Aumentano nel Mediterraneo le segnalazioni di mezzi militari della Nato e della Russia. Una sfida navale silenziosa che va avanti dall’inizio del conflitto in Ucraina: Mosca sembra voler “marcare” la sua presenza nelle zone in cui più frequentemente ci sono le navi Nato. A scene del genere non si assisteva dai giorni più neri della Guerra Fredda, Avantieri, mercoledì 6 aprile, l’ultimo preoccupante episodio non lontano dalle coste della Calabria: “Il cacciatorpediniere russo di classe UDALOY della Marina militare – come riferisce l’analista H I Sutton nell’account Twitter @CovertShores - è stato visto inseguire nel Mediterraneo una portaerei della Marina militare degli Stati Uniti. L'aumento delle forze russe nel Mediterraneo può essere visto come la difesa esterna per l'invasione dell'Ucraina”.
**UPDATE**#Russian Navy UDALOY Class destroyer seen shadowing a #USNavy aircraft carrier in Mediterrean today The increased Russian Navy force in Med can be seen as the outer defense for the Ukraine invasion. Russia had planned to send him to Black Sea but Turkey closed access pic.twitter.com/lKZddDzwBc
— H I Sutton (@CovertShores) April 6, 2022
Le forze russe nel Mar Ionio attualmente dispongono dell’incrociatore Varyag SAG (acronimo di Gruppi di Azione di Superfice) e del cacciatorpediniere di classe Udaloy (probabilmente la “Vice ammiraglio Kulakov”), che sta seguendo la portaerei americana Truman. La Nato, invece, può contare su tre portaerei schierate nel Mediterraneo. La statunitense USS Truman (CVN-75) e il suo CSG (Combat Strike Group) sono state localizzate nell'Adriatico meridionale. La francese Charles de Gaulle (R91) ha attraversato avantieri lo Stretto di Messina diretta verso il Mar Tirreno. Insieme con quest’ultima navigavano la nave da rifornimento Berne e il cacciatorpediniere Forbin (D620). Infine la portaerei italiana Cavour (C550) è stata avvistata al largo di Taranto.