La Russia avrebbe concordato con Ucraina e Turchia una modalità per l'uscita da Odessa delle navi ucraine con il grano. Lavrov: 'Più sarà lunga la gittata delle armi a Kiev più avanzeremo'. Londra invia altri lanciarazzi. La Farnesina convoca l'ambasciatore russo: 'Respingiamo le accuse di amoralità'. Razov: 'Campagna ostile contro di noi'.
Aggiornamenti
Mosca, eliminati 400 'nazionalisti' ucraini in 24 ore
Le truppe russe hanno eliminato «più di 400 nazionalisti» e hanno distrutto tra l’altro un obice semovente M109A3 fornito dalla Norvegia e due obici M777 di fabbricazione americana nel corso di attacchi conto le forze di Kiev col fuoco di artiglieria nelle ultime 24 ore: lo ha reso
noto il portavoce del ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov, secondo quanto riporta la Tass. Allo stesso tempo, la difesa aerea russa ha abbattuto 12 droni ucraini nelle regioni di Kharkiv e Mykolaiv, ha aggiunto Konashenkov.
Mosca, conquistata Svyatogorsk in regione Donetsk
Il ministro della Difesa russo, Serghei Shoigu, ha annunciato la «liberazione» di Svyatogorsk - nella regione di Donetsk - nel corso dell’operazione militare speciale in Ucraina.
«Una parte significativa delle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk lungo la riva sinistra del fiume Seversky Donec, comprese le città di Krasny Liman e Svyatogorsk, così come altri 15 insediamenti, sono state liberate», ha detto Shoigu, come riporta Ria Novosti. Tra i più grandi insediamenti conquistati dalle truppe russe, il ministro ha citato Studenok, Yarovaya, Kirovsk, Yampol e Drobyshevo.
Svyatogorsk si trova nella parte settentrionale dell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk, a poco più di 40 chilometri a Sud-Est della città di Izyum nella regione di Kharkiv, che è sotto il controllo dell’esercito russo. A Svyatogorsk, sulla sponda alta del fiume Seversky Donec, si trova l’antico monastero dell’Assunzione, che nei giorni scorsi era stato interessato da un incendio per cui Kiev e Mosca si sono scambiate accuse reciproche.
Morti in un incidente 2 top manager del maggiore social russo
Il vice amministratore delegato e un altro top manager del più famoso social russo VKontakt - Vladimir Gabrielyan e Sergey Merzlyakov - sono morti questa mattina in un incidente nella regione autonoma di Nenets, nell’Artico russo. Il loro veicolo si è ribaltato mentre attraversavano il fiume Bolshaya Bugryanitsa, a 47 chilometri dal villaggio di Shoina, e sono stati trascinati in mare. Lo ha dichiarato la società di social network russa alla Tass: «Questa mattina sono emerse notizie molto tristi sulla tragica morte di Vladimir Gabrielyan e Sergey Merzlyakov in un incidente. Siamo in lutto con le loro famiglie e i loro amici».
Lavrov da oggi in Turchia per colloqui sul grano
Il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov arriverà oggi in Turchia per discutere con le autorità di «questioni regionali e relazioni bilaterali». Lo fa sapere il ministero degli Esteri turco attraverso un comunicato secondo cui la visita si svolgerà nella giornata di oggi e anche di domani.
Mosca, 'Kherson e Zaporizhzhia fuori da accordo con Kiev' (come Donbass e Crimea)
Le regioni di Kherson e Zaporizhzhia non saranno incluse nell’eventuale accordo con l’Ucraina. Se Kiev prenderà contatto con Mosca, lo status di queste due regioni non sarà discusso, così come la questione della Crimea e del Donbass è già chiusa per la Russia. Ne ha parlato una fonte russa di alto rango con il quotidiano Izvestia osservando che la stragrande maggioranza degli abitanti della regione sostiene la Russia.
Medvedev contro gli occidentali, "Voglio farli sparire"
L’ex presidente russo e ora vice capo del Consiglio di Sicurezza della Federazione, Dmitri Medvedev, non ha usato mezzi termini per spiegare le sue dure posizioni contro l’Occidente. «Mi viene spesso chiesto perchè i miei post su Telegram sono così duri», ha scritto, «la risposta è che li odio. Sono dei bastardi e degenerati. Vogliono la nostra morte, quella della Russia. Finchè sono vivo, farò di tutto per farli sparire».
Filorussi, ucraini spinti nell'impianto Azot a Severodonetsk
«Le forze ucraine sono state quasi completamente cacciate dalla zona industriale della città di Severodonetsk (Ucraina orientale) e costrette a riparare nell’impianto chimico Azot». Lo afferma l’ambasciatore filorusso dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Lugansk Rodion Miroshnik, citato dalla Tass.
Le navi russe si ritirano a oltre 100 km dalle coste
Le navi della flotta russa del Mar Nero si sono ritirate a più di 100 chilometri dalle coste ucraine a causa dei suoi attacchi con missili e droni. Lo ha riferito la Marina ucraina come riporta la Cnn.
Secondo Kiev, nel tentativo di riprendere il controllo delle parti nord-occidentali del Mar Nero, i russi avevano schierato sistemi missilistici costieri nelle regioni della Crimea e di Kherson.
Pesanti combattimenti a Severodonetsk e Lysychansk. Zelensky: "Sono città morte"
Le truppe russe stanno continuando a prenderla d’assalto: ha dichiarato l'esercito di Kiev nel suo rapporto operativo della mattina, citato dal Guardian. Secondo lo Stato maggiore, le truppe ucraine hanno respinto gli attacchi russi nelle città di Nahirne, Berestov, Krynychne e Rota e avrebbero anche colpito alcune unità militari di Mosca nella regione di Kherson (Sud) e depositi di munizioni nella regione di Mykolayiv, sempre nel meridione del Paese. L’intensità dei combattimenti a Severodonetsk e nella vicina Lysychansk le ha rese entrambe 'città morte': lo ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo ultimo video messaggio.
Kiev, servono molti più lanciarazzi Mlrs
Per avere una possibilità di sconfiggere la Russia l’Ucraina ha bisogno di almeno 60 sistemi lanciarazzi multipli (Mlrs), molti di più di quelli promessi finora da Stati Uniti e Regno Unito: lo afferma al Guardian il tenente colonnello Oleksiy Arestovych, consigliere militare del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Nonostante gli Mlrs siano «un’arma rivoluzionaria», dice Arestovych, non ne sono stati impegnati abbastanza per cambiare le sorti della guerra. «Meno ne prendiamo e peggiore sarà la nostra situazione - spiega l’ufficiale ucraino -. Le nostre truppe continueranno a morire e noi continueremo a perdere terreno», in particolare se i paesi con decine di Mlrs "decideranno di donarne solo quattro o cinque».
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