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Guerra Ucraina, Medvedev: non riconoscimento Crimea russa è una minaccia

Tre civili uccisi a Donetsk. Quasi 40mila soldati uccisi da febbraio

Il rifiuto dei Paesi Nato e dell’Ucraina di riconoscere la Crimea come territorio russo costituisce «una minaccia sistemica» per Mosca, che potrebbe portare fino ad uno scontro diretto. Lo ha detto l’ex presidente russo Dmitry Medvedev, citato da Interfax. «Se un altro nazionalista pazzo o un debole personaggio da operetta diventa capo dello Stato in Ucraina - ha aggiunto Medvedev, attuale vice capo del Consiglio di sicurezza nazionale - allora dovremmo aspettarci un conflitto, fino ad un attacco».

Bombardamenti nel Donetsk

Tre civili sono stati uccisi e 12 sono rimasti feriti durante i bombardamenti delle forze russe nella regione ucraina di Donetsk (est) nelle ultime 24 ore: lo ha reso noto su Telegram il capo dell’amministrazione militare regionale, Pavlo Kyrylenko, secondo quanto riporta Ukrinform. Kyrylenko ha precisato che due persone sono morte a Udachne e una a Pokrovsk. Dall’inizio dell’invasione russa, nella regione di Donetsk sono stati uccisi 623 civili e 1.598 sono rimasti feriti.

Soldati uccisi

Circa 38.300 soldati russi sono stati uccisi in Ucraina dall’inizio dell’invasione, secondo l’esercito di Kiev. Nel suo aggiornamento sulle perdite subite finora da Mosca, l’esercito ucraino indica che si registrano anche 220 caccia, 188 elicotteri e 688 droni abbattuti. Lo riporta Ukrinform. Inoltre le forze di Kiev affermano di aver distrutto 1.684 carri armati russi, 846 sistemi di artiglieria, 3.879 veicoli blindati per il trasporto delle truppe, 15 navi e 166 missili da crociera.

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