue. Gli ucraini hanno già capito, durante questi 34 giorni di invasione e negli ultimi otto anni di guerra nel Donbass, che ci si può fidare solo di un risultato concreto». Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky su Telegram.

20.27 Biden: «De-escalation Mosca? Vediamo i fatti» - «La Russia ha detto che ridurrà le sue attività militari intorno a Kiev? Vedremo quali saranno le loro azioni». Lo ha detto il presidente americano Joe Biden ai giornalisti in una conferenza stampa con il premier di Singapore. «Vedremo se seguiranno ciò che stanno suggerendo», ha continuato Biden dopo che gli è stato chiesto se potrebbe significare che la fine della guerra si avvicina oppure che Mosca cerca di guadagnare tempo.

19.42 Attacco a Mykolaiv: sale a 12 il bilancio dei morti - Sono almeno 12 le persone rimaste uccise e 33 quelle rimaste ferite nel raid aereo russo contro l'edificio dell'amministrazione regionale di Mykolaiv. Lo rende noto l'ufficio del procuratore generale, secondo quanto riferito da «Ukraine Now». In precedenza il presidente ucraino Volodomyr Zelensky aveva riferito che almeno 7 persone erano morte e 22 erano rimaste ferite nell'attacco.

19.03 Putin a Macron: «Nazionalisti depongano le armi a Mariupol» - «Per risolvere la difficile situazione umanitaria in questa città, i militanti nazionalisti ucraini devono smettere di resistere e deporre le armi». È quello che ha detto Vladimir Putin ad Emmanuel Macron in riferimento all'assedio di Mariupol, secondo quanto riferito dal servizio stampa del Cremlino. «Il presidente russo — si fa sapere — ha informato in dettaglio sule misure adottate dall'esercito per fornire assistenza umanitaria urgente e garantire l'evacuazione sicura dei civili, anche da Mariupol».

18.46 Gli Usa pensano ad altri 500 milioni di dollari per aiutare l'Ucraina - L'amministrazione Biden sta valutando la possibilità di fornire all'Ucraina altri 500 milioni di dollari in aiuti e sta spingendo gli alleati europei a dare un contributo. Lo riferiscono a Bloomberg fonti informate secondo le quali gli ucraini potrebbero usare i fondi per "aiuti umanitari o scopi militari".

18.38 Ucraina, l'arcivescovo di Kiev Shevchuk: "Io nella lista delle persone da eliminare" - "Abbiamo scoperto proprio nei primi giorni di guerra che tutti noi leader religiosi eravamo dentro una lista di persone da eleminare. Abbiamo scoperto che da tempo nella nostra comunità parrocchiale, della nostra Cattedrale qui a Kiev si sono infiltrate le persone che poi si sono rivelate come un gruppo di assalto con un preciso ordine di attaccare le cattedrali, di eliminare le persone che vivono lì". Così l'arcivescovo maggiore di Kiev, monsignor Sviatoslav Shevchuk, nell'incontro online organizzato dal Pontificio Istituto Orientale sul ruolo della Chiesa greco-cattolica ucraina nel contesto della guerra.

18.20 Ucraina: Curcio, 300 euro per ospitare rifugiati, 150 per i minori - "La logica del contributo di sostentamento nasce così come è stato richiesto dai territori e dalle comunità, e consente di sostenersi a chi ha trovato una soluzione di accoglienza parentale e amicale. La stragrande maggioranza delle 72mila persone accolte finora si trova ospite di reti di amici e parenti. Abbiamo previsto una tantum pari a 300 euro mensili pro capite e 150 euro per i minori". Lo ha detto il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, presentando l'ordinanza per l'accoglienza e il sostegno ai rifugiati ucraini in Italia. "Si tratterà - ha aggiunto - di una erogazione cash contante da parte di un istituto di credito che darà i fondi ai richiedenti. Ci sarà chiaramente un sistema di controlli sulla legittimità della richiesta".

18.08 Borsa: Europa chiude in rialzo dopo negoziati Russia-Ucraina - Le Borse europee chiudono in sostenuto rialzo e guardano con fiducia ai negozia tra Russia e Ucraina per porre fine alla guerra. L'attenzione degli investitori si concentra sugli effetti delle sanzioni mentre il petrolio prosegue in calo e il gas in rialzo. In questo contesto Mosca ribadisce il pagamento del gas in rubli. Mentre i mercati azionari hanno concluso una seduta all'insegna del buonumore, torna il nervosismo sui rendimenti dei titoli di Stato. L'indice d'area stoxx 600 guadagna l'1,74%. Bene Parigi (+3,08%), Francoforte (+2,79%), Madrid (+2,98%), Londra (+0,86%).

17.50 Nato: al Consiglio Atlantico anche Ucraina e Finlandia - Alla riunione dei ministri degli esteri dei Paesi Nato della prossima settimana sono state invitate anche l'Ucraina e altre nazioni che non fanno parte dell'Alleanza. Lo si legge in un comunicato della Nato. Alla sessione del 7 aprile parteciperanno anche i capi delle diplomazie di Ucraina, Finlandia, Svezia, Australia, Nuova Zelanda, Giappone, Corea del Sud, Georgia e l'alto rappresentante per gli affari esteri della Ue.

17.28 Ucraina, il portavoce di Boris Johnson: "Si è ridotta l'attività bellica intorno a Kiev" - C'è stata "una riduzione" dell'attività bellica russa intorno a Kiev. E' quanto ha riconosciuto il portavoce del premier britannico Boris Johnson, il quale ha tuttavia sottolineato: "Giudicheremo Putin e il suo regime dalle azioni, non dalle parole". "Gli scontri continuano - ha detto - Ci sono pesanti bombardamenti a Mariupol e in altre aree. Non vogliamo vedere niente di meno che un ritiro completo delle forze russe dal territorio ucraino". Al termine della sessione di questa mattina dei negoziati tra russi e ucraini a Istanbul, la delegazione di Mosca ha annunciato una "drastica" riduzione delle attività militari intorno a Kiev e Cernihiv.

17.06 Ambasciatore Usa: "Importante avere una presenza diplomatica in Russia" - Gli Stati Uniti ritengono "importante" mantenere una presenza diplomatica a Mosca in questa fase di grave crisi dei rapporti con la Russia, causata dall'invasione dell'Ucraina. Lo ha scritto su Twitter l'ambasciatore americano a Mosca, John Sullivan. "Il presidente Biden e il segretario Blinken vogliono un'ambasciata qui e vogliono un ambasciatore qui", ha scritto Sullian, "è più importante ora, alla luce di tutto ciò che è avvenuto negli ultimi mesi nelle nostre relazioni diplomatiche, avere una presenza qui".

16.55 Ucraina, Blinken: "Nessun segnale di reale serietà dalla Russia" - Gli Stati Uniti non vedono segnali di "reale serietà" dalla Russia. Lo ha dichiarato a Rabat il segretario di Stato americano, Antony Blinken, aggiungendo che c'è una differenza tra quello che la Russia dice e quello che fa e "gli Stati Uniti si concentrano su quest'ultimo". Il segretario di Stato ha quindi chiesto alla Russia di "mettere fine ora all'aggressione" e di ritirare le sue forze dall'Ucraina.

16.29 Ucraina, portavoce governo turco: domani nessuna ripresa del negoziato - colloqui di pace di Istanbul fra Russia e Ucraina si sono conclusi oggi e non è atteso per domani un secondo giorno di negoziati, ha reso noto un portavoce del ministero degli Esteri turco citato dall'agenzia di stampa tedesca Dpa. In precedenza, l'emittente turca Trt aveva anticipato il proseguimento dei colloqui anche domani.

16.01 Arrestata dai russi giornalista dell'agenzia di stampa ucraina Unian - E' stata arrestata dai russi la giornalista Iryna Dubchenko, che collabora con l'agenzia di stampa Unian. Ne dà notizia la stessa agenzia specificando che il fermo è avvenuto nel villaggio di Rozivka, nella regione di Zaporizhia. La giornalista sarebbe stata trasferita a Donetsk per indagini e l'ultimo contatto con lei - ha detto la sorella Oleksandra Dubchenko - risale al 26 marzo.

15:37 - Mosca, negoziati su realtà territoriali attuali -  Nell’agenda dei negoziati cominciati oggi a Istanbul c'è «il riconoscimento delle attuali realtà territoriali» dell’Ucraina. E’ quanto afferma la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, citata dalla Interfax, riferendosi implicitamente alla Crimea e al Donbass.

15:10 -  Kiev, status Crimea da decidere entro 15 anni - L’Ucraina propone alla Russia trattative separate sullo status della Crimea e del porto di Sebastopoli che dovranno concludersi entro 15 anni. Lo ha detto il capo negoziatore ucraino Mikhailo Podolyak, citato dall’agenzia Unian. Per quanto riguarda il Donbass, Kiev propone che il suo status venga discusso in un incontro diretto tra i presidenti Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky. Il porto di Sebastopoli, quartier generale della flotta russa del Mar Nero, era sotto il controllo di Mosca anche prima dell’annessione della Crimea, grazie ad un contratto d’affitto con Kiev.

14:05 - Mosca, incontro Putin-Zelensky possibile dopo bozza accordo - Un incontro fra Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky è possibile ma dopo che una bozza di trattato sarà raggiunta tra le parti. Lo afferma il capo negoziatore russo, Vladimir Medinsky, secondo quanto riportano l’agenzia Bloomberg e lnterfax.

13:56 -  Mosca, Kiev ha presentato proposte, valuterà Putin - I negoziatori di Kiev hanno presentato delle proposte al tavolo dei colloqui di Istanbul. Saranno comunicate a breve al presidente russo Putin e sarà data una risposta agli ucraini. Lo riferisce il capo negoziatore russo Medinsky citato da Interfax.  E ha aggiunto «colloqui costruttivi» con Kiev a Istanbul.

13:42 - Ucraina: Kiev, sì a neutralità se garanzie adeguate - L’Ucraina ha proposto alla Russia di tenere consultazioni per 15 anni sullo status della Crimea. Lo ha spiegato il capo negoziatore ucraino, Mikhailo Podolyak, al termine dei colloqui di Istanbul.

12:53 Peskov, insulti "pesano" ma dialogo Usa "importante" - Gli insulti personali del presidente americano Joe Biden contro il presidente russo Vladimir Putin hanno un impatto negativo nei rapporti tra i due Paesi, ma il dialogo tra Mosca e Washington è comunque necessario, ed è importante nell’interesse del mondo intero. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, nel consueto incontro con la stampa.

12:41 Cremlino, avvelenamento Abramovich è guerra d'informazione - Il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov ha respinto le affermazioni del Wall Street Journal e di fonti statunitensi secondo cui Roman Abramovich e due negoziatori ucraini avrebbero sofferto di sintomi che suggeriscono un possibile avvelenamento dopo un precedente giro di colloqui. «Questo fa parte della guerra d’informazione" contro la Russia, ha detto in un punto stampa, aggiungendo che "queste informazioni non sono ovviamente vere».

12:35 Shoigu, l'obiettivo primario della Russia è la liberazione del Donbas - «Nel complesso, i principali obiettivi della prima fase di questa operazione sono stati raggiunti. Il potenziale di combattimento delle Forze Armate ucraine è stato notevolmente ridotto, il che ci permette di concentrare l’attenzione e i nostri sforzi principali sul raggiungimento dell’obiettivo primario, cioè la liberazione del Donbas». Lo ha detto il ministro della difesa russo Sergei Shoigu in una teleconferenza, come riporta la Tass. «La superiorità aerea è stata raggiunta. Le forze aeree e la rete di difesa aerea sono state praticamente distrutte», ha detto Shoigu.

12:32 Peskov, deportazione profughi in Russia è menzogna - E’ una «menzogna» che i cittadini ucraini vengano trasportati in territorio russo con la forza dalle aree di guerra nel Sud del Paese. Lo ha ribadito il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, in conferenza stampa. «Le truppe russe stanno aiutando i civili a lasciare Mariupol, a lasciare luoghi in cui le loro vite sono in pericolo», ha detto Peskov, «quelle persone sono in pericolo quando cercano di lasciare quelle aree popolate, perchè semplicemente vengono colpite alla schiena».

12:29 Cremlino, Mosca e Washington dovranno parlare di stabilità - Prima o poi Mosca e Washington dovranno parlare di questioni di stabilità strategica. è importante per tutto il mondo. Lo afferma il Cremlino citato dalla Tass.

12:23 Espulsi - Il ministero degli Esteri russo ha convocato gli ambasciatori a Mosca di Lettonia, Lituania ed Estonia, per comunicare loro la decisione di espellere dei diplomatici delle rispettive rappresentanze in Russia. Lo comunica l’agenzia russa Tass. Si tratta di una ritorsione per la decisione dei Paesi Baltici di espellere diversi diplomatici russi il 18 marzo: tre ciascuno da parte di Estonia e Lettonia, quattro da parte della Lituania, che li ha dichiarati 'persona non grata'.

11:00 Incontro privato prima delle negoziazioni - Prima dell’avvio dei colloqui a Istanbul, il capo negoziatore russo Vladimir Medinsky e il capo negoziatore ucraino David Arahamiya si sono incontrati in privato. E’ quanto afferma la Tass citando fonti diplomatiche. L’attuale round di colloqui a Istanbul è il primo incontro faccia a faccia tra le delegazioni russa e ucraina dal 7 marzo. Tutte le discussioni tra loro da quel giorno sono state condotte in collegamento video.

10:10 Kiev chiede garanzie sulla sicurezza - Durante i colloqui con la Russia, la delegazione ucraina insisterà sulle garanzie di sicurezza internazionale per l’Ucraina. Lo ha annunciato il vice capo dell’ufficio del presidente, Kyrylo Tymoshenko, uno dei negoziatori ucraini, come riporta Unian. "Insisteremo sulle garanzie di sicurezza internazionali per l'Ucraina. La pace in Ucraina è il nostro compito principale», ha affermato.

09:39 Tre corridoi umanitari - L’Ucraina ha annunciato la ripresa delle evacuazioni di civili attraverso tre corridoi umanitari, anche dalla città assediata di Mariupol, dopo un giorno di sospensione a causa dei timori di «provocazioni" russe. «Tre corridoi umanitari sono stati approvati per oggi», ha detto il vice primo ministro ucraino Iryna Verechtchuk in un video pubblicato su Telegram.

09:15 Roman Abramovich ha assistito al discorso del presidente turco Recep Tayyip Erdogan - Accolte poco fa le delegazioni di Russia e Ucraina oggi a Istanbul per colloqui. Lo fa sapere la giornalista del quotidiano turco Hurriyet Nalan Kocak condividendo una fotografia del miliardario russo seduto tra funzionari turchi durante il discorso del presidente turco

08:51 Erdogan incontra le parti: tutti preoccupati - «Arrivare alla pace e al cessate il fuoco il prima possibile sarà beneficio per entrambe le parti». Lo ha affermato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, citato dalla tv di Stato Trt, incontrando le delegazioni di Russia e Ucraina oggi al palazzo Dolmabahce di Istanbul, prima del nuovo giro di colloqui. Tra pochi minuti i rappresentanti di Mosca e di Kiev si siederanno al tavolo per il negoziato. Entrambe le parti hanno «legittime preoccupazioni» ha affermato Erdogan, invitando i negoziatori a «porre fine a questa tragedia».

07:55 Sean Penn a Leopoli - «Sono stato a Leopoli, in Ucraina, con il team Core, e ho elaborato strategie con il governo locale e le Ong per ampliare i nostri programmi nazionali». Lo ha scritto su Twitter l’attore americano Sean Penn, co-fondatore della Ong Core (Community Organized Relief Effort), impegnata ad assistere gli ucraini in fuga in Polonia. A Leopoli, Penn ha avuto anche un «buon incontro con il governatore Maxim Kozytskyj».

07:43 Sanzioni deboli, Zelensky non ci sta - Gli ucraini pagano con la vita le sanzioni «debolì». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un video definendo «passive» le sanzioni imposte dall’Occidente alla Russia. «Non ci dovrebbero essere pacchetti di sanzioni 'sospese', ossia se le truppe russe fanno qualcosa, allora ci sarà qualche risposta - ha aggiunto -, ci sono ora molti accenni e avvertimenti che le sanzioni saranno inasprite, come con un embargo sulle forniture di petrolio russo in Europa, se la Russia usa armi chimiche. Semplicemente non ci sono parole».

07:02 Ricacciati indietro - Le forze di Difesa ucraine hanno annunciato nella 34esima notte di guerra di avere ricacciato indietro di 40-60 chilometri le truppe russe dirette a varie città ad est, sudest e nordest e di avere resistito ai bombardamenti che - afferma lo stato maggiore - continuano a prendere di mira infrastrutture e aree residenziali, anche se il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha ribadito che gli ordini di attacco riguardano esclusivamente obiettivi militari. Secondo fonti militari ucraine gli attacchi si sono concentrati anche sui siti di stoccaggio del petrolio: un raid missilistico ha colpito ieri sera un deposito di carburante nella regione di Rivne, nell’Ucraina nordoccidentale. Mariupol resiste ancora all’assedio e le forze armate ucraine affermano di avere abbattuto 17 mezzi aerei russi, mentre - denunciano gli ucraini - in alcuni insediamenti delle regioni di Kiev, Zaporizhia, Chernihiv, Kherson e Kharkiv, «gli occupanti russi continuano a terrorizzare la popolazione locale» con saccheggi e violenze.

06:30 L'evacuazione - Sono almeno 900 i cittadini kazaki evacuati dall’Ucraina fino ad oggi. Lo ha detto il ministero degli Esteri del Kazakistan, secondo Interfax. Un settimo aereo di rimpatrio è partito ieri da Katowice, in Polonia, con 53 passeggeri a bordo diretti ad Almaty. Ben 743 cittadini dei 900 evacuati hanno fatto rientro in patria in aereo.

04:49 Truppe russe respinte - Le forze russe sono state respinte a 40-60 km da Kryvyi Rih, città dell’Ucraina meridionale, a 130 km a sud-ovest di Dnipro. Lo riporta il Kyiv Independent. Oleksandr Vilkul, capo dell’amministrazione statale regionale di Kryvyi Rih, ha affermato che l’esercito ucraino ha fermato l’avanzata russa e ha spinto i nemici verso l’Oblast di Kherson.

04:01 Attacco ai Paesi Nato? - La Russia non ha in mente alcun attacco a Paesi Nato. Lo ha detto al canale televisivo americano Pbs il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, a meno che non sia «un atto reciproco». Lo riferisce Ria Novosti. «Se questa non è un’azione di ritorsione, se non ci obbligano a farlo. Non possiamo pensarci e non vogliamo pensarci», ha risposto Peskov a chi gli chiedeva di immaginare una situazione in cui dovrà inviare truppe in un paese della Nato.

02:41 La guerra economica - «Dobbiamo adattarci alle nuove condizioni. E sfortunatamente, quelle condizioni sono piuttosto ostili». Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov in un’intervista a Pbs a proposito delle sanzioni dell’Occidente in risposta all’invasione dell’Ucraina. «Siamo entrati nella fase di una guerra totale», ha sottolineato. «I paesi dell’Europa occidentale, gli Stati Uniti, il Canada, l’Australia, stanno conducendo una guerra contro di noi nel commercio, nell’economia, sequestrando le nostre proprietà, i nostri fondi, bloccando le nostra transazioni finanziarie. E dobbiamo adattarci al nuova realtà», ha detto ancora Peskov.

01:25 L'appello congiunto -  Sette Paesi dell’Unione Europea hanno esortato i propri cittadini ad astenersi dall’unirsi alla resistenza militare ucraina contro le truppe d’invasione russe. L’appello è stato lanciato dai ministri della Giustizia di Francia, Germania, Paesi Bassi, Spagna, Italia, Lussemburgo e Belgio, secondo quanto confermato in serata dal ministro degli Interni francese Gerald Darmanin dopo l’incontro svolto ieri a Bruxelles tra i ministri degli Interni dell’Ue. I ministri dei sette Paesi «hanno scoraggiato all’unanimità gli europei dall’entrare» nelle fila dei combattenti volontari diretti alla guerra in Ucraina, è scritto in una dichiarazione pubblicata dopo l’incontro a Bruxelles. «Ovviamente scoraggiamo le persone dal recarsi in una zona di guerra», ha detto Darmanin. «Per quanto ne so, ci sono state pochissime partenze dalla Francia che potrebbero essere confermate... quasi nessuna», ha affermato Darmanin. La Francia ha al momento la presidenza di turno dell’UE.

01:22 La Russia e le armi nucleari - La Russia userebbe armi nucleari solo quando c'è una «minaccia all’esistenza dello Stato» e non come conseguenza della guerra in Ucraina. Così il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov in una intervista all’emittente americana Pbs. «Ma qualsiasi risultato dell’operazione in Ucraina, ovviamente, non è un motivo per l’uso di un’arma nucleare - ha precisato Peskov -. Abbiamo un concetto di sicurezza che afferma molto chiaramente che solo quando c'è una minaccia per l’esistenza dello Stato, nel nostro paese, possiamo usare e useremo effettivamente armi nucleari per eliminare la minaccia per l’esistenza del nostro Paese».

00:30 Controllo sulle sanzioni - «Stiamo creando un gruppo di esperti, ucraini e internazionali, presso l’Ufficio del presidente, che analizzerà costantemente le sanzioni contro la Russia con l'obiettivo di monitorare la loro effettiva efficacia e assicurarsi che non possano essere aggirate. Questo dovrebbe essere un obiettivo per l’intero mondo democratico senza eccezioni». Lo ha detto il presidente ucraino Zelensky in un nuovo video postato su Telegram.

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